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B I B B I A
3. La Bibbia ( tà biblìa , i libri ) è riconosciuta dall’ebraismo
e dal cristianesimo come Parola di Dio, ossia come racconto-testimonianza della
rivelazione di Dio all’uomo, pertanto è considerata come libro ispirato. Per
tale motivo i credenti hanno ritenuto da sempre, oltre allo studio di questo
documento storico-letterario, la possibilità di ascoltare nelle parole e tra le
righe di questo testo la Parola di Dio. E’ riduttivo vedere nella Bibbia un
trattato da usare come interessante oggetto di studio e comprensione di un
periodo della storia di un piccolo popolo monoteista in mezzo a tutti gli altri
politeisti, per i credenti essa è la storia di un popolo che crede fermamente
nell’intervento di Dio, costante e permanente, sia nel Primo (Antico ) che nel
Nuovo Testamento. Dio non trasmette all’uomo semplici informazioni comportamentali,
ma comunica il suo amore e il piano di salvezza per trarre fuori dalla
condizione attuale il genere umano.
Gli avvenimenti narrati non sono semplici racconti e resoconti di eventi accaduti, essi indicano
sempre l’interpretazione del senso religioso
e spirituale che contengono; in sintesi, gli eventi descritti non sono
fine a se stessi. La Bibbia è interpretata dai credenti con gli occhi della fede, che sanno trovare
nelle vicende umane descritte il disegno di Dio che si realizza nella storia e
per i cristiani culmina nella rivelazione operata da Gesù Cristo, la quale
risulta essere la chiave per interpretare le Scritture e la Parola di Dio che
si è fatta carne ( Gv 1,14 ). La Bibbia è il modo con il quale Dio e la sua
verità raggiunge l’umanità: “I libri
della Scrittura insegnano fermamente, fedelmente e senza errore la verità che
Dio, per la nostra salvezza, volle che fosse consegnata nelle sacre lettere.
……. Le parole di Dio, espresse con lingue umane, si sono fatte simili al
linguaggio degli uomini, come già il Verbo dell’eterno Padre si fece simile
agli uomini” ( Dei Verbum,
Costituzione del Concilio Vaticano II )
Sant’Ignazio di Lojola
e i suoi primi compagni ( Gesuiti ), per offrire al genere umano la
comprensione chiara delle Scritture, cercarono di capire il mondo del loro tempo (
XVI secolo ) al fine di individuarne le necessità. E contemplarono a lungo le
tre Persone divine che guardano dall’alto la superficie dell’Universo popolata
da uomini e, insieme, decidono che la seconda Persona si faccia uomo per salvare il genere umano.
L’osservazione sugli uomini è attenta e scrupolosa in tutta la varietà di
costumi e comportamenti: i bianchi, i neri,
quelli in pace e quelli in guerra, chi in lacrime e chi in riso, quelli
che nascono e quelli che muoiono. L’obiettivo era di individuare in quale modo
avrebbero potuto lavorare concretamente
alla chiamata missionaria di Cristo e all’instaurazione del Regno di Dio usando
come “libro di testo” le Scritture.
Ancora oggi l’obiettivo prioritario resta la conoscenza delle
esigenze dell’uomo moderno che in modo diverso si pone sempre le stesse
domande: Perché il mio camminare? Dove devo andare e dove sto andando? C’è chi
può guidare i miei passi, perché non ceda alla disperazione, la gioia non mi confonda
le idee, la sofferenza e la morte non mi tolgano la speranza? Ecco, le
Scritture ci propongono il modo di conoscere e sperimentare l’alleanza antica di Dio-Padre con l’uomo e, poi, la
rivelazione risolutrice di Cristo che dice: “Venite a me” ( Mt 11, 28 ).
La Bibbia ci evidenzia anche il forte desiderio del genere
umano di mantenere saldo il dono della vita e il segno della vita, nella sua forma convenzionale, è una croce a tau, sormontata da un laccio a modo di impugnatura ( crux
ansata ). Anche nei geroglifici egizi il segno ankh ( vita ) è molto affine al tau, non solo nella forma grafica,
ma anche nel significato al simbolo cristiano della croce: la croce, dunque, è
il segno vero della vita. Gli dei egizi sono sempre raffigurati con questo simbolo
nella mano destra a sottolineare il possesso della vita immortale. Tale
convenzione iconografica fa rassomigliare il segno ad una chiave: la chiave
verso l’eternità. ( Purtroppo per
ragioni tecniche non è possibile
riportare i disegni di questi simboli ( tau e ankh ) sul Sentiero cartaceo, che
si trovano, invece, sul Sentiero on line o su internet ).