DOMENICA
1 SETTEMBRE - VANGELO DI LUCA 14, 1-7-14
Gesù non ha eguali quando si
tratta di osservare la realtà per farvi emergere una verità. Anche oggi durante
un normalissimo banchetto, Egli non fa mancare il suo sguardo che vede, educa,
corregge e dirige. I farisei, con i quali Gesù è seduto a tavola, lo osservano
ed hanno intenzione di coglierlo in fallo. Il loro invito non è gratuito, ma è
piuttosto un banco di prova, per poi denigrare l'ospite e i suoi atteggiamenti.
Lo sguardo di Gesù coglie la verità di ognuno, ma non si scandalizza.
Ecco la parabola che dice, ma non giudica e nel cuore degli uditori la domanda:
"E io chi sono?". Dalla risposta a questa domanda nasce un cammino di
liberazione dalle apparenze che ci trasformano da uomini in attori, da volti a
maschere.
DOMENICA
8 SETTEMBRE - VANGELO DI LUCA 14, 25 -33
A volte Gesù sembra disumano
nelle sue pretese. Oggi il Vangelo ci pone di fronte ad una di queste
esagerazioni del Signore: amarlo più del proprio padre, della propria madre,
della moglie, dei figli e della propria vita è qualcosa che va al di là delle
capacità umane.
Amare Gesù vuol dire amare la fonte dell'Amore e quindi di ogni amore. E quella
che sembrava una pretesa altro non è che la strada certa per amare veramente.
DOMENICA
15 SETTEMBRE - VANGELO DI LUCA Lc 15, 1-32
"Il Vangelo dei perdenti": così viene chiamata questa pagina
dell'Evangelista Luca. Tutti perdono qualcosa o qualcuno. Il pastore perde le
pecore fuori del recinto e le va a cercare. Il padre perde un figlio e lo
aspetta: la sua vita è tutta in quell'attesa. Non sappiamo se quel figlio
entra, perché quel figlio sono io ed a me tocca la decisione.
DOMENICA
22 SETTEMBRE- VANGELO DI LUCA LC 16, 1-13
La sfera esistenziale in cui
si muove il Maestro non è quella giustizialista, ma quella della speranza.
Questo amministratore poco accorto aveva davanti a sé due strade. La prima
forse la più facile: approfittare del suo potere sui debitori e prendere la
"tangente" la seconda: usare una misura larga sperando di trovare
gratitudine. Sceglie quest'ultima. Ha deciso di dare credito al cuore di quei
debitori ed alla loro capacità di bene.
Scommette, come fa Dio con ognuno di noi, il quale punta sulla nostra capacità
di bene anche quando ci vede immersi in una moltitudine di peccati. Fedeli non
vuol dire essere devoti e pii, bensì usare con amore le ricchezze che Dio ci
affida.
DOMENICA
29 SETTEMBRE - VANGELO DI LUCA LC 16, 19-31
Nelle parabole ognuno di noi è
chiamato ad identificarsi e la domanda che la parabola ci propone è: chi sono
io in questo racconto?
Arriverà il giorno in cui abiteremo in ciò che abbiamo costruito. Il ricco
aveva costruito la sua vita intorno ai suoi interessi, indifferente verso
coloro che avevano bisogno. Di contro abbiamo Lazzaro, con le sue piaghe, le
ferite di una vita difficile, fatta di relazioni di mendicanza. Lazzaro viveva
solo con un cane come tanti che incontriamo per le strade delle nostre città.
Il ricco quando morì finì negli inferi, mentre Lazzaro in Paradiso.
Il ricco chiese aiuto dicendo di andare a convincere i suoi familiari, ma la
risposta fu che neanche vedendo uno risorgere dai morti si sarebbero
convertiti.