N° 1 - Gennaio 2022
Dal diario di un parrocchiano
di Enzo Mazzini

Domenica 21 novembre - Oggi si festeggia Nostro Signore Gesù Cristo come Re dell'universo, ma un re molto diverso dai potenti della terra. La Sua è una signoria che non si impone con la forza e con la violenza, ma si manifesta attraverso la testimonianza della verità e dell'amore.  Lui ci ha insegnato cosa significa verità e amore: significa donare ai fratelli anche la propria vita!
Purtroppo la nostra società brancolla nel buio e sembra incapace di recuperare le sue radici cristiane. Ecco perché si impone il massimo sforzo da parte di tutti noi per rimettere Cristo al centro dell'intera esistenza e questo avverrà solo se Lui tornerà ad essere il nostro Re, il nostro unico Signore e se la Croce tornerà ad essere la vera sorgente di luce e sapienza per tutto il popolo cristiano. Molto significativa, a tal proposito, l'omelia pronunciata da Padre Michele nella S.Messa odierna di cui riporto solo alcune riflessioni: "Oggi è la festa di Cristo Re dell'universo. Il brano della liturgia che abbiamo ascoltato non ci presenta un Gesù glorioso, ma un Gesù sotto processo, anzi un Gesù che sta per essere condannato a morte e che quindi non sembra un re, ma semplicemente un fallito. Se io chiedessi a questi ragazzi cosa significa essere re, sicuramente risponderebbero che immaginerebbero una corona d'oro, invece Gesù si trova solo ed abbandonato, davanti al Governatore Pilato che ha il potere assoluto di salvarlo o condannarlo.
Pilato sicuramente si sente minacciato da questo uomo chiamato Gesù e gli domanda: "Tu sei il re dei Giudei?" È strano che Gesù non risponda dicendo "Sì" o "No", ma Gesù risponda invece con un'altra domanda: "Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto su di me? Io sono il re dei Giudei. Tu che ne dici?" Allora Pilato gli chiede: "Cos'hai fatto, Gesù?" Ed anche qui Gesù non dice: "Non ho fa niente.  Ho predicato soltanto l'amore e il perdono di Dio, ma questa gente non mi capisce" ed invece Gesù risponde: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato dai Giudei nelle tue mani".
Nel Vangelo di Giovanni essere "Giudei" significa essere contro Gesù e quindi una forza a Lui contraria ed infatti consegnano Gesù a Pilato che Lo mette sotto accusa. Gesù viene consegnato perché è verità e non menzogna. Nel Vangelo Giovanni dice che  è la luce e chi è la luce? È Gesù e Pilato viene minacciato da questa luce. Noi accogliamo la verità? Accogliamo la luce o siamo minacciati dalla luce, dalla verità? Dice Papa Benedetto XVI che la volontà di Dio non minaccia i nostri desideri ma li illumina perché siano veramente l'essenza di Dio nella nostra vita. Li illumina, li conduce".

Mercoledì 8 dicembre  - In questo giorno la Chiesa celebra la festa della Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria e quindi il dogma, la verità di fede,  secondo la quale Maria non è stata "toccata" dal peccato originale in quanto ne è stata preservata sin dal primo istante del Suo concepimento. Questa è una ricorrenza molto sentita da tutti,  ma particolarmente dai fedeli di Isola che le riservano una profonda devozione e solenni festeggiamenti ed anch'io mi sono unito alla "Corale" diretta da Nicoletta per offrire il mio piccolo contributo per solennizzare questa importante ricorrenza.
La Chiesa è davvero gremita di fedeli che, a stento, riescono a trovare un posto,  stante anche il doveroso e rigoroso rispetto delle norme vigenti per il Coronavirus.
Molto coinvolgente,  come sempre, l'omelia pronunciata da Don Carlo, che di seguito riporto: "Un solo pensiero perché la predica più  bella siamo tutti noi e la testimonianza della vostra numerosa presenza. Come regalo per il prossimo Natale possiamo portare due riflessioni: la prima consiste nella bellezza della maternità. Ecco, su questo penso che siamo d'accordo tutti. Guai se ci scoprissimo senza maternità! Non solo saremmo senza mamma, ma senza senso della vita ed allora l'Immacolata Concezione viene a ricordarci che noi siamo amati anche nelle situazioni più complicate della vita e noi ne abbiamo davvero tante! Maria è come se ci venisse incontro e ci dicesse: "Coraggio!". Non perdiamoci d'animo. Gesù a Natale, anche quest'anno desidera nascere nelle nostre case, nei nostri cuori.
Seconda  riflessione, anche questa molto bella: la famiglia. La famiglia è un dono, la famiglia è sicurezza, è affetto, è amore. Sono valori che non troviamo nei banchetti del mercato: lì non ci sono. Ci sono altri valori anche particolari ed anche belli, ma questi non ci sono. Questi valori li vediamo scritti solo sui volti delle nostre mamme, nei loro sacrifici,  nel loro amore per i figli, nella donazione totale che le caratterizza.
Ho letto una bellissima preghiera che diceva: "Quando la mamma ed il papà invecchiano, non hanno più un aspetto giovanile ed il loro volto non è più com'era tanti anni prima. Vengono le rughe, viene la vecchiaia e qual'è allora la ricchezza della vita? La donazione! ". Però ci sono delle case nelle quali il papà e la mamma non ci sono più ed anche quello ci fa capire che questo Natale e Maria Immacolata Vengono a dirci: "Non abbiate paura!  Non guardate soltanto con gli occhi del vostro volto, usate la fede, usate la speranza, usate la carità ".  Pensate che noi non siamo i padroni della vita!. C'è qualcosa che dobbiamo scoprire e questo Natale, anche quest'anno,  viene a ricordarcelo: la vita non è solo quella che appare, ma è qualcosa di grande, di eccezionale ed allora raccoigliamo le nostre preghiere ed anche la nostra gratitudine insieme alle preghiere di questi bambini che sono scritte nel cuore più che nella mente, perché vogliamo raccoglierle e posarle su questo Altare perché tutti insieme possiamo avere una risposta sicura: la risposta che viene dall'amore materno di una Mamma che non abbandonerà mai le nostre vite"

Venerdì 24 dicembre  - Il Natale rappresenta l'ingresso del Figlio di Dio nei nostri cuori e nella storia dell'intera umanità. L'infinitamente grande si fa piccolo per noi, nell'umile grotta di Betlemme: l'Onnipotente sposa la nostra natura umana. Infatti, la notte diventa luce ed in un'umile grotta si compie il miracolo voluto da Dio Onnipotente: la natura divina diventa umana! Dio vuole essere come gli uomini per farli diventare "familiari di Dio". Questo è il vero miracolo che rivela tutta la bontà del nostro Padre Celeste e nostro Creatore e tutti noi, in questa notte speciale, ci sentiamo pervasi da sentimenti nuovi e profondi che si rinnovano ogni anno nella magia della Notte Santa.
Io corro nella Chiesa di Isola per unirmi al "Coro" diretto da Nicoletta che offre tutto il suo impegno per rendere più  solenne questa Santa Messa che vede la partecipazione di tantissimi fedeli: ogni posto disponibile è occupato e l'altare è circondato da una vera "corona" di bambini e bambine. Che meraviglia! Quanta dedizione ed attrazione da parte del nostro parroco, Don Carlo! Chissà quanta gioia nel vedere questo commovente spettacolo!
Anche  la sua omelia, che di seguito riporto, tocca i nostri cuori: "Riviviamo la notte davvero particolare di duemila anni fa, una notte oscura ma davvero magica perché ci fa rivivere quella notte del tutto eccezionale. In quella notte non sono stati accolti in nessun alloggio  - dice l'Evangelista Luca  - il quale, essendo anche medico, quando scrive è anche una garanzia di storicità: alloggio che forse era un albergo, era una casa? C'erano anche a quei tempi gli alloggi, ma non li hanno voluti accogliere perché per loro non c'era posto nell'alloggio! Per loro! Perché per loro? Chi sono loro? Cosa sta succedendo nel mondo? C'è una mamma con un bambino ed il suo papà. Certo non conoscono la storia della salvezza, non sanno quello che sappiamo noi oggi, ma potevano far paura  queste tre persone? Questa è  la mia prima riflessione: possono far paura un bambino appena nato ed una mamma che lo dà alla luce? Qui ci sono tante mamme e sanno che quando nasce un bambino si fa grande festa. Don Tonino Bello diceva che quando nasce un bambino Dio sorride ancora al mondo. Le mamme presenti lo possono capire compiutamente! Noi figli lo capiamo in modo diverso però una mamma e un papà lo capiscono perfettamente.
Perché per loro non c'era posto nell'albergo? Perché viene annunciata una cosa così  sconvolgente a dei pastori? Quello che dice Luca è molto sottile e descrive questi personaggi in maniera davvero certosina. I pastori - dice l'Evangelista Luca - non avevano voce nel mondo perché erano dei pastori e quindi non valevano proprio niente: "Voi non volete niente. La vostra parola vale zero" ed è vero questo se dico una cosa che mi invento. Figuriamoci se poi si mettono a dire che hanno visto gli Angeli, la luce, Gesù Bambino! Chi crede a loro? E perché gli Angeli parlano a loro, proprio a loro? E perché non c'era posto nell'albergo? Vedete: ci sono però tante cose che ci richiamano a quello che è il vero senso del Natale, il canto del Natale che si traduce in una espressione molto bella: "Pace agli uomini che Dio ama". Ecco, vedete? Nonostante tutto, nonostante le tragedie della non comunione, le tragedie della  guerra, le tragedie della non comunicazione non solo tra popoli, tra i capi, ma anche tra la gente comune, nelle famiglie, nelle situazioni difficili della vita, nelle situazioni complicate, oggi viene annunciata una grande gioia che sarà di tutto il popolo, di ogni uomo che si fida. Certo, non saranno solo i pastori ad accogliere questo annuncio, ma il mondo intero perché da quel momento il mondo cambierà e si porrà di fronte a qualcosa di inaudito e questo qualcosa di inaudito è il desiderio del nostro cuore.  Perché dico questo? Perché Dio vuole e cerca la giustizia, cerca la verità, cerca la vita, cerca il lavoro, cerca la casa, cerca la gioia, cerca la salute. Ecco perché questo Bambino, in quel modo, si presenta per distruggere chi cerca la potenza, chi pensa che la vita è autosufficiente a sé stessa, colui che non è in comunione con gli altri, nelle piccole e nelle grandi cose, colui che dice: "La vita è mia!". Perché la vita è tua? Non lo dice neanche un figlio alla madre che la vita è sua perché la madre gli potrebbe dire: "È vero, ma è un dono e se tu soffri io soffro e quindi non è solo tua la vita. Se tu gioisci io gioisco". C'è una comunione profonda. Noi ci realizziamo in quanto siamo figli, ma non solo a livello familiare ma, in quanto siamo persone,  abbiamo un compito da svolgere nella nostra piccola o grande società e qual è il compito che mi viene offerto? Quello di vivere pienamente i miei doni, la mia vita.
"Ma io non possiedo nulla" mi diceva una persona alcuni giorni fa.  "Io avevo tutto ma ho sciupato tutto: la mia bellezza, la mia giovinezza, la mia famiglia. Le ho buttate via. Non le ho più! " ed allora io le ho replicato: "Perché dici questo? - "Perché non ho più nulla" -  "No! Quando ti accorgi di non aver più nulla vuol dire che hai tutto, vuol dire che ricominci a sperare, vuol dire che ritorna il desiderio profondo che è nel tuo cuore,  perché la tua vita è un dono, anche la tua, forse sommersa dal fango ma, proprio allora, quel Bambino che viene mi fa capire perché non c'è posto nel mio cuore, nella mia casa: Per voi non c'è posto!". Ora capisco perché i pastori, l'umanità, il povero, il ricco, il Re Maggio,  Ponzio Pilato discuterà con questo Bambino quando sarà grande, perché sarà  attratto dalla bellezza della parola di questo giovane però non riuscirà a salvarlo: per il mondo è così,  perché ha paura, perché per la carriera ha paura di cedere ed allora di fronte a questo Giovane, adesso Bambino, si laverà le mani pur capendo che in quel momento qualcosa di eccezionale è legato a Lui. Gesù non ha bisogno di essere difeso. Siamo noi che dobbiamo capirLo, abbracciarLo ed amarLo ed allora sarà Lui ad essere a fianco della nostra vita, allora ci aiuterà a comprendere il senso pieno di tutto quello che accade, giorno dopo giorno e ci darà la certezza che noi siamo persone amate".
Stasera il Papa in una sua affermazione diceva: "Questo Bambino nasce ancora per dire a noi persone che Dio ci vuole bene". Dio non è misterioso,  Dio non è complicato, Dio è verità, Dio è bontà ed allora sentiamoLo oggi, questa notte,  ma sempre,  presente nella nostra vita".


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