Giovedì 9 ottobre 2019 - Dopo la
breve pausa estiva, il Gruppo Interparrocchiale del Vicariato di Luni riprende
la bella pratica dell'ora di adorazione per le vocazioni nelle varie Chiese,
per pregare il Padrone della messe perché mandi operai nelle Sua messe.
Questa sera i fedeli si ritrovano nella bellissima ed antica Chiesa di Nicola,
ricca di storia e di veri capolavori
artistici e che davvero ti invita alla preghiera.
Veramente intensi i momenti di preghiera e di meditazione, guidati dal parroco
Don Carlo ed intercalati da bellissimi canti diretti da Nicoletta.
Dopo la lettura di un significativo brano del Vangelo secondo Matteo, nel quale
Gesù esorta a farsi piccoli come i bambini per essere grandi nel regno dei
cieli, Elio dà lettura di una meditazione sul Santo Rosario e l'Eucaristia che
di seguito riporto: "Chi mai potrà farci dimenticare la figura di San Pio
da Pietrelcina, che pregava per ore con il Rosario fra le mani presso l'altare
del SS. Sacramento, contemplando la sua soave Madonna delle Grazie? Sono stati
a migliaia i pellegrini che l'hanno visto così, assorto ed instancabile come un
novello Mosè orante e supplicante per i fratelli d'esilio.
Il Rosario recitato davanti al SS. Sacramento fa guadagnare l'indulgenza
plenaria. È questo un dono di grazia particolare di cui Gesù ha voluto
impreziosire la regina delle preghiere mariane. Quando sia possibile, quindi,
bisogna sempre preferire la recita davanti al SS. Sacramento: Gesù non può che
essere infinitamente felice di sentir pregare la sua dolcissima Mamma. Ma il S.
Rosario fa ancora di più, ci insegna il Papà San Paolo VI. Esso ci porta alla
soglia della Liturgia, ossia alla porta della più grande preghiera della Chiesa
che è la celebrazione dell'Eucaristia. Il Rosario è la migliore preghiera di
preparazione e ringraziamento alla S. Messa, alla Comunione, alla Benedizione
Eucaristica. Si pensi, ad esempio, alla recita dei misteri dolorosi del Rosario
prima della S. Messa. La contemplazione della Passione e Morte di Gesù è la
preparazione ideale ad una partecipazione viva al Sacrificio del Calvario che
si rinnova sull'altare fra le mani del
sacerdote. Si pensi ancora alla recita dei misteri gaudiosi dopo la S.
Comunione: come la Madonna accolse e tenne Gesù nel suo grembo e Lo adorò e Lo
amò come suo Dio, così la Comunione fa possedere nel proprio cuore e nel
proprio corpo lo stesso Gesù da adorare con la stessa adorazione amorosa della
Madonna. Avevano perciò ragione S. Giuseppe da Copertino, S. Alfonso de'
Liguori, S. Pio da Pietrelcina di fare il ringraziamento alla Messa ed alla
Comunione, recitando devotamente la corona del Rosario.
"La bella cerimonia termina con la recita della Coroncina per le Vocazioni
Sacerdotali e con la Benedizione Eucaristica.
Domenica 13 ottobre - Oggi nella
bellissima Chiesa di San Martino si festeggia una grande ricorrenza: la festa
della Madonna della Salute. I fedeli della nostra parrocchia nutrono una
profonda devozione per la loro Madonna della Salute e quindi corrono in massa a
festeggiarLa ed a pregarLa.
Alle ore 11 viene celebrata la S. Messa solenne che vede una grande
partecipazione di popolo. Bellissimi i canti che coinvolgo tutti i fedeli
presenti che, col loro canto, elevano una sentita preghiera alla loro Madonna.
Molto profonda l'omelia di Padre Michele della quale, per motivi di carenza di
spazio a disposizione, riporto solo la prima parte: "Ogni anno ricordiamo
questa festa in onore della nostra Madre, Maria Santissima, Madonna della
Salute. Sicuramente ciascuno di noi porta nel suo cuore le proprie richieste di
grazie, perché vengano esaudite.
Quello che viviamo oggi è un giorno importante e noi vogliamo chiedere alla
nostra Madre Santissima la salute, ma
non soltanto la salute del corpo, la salute fisica, ma anche la salute
spirituale perché tante volte, anche se abbiamo la salute fisica, ma se lo
spirito è malato non siamo contenti. Siamo tristi, angosciati, come se ci
mancasse qualcosa nella vita anche se abbiamo la salute. Non è importante solo
la salute fisica: tante persone sono malate fisicamente ma sono contente perché
hanno lo spirito contento, perché vi è Dio che agisce in loro. Io ho visto
persone gravemente malate fisicamente, ma con un viso sorridente e, viceversa,
ho visto persone che non hanno nessuna malattia ma che, tuttavia, sono
abbattute. Ed allora non è importante solo la salute fisica, che è sicuramente
importante, ma è importante essere sereni e quindi è importante chiedere anche
la salute spirituale, quella del cuore, quella dello spirito ed anche della
mente perché tante volte la mente è agitata, è rivolta a tante cose: alle volte
a cose che sono vere ed a volte che non sono vere. Allora chiediamo al Signore
che possa agire in noi e chiediamo la intercessione della nostra Madre Maria
Santissima, Madonna della Salute, pregandoLa anche per la società malata. Noi
vediamo, con i nostri occhi, tante cose negative che accadono nella nostra
comunità, per non andare oltre. E le vediamo ogni giorno e questo ci rattrista
ed allora chiediamo al Signore che ci aiuti ad essere forti come dice
l'Apostolo Paolo al suo figlio spirituale Timoteo.........
”. Giovedì 31 ottobre - Oggi un
discreto numero di fedeli partecipa alla S. Messa nella Chiesa di San Giuseppe
perché è prefestiva, ma anche perché viene celebrata in suffragio dell'anima
del nostro caro Don Giovanni, ad un anno dalla sua scomparsa. Infatti Don
Giovanni ci ha lasciati il 1º Novembre dell'anno scorso, ma è sempre nei nostri
cuori, dove rimarrà per sempre.
Molto profonda l'omelia di Padre Michele che ricorda che già da questa sera
entriamo nella solenne Festa di tutti i Santi. Si è quindi soffermato sulla
Prima Lettura "che abbiamo ascoltato dal Libro dell'Apocalisse di San
Giovanni apostolo che ebbe una visione: una moltitudine immensa che nessuno
poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi
davanti al trono e davanti all'Agnello avvolti in vesti candide e tenevano rami
di palma nelle loro mani. Immaginiamo noi queste immagini che ci presenta
l'Apostolo Giovanni e proprio come noi che questa sera iniziamo la celebrazione
della festa di tutti i Santi e meditiamo
ciò che abbiamo ascoltato nel brano del Vangelo dove Gesù, guardando una
moltitudine, sale sulla montagna e si siede ed intorno a Lui i Suoi discepoli,
come questa sera facciamo noi che siamo riuniti a meditare la Sua Parola, la
Parola del Signore che ci parla in un modo bellissimo e che è anche una
chiamata forte, dove noi dobbiamo scegliere la Sua presenza nella nostra vita e
siamo beati e Gesù lo dice chiaramente a quella moltitudine .....".
Venerdì 1 novembre - Oggi è la
solennità di tutti i Santi, una festa molto sentita da tutti i cristiani perché
celebra la gioia e l'onore di tutti i santi, comprendendo quindi anche tutti
quelli non canonizzati dalla Chiesa ma che, con i meriti maturati in questa
vita, oggi vivono nel Paradiso.
Io, dopo aver partecipato alla Santa Messa nella mia Chiesa di San Martino,
dove accompagno all'organo i canti dei fedeli, sono corso nella Chiesa
"Maria Ausiliatrice" di Isola per unirmi al "coro" di cui
faccio parte, diretto da Nicoletta, per solennizzare questa importante
ricorrenza.
La Chiesa è veramente gremita di fedeli per vivere momenti di comunione davvero
intensi.
Molto profonda, come sempre, l'omelia di Don Carlo, che di seguito riporto:
"Questi bambini sono presenti oggi in una celebrazione molto importante,
molto particolare.
Oggi ci viene chiesto di ricordare la "santità", una parola
difficilissima forse, forse anche lontana dalla nostra vita. Come si fa a
diventare santi? Io penso a San Pio da Pietrelcina che abbiamo conosciuto, se
penso a San Giovanni Paolo II che io ho conosciuto proprio personalmente, se
penso a Madre Teresa di Calcutta che anch'io ho conosciuto, ma che anche voi
avete conosciuto, mi domando: "Come si fa a diventare così? Mi viene in
mente Madre Teresa di Calcutta quando durante il suo servizio, il suo
volontariato, andava a raccogliere nelle periferie della grande città di
Calcutta le persone che rimanevano ai margini della società, sui marciapiedi e
sarebbero poi anche morte perché c'erano degli anziani che nessuno voleva e
c'erano dei bambini, abbandonati e colpiti da gravissime malattie. E mi viene in
mente un'esperienza che Lei ha avuto: quando ha ricevuto un'aspra critica - noi
uomini siamo sempre pronti a criticare - quando le è stato detto: "Ma
perché Tu non aiuti solo i battezzati cristiani?" E Lei ha replicato:
"Come è possibile che io vada a raccogliere e chieda: "Sei
battezzato? Se sei battezzato ti aiuto e se non sei battezzato ti lascio
lì". È una domanda questa che non si deve fare: la carità è per tutti! Non
c'è bisogno di un battesimo, di una tessera, di un colore. L'amore abbraccia e
basta! Ecco la carità. E proprio io ricordo Lei di fronte ad una bambina ancora
piccola, ma purtroppo una bambina che era stata abusata fino alla fine. E
raccogliendola, questa bambina, forse per la prima volta, si è sentita
accarezzata, accolta ed allora, sentendo la mano di questa suorina, che era
molto esile, che la tirava su per poterle parlare, per poterla curare, aiutare,
lei ha aperto i suoi occhi bellissimi e Madre Teresa le ha detto: "Io sono
qui perché ti voglio bene" e questa bambina ha detto: "È la prima
volta che sento questa parola bella". Ecco la santità! È difficile, forse
anche per noi, pensarlo perché non abbiamo certamente questi esempi, queste
situazioni così drammatiche. Guai se le avessimo anche nei nostri paesi, però
da qualche parte ci sono! Qualcuno lo fa ancora questo servizio.
Ma come posso allora io diventare santo? Vedete, noi abbiamo una piccola
reliquia in quel quadro d’argento che viene da Nicola ed è molto prezioso. Era
vuoto ed io l'ho utilizzato, avendo avuto questo piccolo regalo, che le donne
conoscono bene perché è utile e serve a riparare le dita quando si cuce.
Come l'ho avuto? È stata una cosa straordinaria: molti anni fa, prima ancora
che si pensasse che questa professoressa di La Spezia, Itala Mela, diventasse
santa, si iniziava a parlare di questa causa, di questo cammino per portarLa
alla santità. Oltre vent'anni fa. Allora cosa è successo? Il postulatore, mio
carissimo amico, sacerdote, mi disse un giorno, trovandomi in Seminario, mi
disse: "Mi dai una mano a portare su degli scatoloni pesanti, dove sono
raccolte le cose di Itala Mela?". Fra le altre cose ho visto una sua
bellissima pagella del Liceo Classico dove c'erano tutti dieci. Una volta
usavano i voti. Era una ragazza eccezionale!
Portando questi scatoloni, faticando non poco, cosa che ho fatto comunque molto
volentieri, quando siamo arrivati nella stanzetta del Seminario che era
dedicata a Lei, dove si ordinavano tutte queste cose, tirandole fuori dai vari
contenitori, ho visto questa bellissima pagella ed il postulatore mi disse: "Guarda, di questi oggetti,
erano tanti, cosa scegli? Prenditelo come ricordo".
Io, guardando, ho visto questo piccolo ditale che serve ed ho detto:
"Guarda, questo qui lo prendo volentieri perché mia mamma cuce". L'ho
preso, l'ho raccolto e l'ho tenuto in attesa che diventasse "beata".
Per diventare "santa" c'è bisogno di un miracolo. Allora io
ufficialmente lo chiedo a voi oggi, nel giorno dei Santi: si può ottenere il
miracolo, ma anche voi bambini ditelo anche ai vostri amici di pregare questa
Santa con le preghiere che noi conosciamo. Per quale motivo? Per un bambino
colpito da una grave malattia e poi mi hanno detto che ce ne sono altri: noi
abbiamo gli ospedali pediatrici nei quali ci sono tanti bambini gravemente malati,
anche nella nostra Italia.
Chiediamo un miracolo! Mettiamo un nome proprio nel nostro cuore.
Chiediamo ad Itala Mela di continuare questa Sua delicatezza verso le persone
che soffrono di più e magari verso un dolore innocente. Noi non dovremmo mai
vedere un bambino che soffre. Ecco, allora, chiediamolo con le nostre
preghiere. Diciamolo a tutti di pregare con tutto il cuore, perché noi possiamo
accompagnare questa Santa eccezionale, una storia meravigliosa, sugli altari. E
Lei possa ricompensarci, non col danaro, non con la fama, perché cosa c'è ne
facciamo? Possa ricompensarci con la salute ed in modo particolare per i nostri
bambini, per un bambino in particolare. Ecco, allora chiediamo a Maria
Santissima, Ausiliatrice, di aiutarci a percorrere la nostra vita sapendo che
la santità non è una cosa strana: è una cosa che tutti noi possiamo avere
quando ci mettiamo a lavorare per Gesù, per Dio.
Le nostre mani devono diventare mani che sanno abbracciare, i nostri piedi per
camminare verso, il nostro cuore non per criticare, mai, ma per aprirsi ad un
abbraccio fraterno, in comunione con gli altri ed in modo particolare con chi
soffre di più".
Sabato 2 novembre - Oggi
commemoriamo tutti i fedeli defunti, dopo che ieri abbiamo vissuto la solennità
di tutti i Santi e la Chiesa esprime la propria fede nella verità che unisce
queste due celebrazioni, facendoci ricordare tutti coloro che dormono il sonno
della pace in attesa della resurrezione. Io ho partecipato alla Santa Messa
nella Chiesa di San Martino che è davvero piena di fedeli che sono corsi per
pregare in suffragio dei loro defunti.
Molto profonda l'omelia di Padre Michele e veramente coinvolgente ed attuale la
pagina del Vangelo secondo Matteo (25,31 - 46) di cui riporto qualche passo:
"Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra : "Venite,
benedetti del Padre mio , ricevete in eredità, il regno preparato per voi fin
dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho
avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi
avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a
trovarmi".
Allora i giusti Gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto
affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dati da bere?
Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo
vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a
visitarti? E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello
che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a
me".............. "In verità io vi dico: tutto quello che non avete
fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me. E se ne
andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna".
Giovedì 7 novembre - Questa sera i
fedeli del Vicariato di Luni si ritrovano nella Chiesa di San Martino per la
mensile Adorazione Eucaristica, volta ad implorare il Signore perché mandi operai nella sua messe. Bellissimi i canti eseguiti con la
partecipazione di tutti i fedeli e molto profonde le preghiere predisposte da
Padre Michele ma purtroppo, per carenza di spazio, posso riportare solo la
seguente: "Questo pane che tu mi doni, Signore Gesù, sei tu stesso, o
Cristo, Figlio diletto del Padre. Sei tu stesso, che ti sei incarnato e
immolato per noi; tu che sei nato a Betlemme, sei vissuto a Nazareth e hai
guarito i malati.
Tu che sei la via, la verità e la vita; tu che sei morto perché mi amavi; tu
che sei asceso al cielo e ora, alla destra del Padre regni e intercedi
continuamente per noi.
O Gesù, verità eterna, tu dici che sei presente lì sull'altare, realmente e
sostanzialmente, con la tua umanità e tutti i tesori della tua divinità.
Io lo credo e perché lo credo mi prostro davanti a te per adorarti. Accogli,
mio Dio e mio tutto, l'omaggio della mia adorazione. Amen".