RIPORTANO ALL’APOSTOLO PAOLO
LE RADICI CRISTIANE DI LUNI
La decisione del centro “Niccolò V” e del capitolo dei canonici di dedicare a S. Paolo la prima edizione delle “Giornate della cultura cristiana” di Sarzana non è solo legata al fatto che la Chiesa sta celebrando l”anno paolino”: c’è infatti anche un legame con le radici cristiane di Luni, attraverso la figura di uno dei primi discepoli di Paolo, Sergio Paolo.
L’immagine di questo personaggio, già figura nella “cintura” affrescata del salone dell’episcopio di Sarzana, insieme ai tanti vescovi antichi e moderni.
Ma chi era Sergio Paolo?
Gli Atti degli Apostoli lo presentano come proconsole romano nell’isola di Cipro, dove Paolo e Barnaba approdarono nel corso dei loro viaggi.
Sergio Paolo si convertì, seguì il suo quasi omonimo Paolo e la tradizione ce lo presenta come primo vescovo di Narbonne, nella Gallia meridionale (Linguadoca).
In viaggio verso Narbonne, egli avrebbe sostato a Luni, predicandovi il Vangelo.
A tale tradizione fanno riferimento vari storici della Lunigiana, riportando anche i nomi di due compagni di viaggio: Ruffo e Stefano.
A Luni, Sergio Paolo, oltre a predicare la fede cristiana, avrebbe compiuto miracoli, tra cui ridare la vista al figlio di una vedova che lo aveva accolto.
Il proconsole pagano di Luni, Sarpizio, lo avrebbe allora fatto arrestare, ma poco dopo morì, e così Sergio Paolo e i suoi compagni furono liberati a furor di popolo e poterono riprendere il viaggio.
Questa tradizione è riportata, tra gli altri, dallo scrittore sarzanese Bonaventura de’ Rossi a cavallo tra Seicento e Settecento.
Nel 1777 Giovanni Targioni Tozzetti la riprese nelle sue”Relazioni di alcuni viaggi in diverse parti della Toscana” e così, nel 1843, Giovanni Battista Semeria, nei suoi “Secoli cristiani in Liguria” e, nel Novecento, il canonico sarzanese Ferdinando Podestà.
Tutti sottolineano il fatto che, nel calendario liturgico della Chiesa diocesana di Luni e poi di Luni – Sarzana, una festa particolare, il 12 dicembre, era dedicata proprio a san Sergio Paolo.
Attendibile o meno tutto ciò sul piano storico, una cosa sembra fuori dubbio: il popolo cristiano di Luni e poi di Sarzana ha sempre fatto coincidere le proprie “radici” con il “mandato apostolico” di Paolo, attraverso Sergio Paolo.
Non è un caso, dunque, se a ciò si sono ricollegate le “Giornate della cultura cristiana” che sono state aperte e concluse recentemente dal vescovo diocesano Francesco Moraglia e alle quali sono intervenuti il vaticanista del TG1, Fabio Zavattaro, e l’archeologa Elena Bertoldi, coordinatrice degli scavi presso la basilica di San Paolo fuori le mura.