Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’etterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se’ a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se’ di speranza fontana vivace.
Donna se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua desianza vuol volar senz’ali.
La tua benignitate non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate.
( XXXIII
canto del Paradiso )
Il 2021 è l’anno di Dante
( ricorrono i 700 anni dalla sua morte ) quindi è doveroso ricordare con
i suoi versi unici per la bellezza stilistica e per i contenuti teologici, il
mese di Maggio dedicato a Maria.
San Bernardo eleva alla Vergine l’inno di lode e la preghiera perché Dante
possa contemplare la divina essenza. Per intercessione di Maria, che non si
nega mai, il poeta ottiene di penetrare con i suoi occhi nella luce di Dio e
scorge la forma dell’Universo e la legge della Charitas ( benevolenza ) che
lega tutte le cose con un filo logico e di amore. La sua vista riesce a contemplare
i misteri della Fede: Dio, Uno e Trino, e l’Incarnazione del Verbo.
La visione spirituale s’interrompe all’improvviso con un fulgore di luce
accecante: non è permesso a creatura umana viva andare oltre, ma ora è ferma la
sua volontà di muoversi in modo conforme
al volere divino e alla legge universale dell’Amor “che move il sole e le altre stelle.” Dante in poche terzine intense
ed ispirate ci sintetizza la sostanza, la grandezza e il ruolo di Maria nel piano di salvezza posto in essere
dall’Eterno. La Vergine, figlia di suo figlio ( paradosso incredibile, ma vero
) nella sua umiltà è la più alta di tutte le creature per decisione e scelta di
Dio che l’ha predestinata fin dall’inizio dei secoli. E’ colei che ha innalzato
la natura umana, persa nel peccato, così tanto da permettere che il suo
creatore non disdegnasse di farsi in lei creatura umana. Nel suo ventre si è
riacceso l’amore di Dio verso l’uomo e il calore della sua carità riapre
all’umanità il Paradiso ( eterna pace
). In Paradiso la Vergine è la fiaccola ( face
) luminosa e ardente come il sole di
mezzogiorno ( meridiana ). La sua
benignità è tale che non soccorre chi
chiede e ricerca la sua protezione, ma molte volte previene e arriva prima della
preghiera che chiede e invoca aiuto.
Misericordia, pietà, magnificenza e infinita bontà, che supera ogni
confronto con le altre creature, si racchiudono in Lei.
Del resto in tutte le apparizioni, es. da Lourdes a Fatima, il suo ruolo è di
intermediaria tra il divino e l’umano, sollecitando con premurosa insistenza il
ritorno alla Fede e alla preghiera, fonti indispensabili di riconciliazione con
il Padre e di un approccio rispettoso e onesto alla vita terrena.