CALENDARIO LITURGICO DI MAGGIO 2022
1 Dom.
San Giuseppe Lavoratore.
Nei Vangeli Gesù è chiamato “Figlio del falegname-carpentiere”. Così in
questo giorno in cui si fa memoria di San Giuseppe, si riconosce la dignità del
lavoro umano, come dovere e perfezionamento, esercizio benefico del suo dominio
sul creato, servizio della comunità, prolungamento dell’opera del Creatore,
contributo al piano di salvezza ( Conc. Vat. II “Gaudium et spes” , 34 ).
Pio XII istituì questa memoria liturgica nel 1955 nel contesto della Festa dei
lavoratori celebrata il 1° maggio. Si dice che papa Giovanni XXIII avrebbe
voluto chiamarsi “Giuseppe I”. Si rese conto che i tempi non erano maturi, ma
mise il Concilio Vaticano II sotto la protezione di San Giuseppe. Tanto grande
era la sua devozione per lo sposo di Maria.
8 Dom. B.
Maria Vergine di Pompei.
La
storia dell’Immagine della Beata Vergine del rosario e del famoso santuario è
legata all’impegno del Beato Bartolo Longo
( 1841 – 1926 ) di promuovere la pratica del rosario tra i pompeiani in
un periodo caratterizzato da un pesante anticlericalismo. Il miracoloso dipinto
della Vergine fu trovato in pessimo stato di conservazione in un convento di
Napoli e subì profondi restauri, mentre veniva edificato il santuario per
accoglierlo. Eravamo alla fine dell’800 e nei primi anni del ‘900.
13 Ven. Beata Vergine di Fatima.
Siamo
nel 1917 quando Lucia, Francesco e Giacinta, 10, 9, 7 anni, mentre pascolavano le loro pecore, vedono
vicino ad una pianta di leccio “Una
Signora tutta vestita di bianco, più splendente del sole”. Il suo volto era
bellissimo e dalle mani giunte pendeva il rosario. La bianca Signora chiede ai
tre fanciulli di tornare in quel luogo ogni 13 del mese fino ad ottobre. Nel
corso delle sei apparizioni, la Vergine, attraverso i veggenti, invita
pressantemente gli uomini alla conversione, alla preghiera ed alla penitenza. L’avversione
alla fede era un fenomeno molto esteso e radicato in tutta Europa. Solo nel 1930 il vescovo riconosce le
apparizioni: “Dichiariamo degne di credenza le visioni dei bambini pastori di
Cava di Iria, avvenute nella parrocchia di Fatima, in questa diocesi, dal 13
maggio al 13 ottobre 1917. Permettiamo ufficialmente il culto della Madonna di
Fatima.”
20 Ven. San Bernardino da Siena.
Al secolo Bernardino degli
Albizzeschi, è stato francescano nell’Ordine dei frati minori. Nasce a Massa
Marittima l’8 sett. 1380 e muore a L’Aquila il 20 magg.1444. Viene proclamato
santo nel 1450 da papa Niccolò V ( il sarzanese Tomaso Parentucelli ) appena
sei anni dopo la sua morte, tanto era la grandezza di teologo e di predicatore
incisivo. Nelle sue prediche insisteva sulla devozione al Santissimo Nome di
Gesù. Si ritiene che grazie a lui il Cristogramma,
JHS, sia entrato nell’uso iconografico e familiare anche alla gente comune.
Predica contro i ricchi che, invece di investire in attività utili a far
crescere la società, la strangolano con varie forme di usura e speculazioni. E’ convinto (concetto richiamato più volte da
papa Francesco) che la proprietà non “appartiene all’uomo”, ma fosse “per
l’uomo.” Per questo subì un processo per eresia dal quale fu prosciolto.
22 Dom. Santa Rita da Cascia.
Margherita Lotti nasce a Roccaporena ( Umbria ) nel 1381 e muore a Cascia nel
Convento di Santa Maria Maddalena nel
1457. La sua vita particolarmente tribolata si può sintetizzare così: figlia,
moglie, madre di due figli, vedova privata anche dei figli, monaca.
29 Dom. Ascensione del Signore.
Gesù risorto ha portato a termine il piano di salvezza che il Padre gli aveva
affidato, così con l’ascensione al Cielo si conclude la sua vita terrena alla
presenza degli increduli apostoli e si unisce al Padre per non comparire più
sulla terra fino alla sua seconda venuta per il giudizio finale. Il compito di
guidare la sua Chiesa e l’essere umano verso la salvezza è lasciato allo
Spirito Santo che arriverà con la
Pentecoste. L’episodio è descritto dai Vangeli di Marco e Luca e negli Atti
degli apostoli. L’Ascensione è una festa molto antica che viene attestata già
nel IV secolo. Per le Chiese di lingua
greca è chiamata Analepsis, che vuol
dire “salire su”.