NATALE 2021
Caro
Gesù Bambino,
mi sono accorto che questa è la ventottesima volta che mi rivolgo a Te, nel giorno della
memoria della tua nascita, con i miei mugugni nella convinzione che anche Tu
sia d’accordo che l’uomo sta scivolando
a grandi passi verso una situazione globale gravissima di non ritorno.
Ho detto volutamente globale, infatti tutto ciò
che tocca e fa dà risultati perniciosi.
I cambiamenti climatici di cui solo ora cominciano ad avvertirne le conseguenze
– ma se ne parla ( bla, bla, bla…, come
dice Greta Thunberg ) in mille convegni internazionali, come il G20 di Roma e
il Cop 26 di Glascow, che hanno il pregio di costare cifre ingenti per
l’organizzazione senza incidere - sono un problema antico, poiché lo
sfruttamento sempre più
indiscriminato del pianeta e delle sue
risorse è cominciato con l’homo habilis e sapiens. Il legno era fondamentale, tutto era di
legno: ecco la deforestazione, resa ancora più amplificata dall’esigenza di
creare sempre maggiori spazi da destinare alle coltivazioni agricole. Risultato:
siccità e desertificazione.
La necessità crescente di fonti
energetiche, ha portato all’impiego di materiali fossili (carbone, petrolio, metano ) altamente
inquinanti. E si potrebbe continuare
quasi all’infinito.
La società civile mondiale è veramente civile e consapevole del suo ruolo e dei
suoi doveri?
Le belle eccezioni e alcuni aspetti positivi
spariscono di fronte alla marea delle negatività.
L’egoismo,
che ha il solo obiettivo di prevalere, non importa come, impedisce la crescita
sociale equa, dove il diritto al pane quotidiano del Padre Nostro, che
significa garantire a tutti un’esistenza dignitosa e accettabile, è per
miliardi di esseri umani totalmente disatteso, poiché l’80% della ricchezza è
nella disponibilità del 10% di avidi personaggi mai sazi con la connivenza,
spesso, di chi governa senza pudori.
E’ sempre e solo l’egoismo a sostenere la corruzione, l’eversione, la
prevaricazione, la violenza, la delinquenza,
il ricatto, il bullismo giovanile, tutto
a danno del prossimo.
Pensiamo ai drammi e alle tragedie, troppo spesso silenti fino a quando non accade l’irreparabile, che
l’egoismo riesce a produrre all’interno delle famiglie, che sembrano ormai una istituzione
del tutto obsoleta da accantonare. Oggi si convive, così il rapporto
s’interrompe quando fa comodo senza l’intervento del magistrato che comporta il
rischio di una pena. A farne le spese
sono i figli.
E’ eticamente corretto? Ma cos’è l’etica?
Un’altra domanda: oggi i genitori sanno fare i
genitori o sono distratti da cose che si ritengono egoisticamente più urgenti e
importanti? Il vignaiolo sa che, se vuole uva di ottima
qualità, la vite va sorretta nella sua crescita da un sostegno adeguato e
attenzionata costantemente. Il genitore troppo spesso lo dimentica o,
peggio, lo ignora per il proprio tornaconto, cioè per egoismo. Tutti gli
animali, nessuno escluso, ci insegnano l’assoluta dedizione ai loro piccoli. E
noi intelligentoni?
Della politica è meglio non parlarne, perché, tutto sommato, è il mezzo più
economico e diretto per gl’interessati, il più delle volte improvvisati
competenti, di soddisfare le proprie egoistiche ambizioni di successo e
visibilità: al cittadino non resta che sperare, che, per mera casualità, qualcuna
delle cose poste in essere non sia dannosa.
Caro Gesù, è inutile che ti dica come anche la gestione della tua Chiesa, nonostante
la presenza preziosa e vigile di papa Francesco, non brilli di un eccellente
spirito evangelico: c’è un congruo gruppetto di sapientoni ( la casta dei chiamati- testardi convinti
) che fa capricci di vario genere e gravità per far prevalere le proprie idee e
primeggiare. Forse al loro libro del Vangelo sono state strappate alcune
pagine, in modo particolare quella in cui si dice che chi vuole essere primo
deve servire, cioè obbedire ( non dimentichiamo
che anche Giacomo e Giovanni Ti
hanno chiesto il posto a destra e a sinistra del tuo trono. Quanti moderni imitatori
!!) e quella del convitato che si era
seduto in un posto privilegiato pensando di meritarlo, sollecitato invece a sedersi
dove era stato destinato, cioè molto più defilato. Già una superficiale lettura
dei Vangeli dovrebbe fare individuare al gruppetto di cui sopra tanti altri punti
di riflessione: basta pensare alla manifesta simpatia che Tu, Gesù, mostri
verso la casta politico-religiosa degli scribi e dei farisei.
Con loro sei stato solo duro e sferzante.
Credo che per oggi possa bastare anche per un mugognone incallito come me.
Un’ultima cosa: non farci affievolire la speranza che ci sarà un momento in cui
del buio tunnel si veda la fine sul
nostro tormentato pianeta.
Oggi pensiamo alla gioia della tua nascita terrena, umile nella forma che più non
si poteva immaginare, ma nella sostanza meravigliosa, perché rappresenta il
primo momento del piano di salvezza che il Padre Ti ha affidato.
Con l’affetto e l’amore, un po’ disordinati,
che so esprimerti, al prossimo anno.
Tonino