COMMENTO ai VANGELI – Marzo
2020, Anno A
Domenica 1° marzo – Domenica
I di Quaresima - (Matteo, 4, 1 – 11)
Inizia il ciclo delle domeniche di Quaresima, e il
brano del Vangelo di Matteo riporta il racconto delle tentazioni. Gesù è nel
deserto, isolato da tutto e da tutti, ma per certi aspetti, specie quando ci
allontaniamo da Dio, anche la nostra vita è un deserto, e nel deserto, spiega
Matteo, siamo tutti più esposti alle tentazioni. Vengono in mente le immagini,
straordinarie nel loro bianco e nero, del film “Il Vangelo secondo Matteo” di
Pier Paolo Pasolini. Satana, il cui volto è di una normalità impressionante,
arriva accanto a noi in silenzio: il regista ci mostra infatti i suoi piedi,
solo dopo vedremo il suo viso. Gesù non lo oltraggia, non gli fa violenza, ma
gli risponde con la forza tranquilla della Parola. Perché nella Parola di Dio
c’è la traccia maestra per superare le tentazioni di ogni giorno e costringere
Satana in ritirata.
Domenica 8 marzo – Domenica
II di Quaresima (Matteo, 17, 1 - 9)
Il Vangelo di oggi è quello detto della
“trasfigurazione”. Gesù porta con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e in loro
presenza si “trasfigura”, e compaiono con lui Mosè ed Elia. E’ un brano
importante, tanto che viene riportato, pressoché con le stesse parole, da tutti
e tre i Vangeli sinottici, Matteo, Marco e Luca. La trasfigurazione è segno di
divinità, ed anche di regalità (la voce di Dio padre viene dall’alto della nube
celeste, segno antico di potenza regale) e di profezia (Mosè ed Elia che
discorrono con Gesù, quasi in una ideale “staffetta” profetica). Il Concilio
Vaticano II ci dice, al capitolo quarto della costituzione “Lumen Gentium”, che
tutti i laici partecipano in qualche modo alla funzione sacerdotale, a quella
profetica ed al servizio regale nella Chiesa. E dunque anche noi siamo chiamati
a trasfigurarci, e il cibo che ci trasfigura si chiama Eucaristia: siamo sicuro
di rendercene conto davvero quando ci accostiamo a riceverla ?
Domenica 15 marzo – Domenica
III di Quaresima (Giovanni, 4, 5 – 42)
La Settimana Santa si avvicina e, da oggi, la
Chiesa “sospende” la lettura dei brani di Matteo, cui è dedicato l’attuale anno
liturgico, per proporcene alcuni di Giovanni, centrali nella presentazione del
cammino della salvezza. Il brano odierno è quello della donna samaritana, che
viene al pozzo per attingere acqua ed alla quale Gesù, dopo averle chiesto da
bere, propone un’altra acqua, l’acqua “viva” della fede in lui. Anche il
Vangelo di Giovanni è stato trasposto in un film, girato nel 2003 dal regista inglese
Philip Saville. Nella sequenza dell’incontro con la samaritana – che tutti
possiamo vedere su You Tube -, Gesù, interpretato dall’attore Henry Ian Cusich,
si trova seduto sulla parte inferiore del pozzo, mentre la donna è più in alto.
Eppure era una donna samaritana, quindi considerata un’estranea dai giudei, una
persona di rango inferiore. Gesù “ribalta” questa situaazione, e si pone lui al
di sotto della donna. L’acqua viva della Grazia di Dio, che è un altro forte
simbolo sacramentale, non va d’accordo con il sentirsi superiori, con il voler
giudicare gli altri, men che meno con il volerli escludere dalla nostra
presenza come estranei o “diversi”.
Domenica 22 marzo – Domenica
IV di Quaresima (Giovanni, 9, 1 - 41)
Quella di oggi è conosciuta come la “Domenica del
cieco nato”, ovvero del cieco guarito da Gesù, nell’episodio che si legge nel
brano del Vangelo di Giovanni. Dare la vista a un cieco nato significa, è
evidente, farlo passare dalle tenebre alla luce, e il tema odierno è dunque il
tema della luce, tema fondamentale della fede cristiana, tanto più in tempi
oscuri e caliginosi come quelli che stiamo vivendo. Non a caso, san Giovanni
Paolo II, con un gesto a suo modo profetico, volle aggiungere ai tradizionali
misteri del Rosario (della gioia, del dolore e della gloria) altri cinque
misteri, appunto quelli della luce. Questo tema della luce tornerà “prepotente”
nella Veglia pasquale, con l’accensione notturna del fuoco, così come tornerà
quello dell’acqua viva, con la benedizione del fonte battesimale. La Quaresima,
davvero, prepara la Pasqua e la Chiesa ci invita a farlo nella penitenza e
nell’autentico esame di coscienza rispetto a noi stessi.
Domenica 29 marzo – Domenica
V di Quaresima (Giovanni, 8, 46 – 59)
La Pasqua ormai è vicina, e tutto sembra
preannunciarla, con il suo carico di sofferenza e di morte (la Passione), ma
anche di gioia e di redenzione (la Resurrezione). Del resto, questa domenica un
tempo, ed ancora oggi nella forma straordinaria del rito romano, si chiamava
“Domenica di Passione”. Il Vangelo della malattia, della morte e della
resurrezione di Lazzaro è simbolo di quello che sarebbe accaduto di lì a poco a
Gesù. Lui ora fa risorgere da morte fisicamente un caro amico, ridonandolo
all’affetto delle sorelle e degli altri amici, ma presto, con il proprio
sacrificio, darà nuova vita a tutti noi, la vita della Grazia preannunciata
tante volte nella sua predicazione, e, alla fine dei tempi, una nuova vita
anche corporale in “cieli nuovi e terra nuova”: una vita eterna, che è quello
che già il brano odierno ci prefigura, accanto a Gesù, per sempre.