NONOSTANTE IL BENESSERE
Nonostante il benessere per
molti, le grandi scoperte scientifiche e tecnologiche, i passi da gigante che
l’uomo con il suo ingegno ha percorso, la più grave accusa che viene lanciata
contro il nostro tempo è la perdita della felicità. Certo tutto questo non
significa condanna del progresso, in se stesso è ammirevole, ma la suddetta
sentenza sottolinea il fatto che quel progresso non si è ottenuto senza una
considerevole perdita sul piano umano.
L’uomo, infatti, reso superbo dalle sue conoscenze e dalle sue tecniche, ha
smarrito non poco della sua umanità. La corsa sempre più ansiosa verso un
paradiso terreno e artificiale, ha provocato il soffocamento di quel grido
spirituale, che è innato perché dono di Dio. L’anima, tesoro più prezioso e
segno distintivo del nostro essere figli, è cancellata dal nostro intimo e
considerata una credenza antica e superata, amata soltanto da coloro che sono
considerati i più deboli. “A che giova
all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima.” E’ evidente il tracollo dei valori che da
sempre hanno contrassegnato il suo cammino, la perdita dell’ingenuità, la
capacità di gustare le cose, di ammirarle, di stupirsi di fronte ai miracoli
che ancora oggi avvengono, la famiglia, la casa, il lavoro, il dono della vita,
l’amore, la salute. Tutta la sua scienza e tutte le sue tecniche lo rendono
inquieto e lo lasciano solo. Solo dinnanzi alla morte. Solo dinnanzi alla
propria ed altrui infedeltà nella folla degli uomini. Solo alle prese con i
suoi spiriti maligni che non gli lasciano la pace. In alcune pause di riflessione
l’uomo si rende conto che nulla, assolutamente nulla, potrà restituirgli una
gioiosa e tenace fiducia nella vita, se non il ritorno ad una sorgente che sia
per lui nello stesso tempo ritorno allo spirito dell’infanzia. La parola del
Vangelo non gli è mai parsa tanto ricca di verità umana: “se non ritornate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli…”
E’ sulla strada dell’Infanzia Spirituale
che noi uomini dobbiamo ritornare. Dobbiamo percorrerla con la sicurezza che
soltanto affidandoci unicamente alla misericordia del Padre troveremo la
soluzione a tutte le inquietudini che rendono triste la nostra vita. Lasciamo
da parte per un attimo le nostre belle statistiche, le analisi fatte soltanto con
la mente e non con il cuore, l’interrogarsi sui problemi che oggi assillano la
nostra società opulenta, andiamo alla radice del male. La prevenzione è la
parola sacra che può aiutarci a recuperare la nostra umanità. A scoprire che
ogni uomo è un fratello da amare così com’è, che con te percorre la strada
della vita, insieme a te gioisce e soffre, ride e piange, che desidera
immensamente la tua compagnia e la tua solidarietà. Solo testimoniando questo
cammino si potrà ritornare ad una comunione profonda con ogni uomo, diventato
capace di donare quello che possiede e di ricevere quello che gli manca. E’ la
luce pasquale che illumina i nostri volti, il passaggio dalla morte alla vita,
dal buio alla luce che irrompe come un torrente in piena nei nostri cuori e ci
lancia nel vortice della piena umanità del Cristo Crocifisso e Risorto soltanto
per amore.