I Vangeli del mese di Dicembre 2021
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dicembre 2021 - II° Domenica di Avvento (Anno C) – Lc 3, 1-6
L’evangelista Luca è attento nel collocare la persona Gesù
nello spazio e nel tempo per farla conoscere nel modo meno mitologico
possibile. Il brano evangelico di oggi è costituito dai primi sei versetti del
terzo capitolo. I primi due inquadrano l’inizio della predicazione di San
Giovanni il Battista nel periodo in cui Tiberio era imperatore di Roma,
governatore della Giudea era Ponzio Pilato, tetrarca della Galilea era Erode,
tetrarca dell’Iturea e della Traconitide era Filippo ( fratello di Erode) e
tetrarca dell’Abilene era Lisania, mentre i capi religiosi ebrei erano i Sommi
Sacerdoti Anna e Caifa. Siamo dunque attorno al 27- 28 d.C.
Giovanni, figlio di Zaccaria e di Elisabetta, cugina di
Maria, riceve un incarico da Dio, diventa Suo profeta. Egli invita i suoi
ascoltatori a preparare la “via del
Signore” e cita il brano messianico di Isaia (40,3-5). Le sue parole
invitano al pentimento e alla conversione perché Dio sta preparando un tempo
nuovo, un tempo di salvezza per il Suo popolo.
Dio ha indicato la via della salvezza agli Ebrei nel deserto
e ha dato loro “una terra dove scorre
latte e miele”, ha permesso agli
esuli in Babilonia di tornare per ricostruire la fede in Israele, ci ha dato
Gesù come “Via” per ottenere la Salvezza.
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dicembre 2021 - III° Domenica di Avvento (Anno C) – Lc 3, 10-18
Il Vangelo di oggi illustra quali
sono le azioni da compiere per dimostrare il cambiamento di vita, la
conversione.
L’evangelista Luca ci presenta tre
categorie di persone che, dopo aver ricevuto il Battesimo chiedono a Giovanni
che cosa devono fare per ottenere la Salvezza. Alle “folle”( le persone senza
mansioni speciali ) raccomanda la condivisione dei beni materiali con chi non
ha nulla; ai “pubblicani”( esattori delle tasse per conto dei dominatori
romani) consiglia di non far pagare più tasse di quanto dovuto; ai “soldati”
impone il superamento di ogni tipo di violenza.
I Battezzati devono dunque
compiere le azioni della loro vita quotidiana rispettando le persone con cui
vengono in contatto.
Però questo è il comportamento dei
“tirocinanti”, di quelli che stanno imparando il mestiere di “figli di Dio ”….Giovanni infatti annuncia la
venuta del vero Maestro, rispetto al quale si sente simile allo schiavo più
infimo: nella società ebraica lo sciogliere il legaccio dei sandali era un atto
che un padrone non poteva pretendere dal suo servo, perché era considerato
troppo umiliante!!! E Giovanni dice che fare quello a Gesù per lui sarebbe un
onore del quale non si sente degno!
Con queste affermazioni il
Battista distoglie l’attenzione da sé e la sposta su Gesù, si pone nella
posizione di chi prepara il terreno per la semina, immerge il battezzando
nell’acqua per prepararlo all’immersione nella vita di Dio che offrirà Gesù: “vi battezzerà in Spirito Santo e Fuoco”.
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dicembre 2021 – IV° Domenica di Avvento (Anno C) – Lc 1, 39-48
Si completa oggi il Tempo di Avvento: il Natale è vicino!
Nel Vangelo odierno assistiamo all’incontro tra due future
madri, Maria ed Elisabetta.
La festa di oggi è detta anche “della Visitazione” perché la
giovane Maria di Nazareth si reca in visita all’anziana cugina Elisabetta ad
Ain Karim, una città nella montagna della Giudea.
Elisabetta, illuminata dallo Spirito Santo, accoglie Maria
con una benedizione (”benedetta tu fra le
donne e benedetto il frutto del tuo grembo”) e con una beatitudine (“… beata colei che ha creduto…”) e fa il suo atto di fede, definendo la cugina “ la madre del mio Signore”.
Il teologo e mariologo Renè Laurentin ha messo in luce
un’interessante somiglianza tra il racconto della Visitazione e il racconto
dell’arrivo dell’Arca dell’Alleanza a Gerusalemme (2Sam 6). L’arca dell’Alleanza
resta per tre mesi nella casa di Obed Edom, Maria rimane tre mesi in casa di
Elisabetta … il re Davide, quando vede
arrivare l’arca dice” A che debbo che
l’arca del Signore venga a me?” e
lo stesso dice Elisabetta di Maria … Davide danza davanti all’arca (suscitando
anche l’imbarazzo della moglie Mikol ) e il bambino (Giovanni) danza nel grembo
di Elisabetta …
Questo esempio ci offre ancora una volta la certezza che la
nascita di Gesù è un avvenimento preparato nella storia fin dalle origini e che
la storia della Salvezza è un progetto divino! … cerchiamo di non rovinare
tutto! … Mettiamo un “mi piace” e aderiamo con fiducia (=Fede) al progetto.
25
dicembre 2021 - Natale del Signore (Anno C) – Lc 2, 15-20
Ho scelto di commentare il vangelo della Messa dell’aurora
che ci propone oggi la Liturgia della Solennità del Natale del Signore.
Questo brano evangelico è il seguito del brano letto nella
Messa di mezzanotte, dove ci viene narrato che un angelo del Signore invita i
pastori ad andare a Betlemme perché “è
nato per voi un Salvatore”.
In quel tempo i pastori erano emarginati dalla società civile
perché poveri ed erano considerati impuri dalle autorità religiose perché
vivevano con le bestie.
Essi però, ci dice san Luca, sono i destinatari del lieto
annuncio che la vita degli uomini sta per essere cambiata per sempre, che
alcune certezze verranno cancellate, che alcune paure spariranno … La promessa
della venuta del Messia si è compiuta?
Certamente l’annuncio dell’angelo che dice che il bambino è
stato avvolto in fasce ed è stato deposto in una mangiatoia stride fortemente
con l’idea che avevano gli Ebrei del Messia…
Ma essi vanno a Betlemme. Vi si recano con la consapevolezza
che hanno già conosciuto la verità, con la certezza che la vista confermerà ciò
che gli occhi della fede hanno già assimilato.
Raccontano del messaggio che hanno ricevuto, di ciò che
l’angelo ha detto del Bambino e chi ascolta rimane stupito.
Maria mette insieme
quello che già sa del suo Gesù e quello che gli viene riferito e ne fa oggetto
di profonda riflessione.
In modo diverso vediamo comportarsi i pastori che, invece,
tornano al loro lavoro manifestando una grande gioia, “glorificando e lodando
Dio”.