I genitori (voi che leggete) non sono da rifare, ma da aiutare.
Aiutarli significa anche fare la loro fotografia perché sappiano scegliere quella buona e stare alla larga da quelle che danneggiano i figli.
Per questo proponiamo alcune fotografie dei genitori d’oggi sicuri che chi legge saprà fare le sue scelte sapienti.
Dunque, iniziamo con un nuovo tipo di genitori che sta sempre più emergendo: “i genitori sindacalisti”.
GENITORI SINDACALISTI
I genitori ‘sindacalisti’ sono quelli che difendono sempre e comunque il figlio.
“Gli insegnanti non lo capiscono, lo sottovalutano: l’arbitro è cieco, ingiusto!”
Ed eccoli i genitori sindacalisti varcare i portoni delle scuole italiane e dirigersi come gladiatori verso il Dirigente per prendere le difese, vantare i meriti e le capacità del proprio pargolo.
Dopo l’incontro-scontro con il Dirigente, è la volta dell’attacco all’insegnante.
Qui le cose si fanno più serie: si parte dallo strattonamento per arrivare ai calci, alle sberle.
Dopo la battaglia, arriva l’ultima parola urlata: “Ricorreremo al TAR!”.
Questo per i genitori-protettori del figlio studente.
Non meno bellicosi ed aggressivi sono i difensori del figlio sportivo.
Basta un richiamo dell’arbitro e sono subito grida (Tu non sai che il nostro figlio è più forte delle valanghe!...”), subito invasione di campo con parolacce che fanno inorridire i piccoli giocatori, non solo, ma inviti espliciti alla violenza: “buttatelo fuori!”, “spezzagli una gamba!”, “atterratelo!”.
Ed altre finezze di questo generino.
No, non stiamo esagerando!
A tanto arrivano i genitori ‘sindacalisti’ (ci scusiamo con questi!).
Genitori tra i più pericolosi!
Iniettano nel figlio dell’onnipotenza, della perfezione, dell’infallibilità.
Genitori che si illudono che sia l’arroganza e non la buona volontà a formare l’uomo di carattere.
I genitori-sindacalisti stanno ai genitori patentati come l’aceto sta al vino.
Chi scrive non è un passatista, ma, a volte, gli viene da pensare che fossero più saggi i genitori di ieri che invece di ricorrere al TAR, dicevano con forza al figlio: “Studia di più, impegnati di più!”.
Che ne dite? Li vogliamo rovinare fino a questo punto i figli?
Capiteci bene, il figlio va amato, va protetto, ma non va intronizzato.
Domani potrebbe fare proprio di voi lo zerbino del suo trono.
Non è un’ipotesi dell’altro mondo: sono cose che stanno succedendo nella nostra Penisola.
Consigli per i genitori frettolosi.
Un sorriso fa fare il doppio di strada di un brontolio.
La correzione fa molto, l’incoraggiamento fa di più.
Viziare un bambino è vendergli illusioni.
Le sorprese sono un’ottima idea educativa.
Il bambino non si manda a letto: si accompagna.
Il secchio che ha la corda troppo lunga è sempre in fondo al pozzo.
Anche dai figli i genitori possono avere buoni consigli.
Non cercate d’essere perfetti, potreste diventare nevrotici.
Più gli stiamo appiccicati, più ci farà perdere la pazienza.
Chi dà i vizi, li dovrà poi mantenere.
Attenzione, prego!
“Il mestiere di genitore è il più difficile del mondo.
Non ce ne sono di più difficili.
Che tutti lo sappiano, prima di diventarlo!
Una volta che lo sono diventati, è opportuno che tutti si ricordino che esige un controllo continuo di tutto ciò che si dice, si fa, si pensa, si sente.
In ogni istante della giornata e per tutta la vita.
Da questo dipende il destino del figlio” (Marcello Bernardi, pediatra).
Fra cinquant’anni non importerà sapere che tipo di auto guidavi, in che tipo di casa vivevi, quanto avevi sul conto in banca o com’erano i tuoi abiti.
Ma il mondo potrà essere un po’ migliore, se sarai stato importante nella vita di un bambino.
“Molte donne e molti uomini diventano genitori senza avere la più pallida idea di come si educa un figlio.
Per questo non sanno dialogare, chiedere, spiegare.
La procreazione è un fatto naturale, la capacità di educare la si deve imparare”
(Giacomo Daquino, psichiatra).