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Merc.
Le Ceneri. Nella tradizione ebraica l’atto di
cospargersi il capo di cenere manifestava il proprio pentimento e la volontà di
seguire la Legge: la cenere è segno della fragilità dell’uomo e della brevità
della vita. All’inizio della Quaresima, ripetendo questo gesto, la Chiesa
cattolica chiama i credenti a rinnovare la propria vita per celebrare
degnamente la Pasqua del Signore. “Memento
homo, qia pulvis es et in pulverem reverteris.” ( Genesi 3,19 ) Dio, dopo il peccato originale, cacciando
Adamo ed Eva dal giardino dell’Eden, chiarisce quale sarà il destino dell’uomo:
con il sudore della fronte mangerai il pane, finché tornerai alla terra, perché
da essa sei stato tratto. “Polvere sei e
in polvere tornerai” Questa era la frase che veniva pronunciata quando il
sacerdote imponeva le ceneri. Con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II
la frase è stata così cambiata: “Convertitevi
e credete al Vangelo” ( Mc 1,15 ), ma la sostanza resta immutata.
19 Sab. San Giuseppe. Giuseppe, sposo di Maria, è detto figlio di Eli nel Vangelo
di Luca e figlio di Giacobbe in quello di Matteo, ma per entrambi appartiene
alla stirpe di Davide. La figura di Giuseppe non ha goduto di molta attenzione
nell’età patristica, durante la quale è stato studiato, in relazione al mistero
di Cristo, da pochi come Giovanni Crisostomo e Gerolamo. Il merito di aver
riscoperto e rivalutato Giuseppe si deve alla scuola teologica francescana,
soprattutto per opera di Bonaventura da Bagnoregio e di Bernardino da Siena. L’impulso decisivo
per lo studio ed il culto di Giuseppe è dato dai papi di fine ‘800 e del ‘900.
Pio IX l’8 dicembre 1870 proclama san Giuseppe patrono della Chiesa universale
e ne stabilisce la solennità il 19 marzo. Leone XIII nel 1889 pubblica
l’enciclica Quamquam pluries nella quale spiega e definisce i
fondamenti teologici dei privilegi concessi a san Giuseppe e il suo ruolo nella
Chiesa. Altri papi sulla medesima linea lo propongono come modello degli operai,
degli sposi e come sicura protezione verso l’ateismo militante ( Pio XI ). Mel 1955 Pio XII consacra il 1° maggio festa
liturgica di san Giuseppe operaio.
Giovanni XXIII pone il suo Concilio Vaticano II sotto la
protezione di san Giuseppe.
25 Ven. Annunciazione del Signore a Maria. Il riferimento è
all’annuncio fatto dall’Angelo a Maria che avrebbe concepito un figlio
speciale, Gesù. E’ Luca a raccontare l’episodio ( Lc 1,26-38 ).Ci troviamo di
fronte all’inizio del compimento delle promesse fatte al genere umano da
Dio-Padre. Maria concepisce e abiterà corporalmente in lei tutta la pienezza
della divinità che è in Gesù Cristo. Al suo “Com’è possibile? Non conosco uomo”, la risposta dell’Angelo è
precisa, anche se avvolta dal mistero per l’impossibilità umana di comprendere:
“Lo Spirito Santo scenderà su di te e la
potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra.” Così è descritta
l’incarnazione del Figlio di Dio. L’azione creatrice dello Spirito Santo appare
in tutta la sua potenza ponendo nel grembo virginale di Maria il Figlio
dell’Altissimo. Oggi è il giorno in cui la Chiesa fa memoria di questo evento
sovrannaturale.
La Redazione