Sono sereno e contento di poter camminare con voi come discepolo del Signore e vescovo della Chiesa di Dio che è in La Spezia – Sarzana – Brugnato, affidatami per le mani di Sua Santità Benedetto XVI. So che questi mesi sono stati improntati dalla speranza e vivificati dalla vostra preghiera: avete atteso e invocato dal Signore un «nuovo pastore» e come tale desidero venire in mezzo a voi. La Provvidenza ha voluto disporre che questa nomina segua solo di pochi giorni l’apertura dell’Anno della fede, segno significativo per l’inizio di un nuovo ministero episcopale. Non vi nascondo i timori che porto nel cuore, ma sono consapevole che la grazia di Dio non ci abbandonerà. La Sua promessa non viene meno e il Suo amore ci accompagna sempre nella certezza della Sua parola che, confermandoci, ci garantisce la Sua fedele presenza: «… Io sono con voi tutti giorni, fino alla fine del mondo (Mt. 26,20)».
Permettetemi che rivolga un caro e fraterno saluto al mio predecessore, sua eccellenza monsignor Francesco Moraglia – patriarca di Venezia -, a sua eccellenza monsignor Bassano Staffieri, vescovo emerito di codesta diocesi, che ricordo con viva cordialità, così come a monsignor Giorgio Rebecchi, che ringrazio sentitamente per l’impegno e la sensibilità con la quale ha svolto in questi mesi il mandato di Amministratore diocesano.
Il mio pensiero va ora innanzitutto ai presbiteri di codesta diocesi, primi e insostituibili collaboratori del vescovo. Insieme potremo condividere il ministero sacerdotale in quella comunione soprannaturale che il Signore ha chiesto al Padre, come segno di carità e di unità. Non posso poi dimenticare quanto preziosa sia la presenza del Seminario in una diocesi. Sono pertanto particolarmente vicino a tutti voi seminaristi, speranza della vita del presbiterio, e rivolgo a ciascuno l’invito a compiere un serio cammino di formazione e di discernimento per poter abbracciare, se il Signore lo vorrà, il ministero ordinato con gioia e fedeltà. Un saluto cordiale ai diaconi permanenti. Il vostro servizio sia segno della sollecitudine di Cristo nella carità. Mi rivolgo a tutte le persone consacrate presenti in diocesi. La vostra presenza, con la specificità dei vari carismi, è dono fecondo per la vita della Chiesa. Ringrazio il Signore per quello che siete e per ciò che state facendo. Avremo opportunità di conoscerci sempre meglio e di collaborare insieme. Un saluto ancora alle famiglie, prime cellule della comunità umana e cristiana. Condivido le vostre ansie, comprendo la fatica del vivere quotidiano. Vi incoraggio però a non venir meno nella vostra testimonianza. Siate segno dell’amore che Cristo ha per la sua Chiesa, siate fedeli interpreti del progetto di Dio. A voi giovani chiedo di volgere in alto lo sguardo. Avete l’entusiasmo, la forza, la fantasia della vostra giovane età. Usate bene di questi doni. Orientatevi verso mete alte, consone al valore della vita, rispettose della dignità dell’uomo. Mentre condivido con voi gioie e preoccupazioni, in particolare quella della ricerca di un posto di lavoro, vi attendo per potervi incontrare e salutare personalmente.
Ai malati e a tutti coloro che vivono particolari situazioni di sofferenza assicuro innanzitutto la mia preghiera e la mia vicinanza. Con la vostra sofferenza state partecipando in modo tutto particolare, in comunione con Cristo, al Mistero Pasquale. Siate perseveranti nella preghiera e nell’offerta quotidiana della vostra vita. Alle autorità tutte, che saluto con cordiale deferenza, va l’espressione del mio riconoscimento e leale rispetto nel comune cammino che, anche se a titoli diversi, ci vede impegnati a sevizio dell’uomo, nella ricerca del vero e concreto bene comune.
Come non ricordare infine, proprio in questi giorni, a distanza di un anno, la grave calamità naturale che ha colpito molti luoghi della diocesi. Mentre mi preparo all’inizio del mio ministero episcopale in mezzo a voi desidero assicurare a tutti, e in particolare a quanti ne hanno subito le gravi conseguenze, la mia affettuosa vicinanza, soprattutto con la preghiera avvalorata da un particolare ricordo nella celebrazione dell’Eucaristia.
Tutti già porto nel cuore , desidero di potervi incontrare personalmente presto mentre chiedo a voi un quotidiano ricordo nella preghiera, invoco su tutti e su ciascuno una particolare Benedizione del Signore.