Domenica
3 ottobre - Vangelo di Marco 10, 2 - 16
Gesù intende riproporre il
disegno di Dio sulle coppie, così come si trova nel libro della Genesi. Il
ripudio è una forma di divorzio e questo atto, permesso da Mosè, è teso a
sottrarre la donna all'arbitrio dell'uomo, ma nell'ambito del diritto giudaico
del tempo non c'è uguaglianza tra marito e moglie: la donna è proprietà
dell'uomo alla stregua degli altri suoi beni e non ha alcun diritto alla
fedeltà dello sposo che giuridicamente non può essere accusato di adulterio nei
confronti di lei. Denunciando questa usanza come una ingiustizia verso le
donne, il Signore si preoccupa del
più debole. Quando parla di adulterio, arriva a stabilire
la parità legale fra lo sposo e la sposa. Con le sue parole Gesù stupisce e per
capire la legge di Dio bisogna fidarsi della sua parola.
Domenica
10 ottobre - Vangelo di Marco MC 10, 17
- 30
Il racconto dell'incontro di
Gesù con un "tale" di cui Marco non specifica l'identità, in modo che
ognuno di noi possa riconoscersi in lui, è stato il principio di molte
riflessioni rivolte soprattutto ai giovani, perché quest'uomo presenta molte
caratteristiche che lo avvicinano alla figura di un giovane. La risposta del
Maestro a quest'uomo su cosa fare della vita eterna è quella di seguirlo, imitando la sua vita.
Seguire Cristo non è un discorso di sacrifici ma di lasciare tutto per avere
tutto.
Il Vangelo chiede la rinuncia
ma solo di ciò che è zavorra che impedisce il volo.
Domenica
17 ottobre - Vangelo di Marco MC 10, 35
- 45
Gesù con i suoi discepoli sta
camminando lungo la strada che porta a Gerusalemme. Durante il percorso li
avverte del destino doloroso che dovrà affrontare e con Lui coloro che lo
seguono. Di fronte a questo annuncio scattano la paura e l'incoscienza.
Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù i posti d'onore quando saranno nel regno di
Dio. Anche noi ci rapportiamo con Dio nella stessa maniera: vogliamo insomma,
quando preghiamo, un Dio obbediente alle nostre richieste. Gesù ci spiega
invece che se vogliamo essere "grandi" dobbiamo essere umili e servi
tra noi perché Lui non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita per tutti.
Domenica
24 ottobre - Vangelo di Marco 10, 46 -
52
Una richiesta di aiuto:
"Gesù abbi pietà di me". Quanti ascolterebbero il grido di un povero
cieco sulla strada che mendica? Quanti preferiscono girare la testa dall'altra
parte per non vedere? Ormai non ci toccano più neanche le grandi tragedie
umane, figurarsi il grido di un cieco! Ma quando il grido diventa più forte: "Figlio di Davide, abbi pietà di me" allora
diventa preghiera e questa viene accolta da Gesù che riesce ad ascoltare i
cuori della gente con il suo cuore.
Domenica
31 ottobre - Vangelo di Marco MC 12, 28b
- 34
"Amerai il prossimo tuo
come te stesso": non c'è altro comandamento più grande di questo! Uno degli scribi si
avvicinò a Gesù per chiedere quale fosse il comandamento più importante e Lui
gli rispose che il primo comandamento è amare Dio con tutto il cuore e il
secondo è: "Amerai il prossimo tuo come te stesso". Questo è il riassunto di tutto ciò che Gesù insegna su
Dio e sulla vita. Non si può amare Dio senza amare il prossimo e non si può
amare il prossimo senza amare Dio.
Gesù mette il cuore al centro perché tutto deve partire, ritornare e fare riferimento
al cuore.