Nel mese di Marzo la liturgia ci propone due momenti molto
importanti nel contesto dell’anno liturgico: la Festa di San Giuseppe ( 19 ) e
l’Annunciazione a Maria ( 25 ). Giuseppe
è l’uomo pio che accoglie con estrema serietà il compito che Dio ha deciso di
assegnargli: formare con Maria una
famiglia esemplare per ricevere Gesù nei primi anni della sua vita terrena.
Consapevole di quanto il Creatore ha deciso per lui, è sposo e padre premuroso
e fedele ai suoi doveri liberamente accettati. Poi nel silenzio, come ha sempre
vissuto, giunge al termine della sua esistenza terrena prima di poter assistere
alla predicazione e manifestazione del figlio Gesù e del suo ruolo.
Con l’Annunciazione a Maria della sua divina maternità, da
parte dell’angelo Gabriele, ha inizio il progetto di salvezza del genere umano
che il Creatore e Padre ha assegnato al Figlio; infatti, il figlio Gesù,
incarnandosi in Maria, acquista la duplice natura divina e umana coinvolgendo
quest’ultima nell’opera salvifica. A dimostrazione dell’importanza di questo
evento, l’Annunciazione è il più antico dogma mariano, perché decretato dal
Concilio di Costantinopoli II dell’anno
553.