All’orizzonte della storia umana si è accesa la luce della
fede, in un mondo diviso da lotte e da discordie, si leva ancora una volta il
canto tanto antico e tanto nuovo degli angeli, che annunciano il Natale di
colui che spezza il giogo della schiavitù. E’ il preludio della speranza che
nasce nel silenzio e segna l’inizio di una storia nuova, capace di trasformare
e illuminare il cuore di una umanità malata e sconfitta da quel benessere
illusorio che tanto ha cercato nel consumismo più sfrenato e per il quale ha
venduto se stessa.
La luce della fede che ancora rischiara il nostro cammino, ci invita a
riscoprire il vero volto dell’uomo trasformato dal Natale, da colui che è il
principe della pace, dal fratello che nasce portando con se i frutti del suo
amore. E’ l’immagine dell’uomo nuovo chiamato ad essere partecipe della
comunione eterna con Dio.
Leviamo il capo e seguiamo la luce della stella che termina il suo corso là
dove giace la vera gioia.
Riconosciamo in quell’estrema semplicità la sorgente di ogni benedizione, sono
i volti della speranza che ci legano al mistero di Dio, rivelatosi Padre.
In quella casa nasce l’eredità dei figli di Dio, è l’immagine più eloquente di
un amore senza confini.
Facciamo nostro il sorriso di quel bambino che getta la luce sulle nostre
attese, le sue piccole braccia si levano per sostenere le nostre esistenze così
preziose.
È l’incontro che può cambiare la nostra vita, e la risposta che tanto abbiamo
atteso nel corso dei secoli, che rende autentico ogni nostro sacrificio. E’ la
Preghiera che nelle sue novità illumina anche le situazioni più drammatiche,
dove il dolore e l’impotenza sembrano essere le uniche risposte possibili.
È il nostro essere figli che rende possibile questo grande miracolo; sulle
nostre case, nei nostri cuori si è fermata la Stella della Fede che rende unica
la storia dell’uomo creato e redento da un Dio Padre e desiderosa di offrire ai
suoi figli la sua stessa vita.