Dal diario di un parrocchiano
Com'è ormai consuetudine
affermata, tutti gli anni presso il Santuario della Madonna del Mirteto in
Ortonovo si svolge una cerimonia molto sentita da tutti i fedeli del nostro
Comune: l'apertura del "Mese Mariano". Si tratta infatti di una cerimonia
che risveglia in tutti noi sentimenti di intensa commozione, dati i profondi
legami di fede e di devozione al nostro Santuario ed alla nostra Madonna del
Mirteto.
In perfetto orario, i fedeli si sono raccolti nella Chiesa di San Lorenzo ed in
processione hanno raggiunto il Santuario, recitando il Santo Rosario. Quindi è
stata celebrata una solenne Santa Messa, impreziosita da bellissimi canti
intonati alla liturgia ed in ringraziamento a Maria Santissima.
Martedì
3 maggio -
Oggi alla Spezia viene celebrato un anniversario molto importante per noi
fedeli: l'anniversario della dedicazione della Cattedrale di Cristo Re. Infatti
la Cattedrale fu consacrata il 3 maggio 1975 dal Vescovo S.E.Mons.Giuseppe
Stella. Per questo la data del 3 maggio rappresenta, per tutta la diocesi, una
importante festa liturgica che è stata pertanto ricordata con la Messa
Pontificale del Vescovo S.E.Mons. Luigi Ernesto Palletti.
Molto profonda, come sempre, l'omelia del nostro Vescovo che ha sviluppato il
tema della "Dedicazione della Chiesa Cattedrale" ed in particolare ha
sottolineato: "Celebriamo oggi l'anniversario della dedicazione di questa
Chiesa Cattedrale. Cercare un anniversario non vuol dire semplicemente
ricordare un evento del passato, ma vuol dire, in modo particolare, vivere il
dono che da quel momento ci è stato fatto e per il quale noi oggi siamo qui
nella celebrazione dell'Eucaristia: "Prendete e mangiatene tutti, prendete
e bevetene tutti: fate questo in memoria di me". L' Apostolo Paolo a sua
volta aggiunge: "Finché Cristo ritorni" e quindi è un punto
fondamentale della nostra fede: fondamentale perché noi siamo credenti,
credenti in una comunità ben precisa. La comunità dei credenti ha ovviamente
dei punti di riferimento nella fede: il Vescovo come successore degli Apostoli,
l'altare sul quale viene celebrata l'Eucaristia, l'unica Cattedrale che è segno
di unità all'interno della Diocesi. Dunque, siamo credenti, crediamo nel
Signore Gesù, camminiamo con il popolo di Dio, siamo in comunione con il popolo
di Dio, appartenendo ad una Chiesa locale: la nostra Diocesi ".
Domenica
8 maggio -
Tutta l'umanità ha sete di Cristo che, come buon Pastore "la conduce, la
conosce, la custodisce e la guarisce, inabissandosi nei cuori inquieti per
donare la sua pace. Solo se ci affidiamo a Lui non abbiamo paura e non temiamo
la sconfitta ed il fallimento. "È l'Agnello- pastore che ci guida alle
fonti delle acque della vita".
Con questo spirito partecipo alla S. Messa presso la Chiesa di S. Maria
Ausiliatrice di Isola, per unirmi al coro diretto da Nicoletta e contribuire a
solennizzare una cerimonia molto commovente: la somministrazione della Prima
Comunione a quattro bambine e ad un
bambino. Questa è una cerimonia sempre commovente e che tocca davvero i nostri
cuori che vivono momenti di sentita partecipazione.
Molto profonda l'omelia di don Carlo, che di seguito riporto: "È questo un
momento di festa, come abbiamo già detto all'inizio della S. Messa. Cari bimbi,
questa è la vostra festa e noi dobbiamo potervi osservare ed ascoltarvi. L'ascolto
evangelico è l'attenzione alla vita di questi bambini.
Oggi, per di più, è anche la festa della mamma e noi conosciamo il grande
valore della maternità. Anche il papà è importante, certamente, ma anche il
papà ha una mamma e se noi dovessimo tracciare una piramide dei valori,
all'apice sicuramente metteremmo la maternità, perché la mamma è donazione
completa. Vedete bambini? È lei che ci ha donato la vita insieme al papà, ma in
grembo ci ha tenuti lei. Anch'io. Tutti noi siamo stati custoditi in quello che
è lo scrigno meraviglioso della vita, però ci sono anche altri valori
importanti che coinvolgono anche la paternità, la famiglia e Gesù che, per la
prima volta, ha deciso di diventare parte della nostra vita. Io ci ho pensato
tante volte: ma all'inizio, quando si è presentato, come ha fatto Gesù a far
capire una cosa così importante come l'Eucaristia che è dono, è amore? Ha preso
una cena, ha spezzato del pane. Perché spezzare il pane vuol dire donazione,
significato che noi conosciamo perfettamente. Guai se mancasse il pane sulla
nostra tavola! Il pane è uno dei valori più belli: rappresenta il lavoro, la
casa, la salute, la maternità, la paternità, l'amicizia. Ecco, Lui ha preso il
pane ed ha fatto questo riassunto di amore, offrendo Sé stesso per amore.
Infatti diciamo che è il pane di vita che viene ad abitare nella nostra vita.
Ma come possiamo crederlo noi, Signore? Noi che siamo così precisi e vorremmo
una risposta a tutte le nostre domande. Tutti i nostri calcoli dovrebbero
essere giusti come a scuola. A scuola io mi adopro per fare i conti per bene
quando risolvo un problema, altrimenti l'insegnante mi sottolinea l'errore e la
stessa cosa vale quando gioco al pallone, se non gioco bene. Poi c'è la
verifica. Ma non è così nella vita perché incontriamo delle cose che non
possiamo spiegarci. Non possiamo essere talmente prepotenti da dire:
"Voglio che mi sia spiegato". Ma si può misurare il cuore ad una
mamma? E a te, papà? No! È talmente grande l'amore per i figli, anche il tuo,
che se pur piccolo, il tuo cuore è infinito. E come potete, mamma e papà, avere
sempre fiducia nei vostri bambini? E come può il papà avere fiducia nella
mamma, nel nonno, nella nonna, anche quando non li vede? Si chiama fiducia e
basta. Io mi fido di te e solo guardandoti riesco a capire cosa porti nel cuore
ed addirittura anche quando non ti vedo. Ecco la bellezza! Allora qui entriamo
nella nostra fede. Perché dobbiamo credere? Dobbiamo credere perché la nostra
vita ha un significato. Qualcuno potrebbe dire: "Ma io mi accontento così:
sono nato, vivo e poi andrò via". Va bene! Ma se qualcuno ti dice:
"La tua vita va oltre quello che vedi. Se c'è una paternità, se c'è una
maternità, se c'è un infinito, se c'è un mondo dove c'è sicuramente una traccia
di amore infinito, allora bisogna credere in Dio: Dio è il creatore". Ma
come faccio a credere in Gesù che oggi offre il pane a questi bambini? Dobbiamo
fidarci dei nostri genitori, di don Carlo e delle nostre catechiste che ci
hanno detto che è una cosa giusta, una cosa bella. Allora noi ci fidiamo e
riceviamo Gesù nel nostro cuore perché Gesù possa aiutarci a crescere bene, ad
amare le cose belle ed a far fuggire il male. Penso ad un'immagine molto bella
anche se forse non ne cogliamo fino in fondo il valore: il Buon Pastore. Perché
si definisce "Buono"? Perché non fa dei calcoli nella vita. Non dice:
"Voglio bene a te perché sei più brava, perché sei più ...." No! Anzi, dimostra di voler bene di più
quando la persona si trova tante volte da sola. Quando quella pecorella se ne
va e dice: "Io voglio vivere la mia vita. Non mi interessa, non la voglio
più". Allora il pastore buono cosa dice? "Vado a cercarla. Potrebbe
esserle successo qualcosa". E l'altra gli dice: "Ma dove vai? A
cercarne una? Siamo in tante qui. Siamo in novantanove!" E lui: "Io
vado a cercarla". Ecco l'amore infinito che non guarda in faccia a
nessuno, ma ama. Ama e basta! L’altro giorno, quando vi ho incontrati per le
Confessioni, vi ho raccontato la storia di quel Santo famosissimo, S. Antonio
da Padova, quello che era andato a predicare nella città e nessuno voleva
ascoltarlo. Allora è andato sulla spiaggia e si è messo a parlare al mare ed il
miracolo è avvenuto perché, mentre parlava al mare, i pesci saltavano sopra le
onde. Erano contenti. E di cosa parlava Antonio? Di Dio. E cosa diceva di Dio?
Che è amore, che ha cura dei suoi figli e che nessuno può andare perduto e per
questo ci ha mandato Gesù. Questi pesci hanno incominciato a saltare e tutta la
città è corsa a vedere questo miracolo. Allora, quando ci parlano o sentiamo
parlare di Gesù che entra nella nostra vita, dobbiamo sapere che è una cosa
vera. Non è una favola! Perché dico questo?
Ora parlo a voi grandi: noi potremmo anche non usare la fede, la fede per un
attimo potremmo lasciarla da parte, ma le cose di questi giorni ci devono fare
riflettere: le borse sono scoppiate ed il danaro non dà felicità. Muoiono
milioni di persone. Basta una scintilla e l'uomo fa ricorso alle armi. Non gli
interessa se vengono colpiti bambini, donne ed anziani ed in certi paesi i
bambini vengono addirittura armati! Ma allora Dio non esiste se succedono
queste cose orrende? No! Non è così: Dio esiste! È l'uomo che sta sbagliando.
Ed allora, cari bambini, lo vedo nei vostri occhi, voi dovete chiedere al
Signore che ci dia la pace: pace nella nostra famiglia, pace nel nostro Paese,
pace nel mondo. Ecco, allora sia questa la preghiera delle famiglie, delle
mamme, dei papà e di questi bambini che oggi, per la prima volta, nella gioia ricevono il Buon Pane".