La prima stesura della Bibbia
è antica di molti, molti secoli. Non è un semplice libro come intendiamo oggi,
ma è una raccolta di scritti dal carattere e dal contenuto molto varia. Occorre
riconoscere che contiene idee e fatti piuttosto lontani dalla nostra mentalità
ed esperienza, quindi necessita interpretarla
e valutarne il valore con cautela e conoscenza storica. Già a partire
dal III secolo d.C. gli ebrei dispongono
del Talmud (insegnamento, ammaestramento)
nato come raccolta antologica per l’interpretazione e l’insegnamento rabbinico,
ovvero una specie di libro di testo per la catechesi ebraica. La Bibbia è un
insieme di scritti di più autori delle diverse tribù ( questo spiega le
ripetizioni, es. i Comandamenti sono presenti nei libri dell’Esodo e del
Deuteronomio ) che appartengono ad una certa epoca ( 3000 –
2000 anni or sono ), ad una precisa civiltà che si sviluppa in una regione di
modeste dimensioni, la Palestina. Il piccolo popolo ebraico con questa raccolta
ci ha lasciato il contenuto della sua storia di etnia diversa ed unica in quel contesto: è monoteista.
Credere in un solo Dio che dialoga col suo popolo attraverso i profeti e lo
guida per mezzo di personaggi come Abramo, Mosè, Davide, è un fatto isolato
nella storia di quei tempi antichissimi. Essendo una raccolta di argomenti
molto vari, la Bibbia rappresenta il diario
di importanti eventi politici e sociali ( le guerre, l’esodo, la schiavitù,
l’esilio, il dominio da parte degli stranieri ), delle vicende dei principali
protagonisti ( i patriarchi, i profeti, i re, i sapienti, Gesù e gli Apostoli ),dello stretto rapporto con Dio ( l’alleanza, le promesse, la
fedeltà, l’attesa del Messia, Gesù, la croce…). E’ una storia di secoli ampia e
varia in tante forme letterariamente diverse tra loro anche per stile di
scrittura: narrazioni, leggi, proverbi, inni, salmi, preghiere, parabole, discorsi,
lettere, racconti, consigli per l’agricoltura, l’allevamento e la vita
quotidiana. La Bibbia va intesa come una mini biblioteca formata da 76 libri
divisi in due parti: Antico Testamento, cioè la Bibbia ebraica e il Nuovo
Testamento, cioè gli scritti che riguardano
Gesù ( i Vangeli ) ed i primi cristiani (Atti degli Apostoli e le loro
Lettere ) Come detto, è opera di molti
autori vissuti in tempi e luoghi diversi
nell’arco di una quindicina di secoli. Tanti gli autori e tante le lingue: ebraico,
aramaico, greco. L’ebraico è la scrittura più utilizzata nei libri dell’Antico
Testamento, mentre l’aramaico è usato per le parti più recenti dell’Antico
Testamento e per i più antichi documenti del Nuovo Testamento. Il greco,
essendo la lingua più diffusa nel medioriente ai tempi di Gesù e della Chiesa
primitiva, è il più usato per i libri del Nuovo Testamento. Per i contenuti e
la suddivisione, come detto, la Bibbia è
una collana di libri, ma nella forma non simili ai nostri; infatti l’Antico e
il Nuovo Testamento sono scritti su strisce di pergamena ( pelli di animali
preparate allo scopo ) o su strisce di papiro ( fibre vegetali di una pianta
acquatica incollate e compresse tra loro ). Pergamene e papiri erano e sono
chiamati Rotoli, perché si presentano
arrotolati per la lunghezza attorno a
due rulli di legno. Per scrivere si usavano penne di canna o di giunco intinte
in un inchiostro composto da gomma, olio e nerofumo. Si scriveva nella parte
interna del rotolo in colonne che corrispondevano alle nostre pagine, da destra
verso sinistra con l’aramaico e l’ebraico, da sinistra verso destra con il
greco. Nel II secolo d.C. si comincia a
sostituire il rotolo con il Codice,
perché formato da pagine singole tenute insieme come un libro, quindi più
facile da consultare e da spostare. Sembra che siano stati i primi cristiani ad
introdurre e diffondere l’uso del codice perché era più semplice trovare una
pagina o un argomento che in un lungo rotolo da srotolare. Gli ebrei per il
loro culto continuano ad usare i rotoli. E’ ovvio pensare che la primissima
trasmissione di tanti contenuti dell’Antico Testamento fosse orale, da qui
l’importanza degli anziani che fungevano da memoria storica, poi nascono
piccole raccolte scritte indipendenti tra loro
come i Salmi per opera del re
David. I Salmi acquistano subito una notevole importanza, perché usati nel
tempio di Gerusalemme per il culto divino. Molti dei “ detti sequenziali” che si
trovano nel libro dei Proverbi, risalgono al tempo di re Salomone ed in parte a
lui attribuiti. Siamo tra il 1000 e il 900 a. C. La vera ed organica
sistemazione del materiale prodotto dalle
tribù ebraiche, la reale nascita
ed il riconoscimento ufficiale dei libri che costituiscono l’Antico
Testamento è collocabile intorno al V - IV secolo a.C. al ritorno dall’esilio
babilonese, ma sotto il dominio persiano che permette agli ebrei di dedicarsi
al recupero della propria identità religiosa e alla ricostruzione del Tempio,
il tutto per opera soprattutto del governatore nominato dai persiani,
Zorobabele, nipote dell’ultimo re di Giuda, Joakin. Il timore di nuove
invasioni e il rischio di nuove diaspore,
perché nulla andasse perduto di generazione in generazione, stimolano fortemente
il bisogno di mettere ordine e di scrivere tutto il patrimonio storico e
religioso di un popolo divenuto tale per la sua fede monoteista ed assediato da
popolazioni politeiste con riti e divinità anche crudeli.
Nella Bibbia ebraica la
disposizione dei libri dell’Antico Testamento, divisi in tre sezioni, Torah
(
dottrina), Nabim (profeti ), Ketubin ( scritti sapienziali e didattici) , è un
po’ diversa rispetto a quella cristiana.
La Torah comprende: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, (
per i cristiani sono il Pentateuco, ovvero
i 5 libri) che rappresentano il
nucleo più importante per la fede ebraica e cristiana.
I Profeti sono divisi in tre parti: “anteriori” ( Giosuè, Giudici, Samuele ), “posteriori” ( Isaia, Geremia, Ezechiele ),“minori” ( 12 da Osèa a Malachia ).
I Ketubin comprendono: Salmi, Giobbe, Proverbi, Cantico dei cantici,
Ester, Neemia, Cronache, Scritti agiografici, biografici, celebrativi,
scritture sacre con l’intento di insegnare a vivere rettamente e con saggezza.