In questa puntata non si parla di segni e simboli, ma di due antichissimi riti della Chiesa cristiana, pieni di simbologia che, specie, tra gli anziani e nelle zone rurali, mostrano ancora seguito e partecipazione. Ho detto Chiesa cristiana, perché anche le Chiese Ortodossa, Anglicana e Luterana riconoscono questi eventi.
La Candelora.
Il due febbraio la Chiesa cattolica fa memoria di due momenti della vita di Gesù (Presentazione al Tempio di Gerusalemme) e di Maria (Purificazione), molto significativi nella tradizione ebraica.
Secondo la Legge giudaica, infatti, tutti i primogeniti maschi dovevano essere presentati al Tempio, i cui sacerdoti accoglievano formalmente il nuovo nato inserendolo nella comunità. Mentre ogni donna, divenuta madre di un maschio, per “rientrare” nella comunità doveva compiere precisi riti di purificazione nel Tempio, quaranta giorni dopo il parto. Dal 25 dicembre al due febbraio sono esattamente quaranta giorni. Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle sue regole. L’ottavo giorno si circonciderà il bambino. Poi essa resterà ancora trentatrè giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finchè non siano compiuti i giorni della purificazione” (Levitico 12, 2-4).
Finchè il Natale veniva celebrato il 6 gennaio insieme con l’Epifania, essendo entrambi manifestazioni di Gesù, la festa ricorreva il giorno 14. La Presentazione al Tempio è detta Festa della Candelora, dal latino Festum candelarum, perché, il rito cristiano prevede la benedizione e l’accensione delle candele, prima della processione, a simboleggiare Gesù “luce per illuminare le genti” come ebbe a dire il vecchio Simeone quando vide il bambino Gesù nel Tempio.
Circa le origini del rito, si può ritenere che esso facesse già parte del primitivo calendario liturgico quando il patriarca Gelasio I (come allora veniva chiamato, alla maniera greco-orientale, il vescovo di Roma) durante il suo episcopato (492 – 496) ottenne dal Senato romano l’abolizione della festa pagana dei Lupercali, perché interferiva con una cerimonia cristiana che nella devozione popolare era, appunto, la festa della Candelora.
In età pagana a Roma nel secondo mese dell’anno si celebravano i Lupercali, importante festa collegata a riti di purificazione che durava più giorni. I Luperci, percuotendosi con strisce di cuoio (februe) e cibandosi di farro tostato e grani di sale (ingredienti purificatori, detti, anch’essi, februe) a scopo penitenziale percorrevano la città anche al buio rischiarandosi con torce. Ovidio, nella sua opera “I Fasti”, offrendoci parecchi particolari della festa, asserisce che per la sua rilevanza, ha dato il nome al mese di febbraio (da februe). Si può concludere che ci troviamo di fronte a due celebrazioni cristiane che traggono alcuni elementi della loro ritualità da cerimonie molto più antiche, legate una alla tradizione ebraica e l’altra alla Roma pagana. In entrambi i casi, traspare quanto il desiderio di purezza e purificazione sia un diffuso sentimento presente nell’uomo, anche se il modo di concepirlo e attuarlo è chiaramente molto, molto diverso.
Le Ceneri.
Sono un rito di natura penitenziale che ci ricorda due verità incontrovertibili, connesse tra loro come recitano le formule pronunciate dal sacerdote: “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” (Gen.3,19) e “Convertiti e credi al Vangelo” (Mc 1,15).
Festa mobile nel Calendario liturgico è legata alla Quaresima, della quale è il primo giorno. Nell’Antico Testamento troviamo il simbolo delle ceneri per segnalare la fragilità e il limite dell’esistenza umana: “Ricordati che come argilla mi hai plasmato e in polvere mi farai tornare.” (Gb 10,9) Le ceneri, come residuo di legno bruciato, sono, pertanto, indicative della labilità della condizione dell’uomo sottoposto al dolore, alla morte e al peccato.
Per i cristiani l’imposizione delle ceneri ha il significato di iniziare un cammino di conversione e di cambiamento interiore che aiuti a guardare alle cose del cielo, poiché quelle della terra sono effimere. La sua collocazione all’inizio della Quaresima è strategica per sollecitare una nuova tensione spirituale che porti al cambiamento di vita e verso il bene, quindi, per prepararci degnamente alla Pasqua di Risurrezione, che, per ogni cristiano, è la solennità più importante, perché la storia della Croce è la vera sostanza della storia dell’uomo che, se vuole, conquista l’eternità propostaci da Gesù col suo progetto di salvezza.
Quest’anno le Ceneri cadono il 22 febbraio.