N° 2 - Febbraio 2021
I Vangeli del mese
di Claudia Pugnana

                        

Domenica 7 Febbraio 2021- V° Dom. T.O.  Anno B - Mc 1,29-39

L’evangelista Marco ci ha lasciato un Vangelo scritto in maniera essenziale, al punto che per molto tempo venne ritenuto il riassunto del Vangelo di Matteo. L’obiettivo che si pone è quello di farci conoscere la strada che porta a riconoscere Gesù come Messia e Salvatore, strada che prevede la tappa della Croce, quando il centurione affermerà che il Crocifisso è il Figlio di Dio (Mc 15,39). Oggi ci viene presentato il primo miracolo del Maestro: la guarigione della suocera di Simon Pietro. Il miracolo si compie nel giorno di sabato quando Gesù, uscito dalla sinagoga con i discepoli, va a casa di Pietro e Andrea e viene informato della malattia della donna: Egli si avvicina alla febbricitante e” la fa alzare prendendola per mano”. L’atto di guarigione avviene quando Gesù viene in contatto con la malata che, risanata, si pone subito al servizio del Maestro. La notizia del Suo potere taumaturgico si diffonde velocemente e” tutta la città” si riunisce davanti alla porta della casa del pescatore: Gesù guarisce i malati e scaccia i demoni, dopo che il sole è tramontato. Questo assembramento di persone che hanno bisogno di Gesù si verifica davanti alla dimora di Pietro il giorno dopo il sabato (per gli Ebrei il giorno iniziava dopo il tramonto del sole, quando si contavano almeno tre stelle nel cielo) mi sembra prefigurare la folla dei Cristiani che davanti alla Chiesa, la Domenica, chiedono la Salvezza…
Gesù si alza presto e di primo mattino esce dalla casa per andare a pregare in un luogo deserto, ma viene presto raggiunto dai discepoli che lo informano che molti lo stanno cercando.
Gesù non vuole ancora essere acclamato come Messia: ha, come abbiamo già detto, tutto un percorso da compiere che non segue la logica del mondo. Così si allontana da Cafarnao, dalla folla che lo cerca per ottenere la salute, per andare a predicare nei piccoli villaggi della Galilea.
Curiosità: Una delle domande che pongono i miei alunni quando si parla della suocera di Pietro è se quindi il discepolo fosse sposato e chi era la moglie.
Nel Vangelo non troviamo notizie riguardanti la biografia dei discepoli di Gesù, perché ovviamente ogni fatto tramandato ha il compito di aiutarci a conoscere meglio il Messia e il suo messaggio e non è scritto per soddisfare la nostra curiosità sui dati anagrafici degli amici di Gesù.
Però sappiamo che nella società giudaica un uomo sposato era considerato un uomo giusto perché rispettava le Sacre Scritture che sconsigliavano il celibato, quindi è lecito pensare che Gesù abbia scelto persone che non gli fossero di scandalo (= di ostacolo) per la sua credibilità.
Pietro non abbandonò però la sua famiglia per seguire Gesù, sarebbe stato un atto disumano e poco rispettoso del sacro vincolo matrimoniale!
I primi tempi della missione di Gesù si svolsero in Galilea e quindi presumiamo che il Maestro e i discepoli frequentassero le rispettive famiglie; poi è molto probabile che le mogli dei discepoli e forse anche Maria, la madre di Gesù, abbiano seguito il gruppo per qualche tempo nei tre anni della predicazione.
Troviamo accenni di discepole al seguito di Gesù nel Vangelo di Luca (Lc 8,1-3) e nella prima lettera ai Corinti, dove San Paolo parla delle spose degli Apostoli, dei Fratelli del Signore e di Cefa che seguono i mariti durante la predicazione.        

Domenica 14 Febbraio 2021- VI° Dom. T.O. Anno B - Mc 1,40-45

Abbiamo appena celebrato la Giornata mondiale del malato che non a caso è nel giorno dell’apparizione di Lourdes, il luogo delle guarigioni che avvengono per l’intercessione di Maria.
Oggi il Vangelo ci presenta il miracolo della guarigione di un malato di lebbra, la malattia più spaventosa al tempo di Gesù.
La lebbra era considerata un castigo mandato da Dio a chi aveva peccato contro la Legge… ed era una malattia che si poteva “ereditare” da un antenato peccatore: se il padre, o il nonno, o il bisnonno avevano commesso una colpa e non l’avevano espiata poteva capitare di ammalarsi, pur non avendo personalmente peccato!
Gesù, come per la guarigione della suocera di Pietro, tocca il malato e la malattia sparisce.
Gesù sa che una tale guarigione avrebbe creato gran scalpore, quindi ammonisce  ”severamente” il miracolato di non dire niente a nessuno del Suo intervento, ma di recarsi dal sacerdote e di far credere che la guarigione fosse avvenuta spontaneamente.
Invece il guarito disubbidisce al Maestro e gli fa una gran pubblicità … cosa che gli crea problemi per la missione di predicazione che deve compiere.
Gesù guarisce i malati perché prova compassione per loro, bontà e misericordia caratterizzano la Sua persona, non può evitare di fare il Bene …
Per questo continua a compiere miracoli … ma sa anche che ci deve dire la Verità e cioè che per risorgere è necessario salire il Calvario e morire sulla Croce…  

Domenica 21 Febbraio 2021- I° Dom. Quaresima  Anno B - Mc 1,12-15

Celebriamo oggi la prima domenica della Quaresima.
La Quaresima è il tempo liturgico che è iniziato Mercoledì scorso e che vivremo fino alla Domenica delle Palme … è il tempo della riflessione sulla nostra fede, della purificazione dalle colpe commesse, della conversione se ci siamo smarriti …
Il brano del Vangelo di oggi ci parla di Gesù che, dopo aver ricevuto il Battesimo, viene spinto dallo Spirito nel deserto dove rimane per quaranta giorni, tentato da Satana,” l’avversario”. Il numero “quaranta” nella Sacra Scrittura è il numero simbolico della purificazione, del cambiamento: - i quaranta giorni e le quaranta notti del diluvio universale, che purificarono la creazione dagli uomini malvagi;
- quarant’anni di permanenza degli Ebrei nel deserto, per ricostruire il Popolo di Dio;
- quaranta giorni di permanenza di Mosè sul Sinai, per ricevere e comprendere la Legge;
- quaranta giorni dura il cammino di Elia che sale sull’Oreb, dove incontra Dio;
- quaranta giorni dura la penitenza degli abitanti di Ninive per ottenere il perdono di Dio;
- quarant’anni rimasero schiavi gli Ebrei in Babilonia;
- quaranta giorni di tentazioni di Gesù nel deserto, per “allenarsi” ad affrontare la Via Crucis e la morte;
- quaranta giorni di permanenza di Gesù risorto sulla terra per preparare gli Apostoli al dono dello Spirito Santo ...
Dopo la prova del deserto Gesù inizia la Sua missione: annuncia al mondo che il Regno di Dio è vicino e invita tutti a cambiare strada ( “convertitevi”) e a credere alla Sua predicazione.

Domenica 28 Febbraio 2021- II°Dom. Quaresima Anno B – Mc 9, 2-10

Nei Vangeli sinottici la rivelazione dell’identità divina di Gesù avviene in tre momenti: il Battesimo all’inizio della Predicazione, la Trasfigurazione a metà della missione e al termine la Resurrezione.
Secondo la tradizione cristiana il fatto narrato nel Vangelo di oggi avviene sul monte Tabor: Gesù rivela la sua autentica natura e i discepoli vedono la forma divina del corpo del Maestro e la trasformazione anche delle vesti, che assumono un candore ultraterreno. Quel momento è come una dimostrazione di ciò che accade al corpo umano quando incontra il divino: i discepoli sono i testimoni della realizzazione di una promessa.

Il racconto presenta molti simboli biblici: - l’alto monte, che richiama il monte della consegna della Legge, il Sinai; -le “vesti splendenti” che rappresentano la gloria ultraterrena e la gloria dei    Santi;
-le tre tende, che richiamano la Festa dei Tabernacoli, durante la quale, secondo la tradizione ebraica, si manifesterà il Messia;
-la nube, che rivela la presenza di Dio.
Marco ci presenta Mosè ed Elia, rappresentanti dell’Alleanza antica, che assistono all’elezione e al riconoscimento di Gesù, da parte del Padre, come Suo Figlio e come Messia.
Il Padre, celato nella nube, indica come seguire Gesù: Egli è la Parola di Dio umanizzata e dunque va ascoltato.
Gesù ha portato sul Tabor i Discepoli dal carattere più impetuoso ed istintivo (Pietro, Giacomo e Giovanni) perché sa che hanno bisogno di speranza per affrontare l’imminente prova della Sua Passione e Morte.
E, mentre scendono dal monte, rimane per loro un enigma il silenzio che Gesù comanda riguardo all’esperienza che hanno appena vissuto.



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