I cinque Precetti della Chiesa sono leggi morali positive
obbligatorie per i fedeli cattolici. A differenza dei 10 Comandamenti, non sono
presenti nella Sacra Scrittura, ma provengono dalla Tradizione cattolica e sono
emanati dall’autorità ecclesiastica. Infatti la morale cristiana non comprende
solo la Legge di Dio, ma anche quella della Chiesa, che è la continuatrice e la
testimone vivente della missione di Gesù Cristo nel mondo.
La Legge di Dio ha il suo fondamento
nel Decalogo ( 10 Comandamenti ), che, confermato e perfezionato
dall’insegnamento di Gesù, fa sintesi dei più stretti doveri che l’uomo ha
verso Dio, verso il prossimo e verso noi stessi.
La Legge della Chiesa
si esprime nei Precetti Generali,
che, facendo riferimento e attuando il contenuto dei Comandamenti, congiuntamente
all’insegnamento diretto di Gesù, puntualizzano i primi ed indispensabili
doveri che permettono a ciascuno di sentirsi consapevolmente cristiano. Quanto
detto ci proviene in modo preciso e chiaro dal Catechismo della Chiesa Cattolica del quale riporto parti di alcuni
commi del Capitolo Terzo, Articolo 3 (La Chiesa, Madre e Maestra) che specificano
come sono nati i Precetti e perché:
2030 E’ nella Chiesa, in comunione
con tutti i battezzati, che il cristiano realizza la propria vocazione. Dalla
Chiesa accoglie la Parola di Dio che contiene gli insegnamenti della “Legge di
Cristo.”
2031 La vita morale è un culto spirituale. Nella liturgia e nella
celebrazione dei sacramenti, preghiera ed insegnamento si uniscono alla grazia
di Cristo, per illuminare e nutrire l’agire cristiano. Come l’insieme della
vita cristiana, la vita morale trova la propria fonte e il proprio culmine nel
sacrificio eucaristico.
2032 La Chiesa, “colonna e sostegno
della verità” (1Tm 3,15 ), ha
ricevuto dagli Apostoli il solenne comandamento di Cristo di annunziare la
verità della salvezza. E’ compito della Chiesa annunziare sempre e dovunque i
principi morali anche circa l’ordine sociale, e così pure pronunciare il
giudizio su qualsiasi realtà umana, in quanto lo esigano i diritti fondamentali
della persona umana o la salvezza delle anime.
2033 Il Magistero dei Pastori della Chiesa in materia morale
ordinariamente si esercita nella catechesi e nella predicazione. In tal modo,
di generazione in generazione, sotto la guida e la vigilanza dei Pastori, si è
trasmesso il “deposito” della morale cristiana. Tale catechesi ha tradizionalmente
preso come base, accanto al Credo e al Pater, il Decalogo, che enuncia i
principi della vita morale validi per tutti gli uomini.
2034 Il Romano Pontefice e i
Vescovi “sono i dottori autentici, cioè rivestiti dell’autorità di Cristo, che
predicano al popolo loro affidato la fede da credere e da applicare nella
pratica della vita”. Il Magistero ordinario e universale del Papa e dei Vescovi
in comunione con lui insegna ai fedeli la verità da credere, la carità da
praticare, la beatitudine da sperare.
2036 L’autorità del Magistero si
estende anche ai precetti specifici della legge
naturale, perché la loro osservanza, chiesta dal Creatore, è necessaria
alla salvezza. Richiamando le prescrizioni della legge naturale, il Magistero
della Chiesa esercita una parte essenziale della sua funzione profetica di
annunziare agli uomini ciò che essi sono veramente e di ricordare loro ciò che
devono essere davanti a Dio.
2037 La Legge di Dio, affidata alla
Chiesa, è insegnata ai fedeli come cammino di vita e di verità. I fedeli hanno,
quindi, il diritto di essere istruiti intorno ai precetti divini
salvifici, i quali purificano il giudizio e, mediante la grazia, guariscono la
ragione umana ferita. Hanno il dovere di osservare le costituzioni
e i decreti emanati dalla legittima autorità della Chiesa. Anche se sono
disciplinari, tali deliberazioni richiedono la docilità nella carità.
2040 In tal modo può svilupparsi
tra i cristiani un vero spirito filiale nei confronti della Chiesa. La Chiesa,
nella sua sollecitudine materna, ci accorda la misericordia di Dio, che trionfa
su tutti i nostri peccati e agisce soprattutto nel sacramento della
Riconciliazione. Come madre premurosa, attraverso la sua lingua, giorno dopo
giorno, ci elargisce anche il nutrimento della Parola e dell’Eucarestia del
Signore.
2041 I precetti della Chiesa si
collocano in questa linea di una vita morale che si aggancia alla vita
liturgica e di essa e di essa si nutre.
Il carattere obbligatorio di tali leggi positive promulgate dalle autorità pastorali,
ha come fine di garantire ai fedeli il minimo indispensabile nello spirito di
preghiera e nell’impegno morale, nella crescita dell’amore di Dio e del
prossimo.
Dai citati commi del Catechismo
ufficiale della Chiesa, che ho parzialmente trascritto, si evince lo scopo
e le intenzioni che hanno indotto la Chiesa a formulare nel tempo i Precetti:
lo dice esplicitamente l’ultimo periodo del comma 2041. ( continua )