N° 6 - Giugno 2022
DON BOSCO
di Marta

 


DON  BOSCO

            Giovanni Melchiorre Bosco nasce a Castelnuovo d’Asti il 16 agosto 1815 in una modesta cascina nella frazione collinare Becchi: figlio quindi di due contadini, Francesco Bosco e Margherita Occhiena. Il padre morì quando Giovanni aveva solo due anni; fu quindi molto difficile la sopravvivenza: in quegli anni si moriva anche a causa di freddo e fame.  A nove anni Giovanni fece un sogno: si trovava davanti a casa con un gruppo di ragazzi; ridevano e scherzavano, si divertivano. Alcuni di loro, però, bestemmiavano; allora Giovanni si fece largo in mezzo a loro mettendoli a tacere anche con calci e pugni: non tollerava la bestemmia.

In quel momento apparve un uomo maestoso, con un manto bianco; la sua faccia era tanto luminosa che abbagliava. “Egli mi chiamò per nome e mi ordinò di mettermi a capo di quei ragazzi”, racconterà  poi il Santo. “Dovrai farteli amici, non con le percosse, ma con la mansuetudine e la carità. Il peccato è una cosa cattiva e l’amicizia è gradita al Signore!”. In quell’istante tutti si zittirono e si posero intorno a lui per sentirlo parlare. Giovanni, quasi senza saper come facesse, domandò all’uomo: “Come farò a parlare loro senza la scienza?”. Allora quel signore pose la mano sulla sua fronte e gli disse: “ A suo tempo comprenderai”.

In seguito a quel sogno Giovanni decise di seguire la via del sacerdozio; diventò prete, entrò nel convitto a Torino, un ex convento accanto alla chiesa di S. Francesco d’Assisi, ove rimase per tre anni. Don Bosco radunò i ragazzi disagiati di Torino: piccoli spazzacamini, ex detenuti, ecc. . Quel primo gruppo diede il via agli oratori di don Bosco. Già dopo poco tempo il gruppo era così numeroso per cui don Giovanni doveva chiedere l’assistenza di altri tre preti: don Carpano, don Ponte e don Triviero. Dopo tante peripezie, il 12 aprile 1846, finalmente don Giovanni trovò una sistemazione per i suoi ragazzi: una grande tettoia a Pinar di Valdocco. Nel 1854 don Bosco diede il via alla Società Salesiana, con la quale assicurò stabilità alle sue opere, assistenza ai giovani, cultura e lavoro. Dieci anni dopo pose la prima pietra del Santuario di Maria Ausiliatrice, dove poi morì il 31 gennaio 1888 e dove è stato sepolto.

Tra le opere pittoriche raffiguranti il Santo, la più conosciuta è senz’altro quella di Luigi Cima, custodita nella chiesa di S. Rocco a Belluno. Una bella immagine, a noi cara, si trova nella chiesetta di Maria Ausiliatrice, a Isola. Questo grande quadro è stato eseguito e donato dal nostro compaesano Filippo Taravacci, intorno agli anni cinquanta, al parroco di allora, don Felice Viani. Fino a diversi anni fa era ben visibile  a fianco del tabernacolo, poi è stato collocato in un’altra parete. Questo dipinto raffigura don Bosco nel giardino del suo oratorio con a  fianco un bambino di 7/8 anni. Fece da modello di quel bambino il nostro compaesano Valentino che, ancora oggi, si compiace del grande onore ricevuto.

            Don Giovanni Bosco è patrono della nostra frazione di Isola dove il 31 gennaio lo festeggiamo solennemente, per cui vi aspettiamo tutti per quella occasione.



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