DOM
2.06.2019 - Ascensione del Signore -
Anno C - Lc 24,46-53
Il brano del Vangelo di oggi
riporta la parte finale della terza apparizione di Gesù Risorto a Gerusalemme.
Egli si presenta agli Apostoli per cancellare dalla mente dei Suoi ogni
interpretazione magica o spiritualistica della resurrezione. Dimostra loro di
essere una persona in carne e ossa, rendendoli testimoni oculari di “una buona
notizia” per l’umanità. Questo privilegio comporterà per loro la sottomissione
al servizio dell’evangelizzazione di tutti i popoli, partendo da Gerusalemme,
dopo aver ricevuto la “potenza dall’alto”.
L’evangelista Luca conclude il suo Vangelo con
la salita al cielo del Risorto, momento che non sancisce la fine della Missione
di Gesù ma diventa il punto di partenza della Chiesa evangelizzatrice.
L’Ascensione non è una scena
di addio: Gesù non saluta i suoi
Apostoli ma li benedice mentre si distacca
da loro.
Il sentimento che provano i
Dodici è una gioia grande perché
hanno compreso che Gesù non li ha abbandonati ma è sempre con loro, anche se in un modo misterioso e nuovo.
DOM
9.06.2019 - Pentecoste - Anno C - Gv 14, 15-16.23-26
Gesù è con i suoi discepoli a
tavola durante l’ultima sua cena.
Richiama i Dodici a vivere
nell’Amore perché soltanto nell’Amore Gesù può essere compreso e sentito
vicino. Il Maestro promette di mandare “un altro Consolatore che rimanga con
voi per sempre” … Il “Parakletos” (termine greco con cui soltanto l’evangelista
Giovanni definisce lo Spirito Santo) avrà il compito di difendere i discepoli
di Gesù ed intercedere per loro.
Gesù ribadisce la necessità
dell’Amore per creare l’unione tra il Padre, il Figlio e il credente, un’unione
intima e profonda: si attuerebbe così la “dimora”, l’abitazione, profonda e
trascendente in Dio ( “ prenderemo dimora presso di lui”).
Per la seconda volta promette
la venuta dello Spirito Santo il cui compito sarà anche quello di “ricordare” le
parole di Gesù, cioè, secondo il linguaggio biblico, di far comprendere il loro
messaggio profondo.
DOM
16.06.2019 - Santissima Trinità - Anno C - Gv 16, 12-15
Gesù continua a parlare della
missione dello Spirito Santo con la quinta e ultima promessa del Paraclito del
Vangelo di Luca.
Lo Spirito Santo aiuterà i
discepoli a comprendere la rivelazione del Cristo in tutte le sue dimensioni,
facendo loro comprendere come sono giunte a compimento le Scritture e qual è il
senso ultimo della storia della salvezza.
Lo Spirito Santo “non parlerà
da sè stesso”, cioè ciò che dirà verrà dal Padre, e “glorificherà” Gesù, cioè
lo farà conoscere nella Sua totalità. In questo annuncio dello Spirito si
comprende il profondo legame trinitario: Egli opera per il Padre e per il
Figlio e vivifica la Chiesa.
DOM
23.06.2019- Ss.mo Corpo e Sangue di Cristo - Anno C - Lc 9,11-17
Il Vangelo di oggi ci presenta
Gesù a Betsaida, nel momento in cui ha terminato di predicare e di guarire i
malati ed è arrivato il momento di pranzare. I Discepoli invitano Gesù a
congedare le persone per permettere a tutti di andare a cercare del cibo. Ma il
Maestro li invita a farsi carico dei loro bisogni, anche se le bocche da
sfamare sono tante e loro hanno soltanto cinque pani e due pesci.
Alcuni esegeti ricercando il
valore simbolico dei numeri due e cinque li hanno associati ai due popoli religiosi esistenti (ebrei e
pagani) e ai cinque libri del
Pentateuco. Sono le realtà sociali e religiose esistenti prima di Gesù… e non
hanno risolto la Fame dell’umanità. L’intervento di Gesù su quelle due realtà
permetterà di sfamare tutti e lascerà nelle mani degli Apostoli dodici ceste di
cibo da gestire.
Gesù provvede già alla Chiesa
ventura ... le assicura il giusto nutrimento.
DOM
30.06.2019 - XIII DOM T.O. - Anno C- Lc 9,51-62
Con questo brano evangelico
inizia il percorso della vita di Gesù che lo porterà per l’ultima volta a
Gerusalemme.
L’ avverbio ” decisamente ”
del v.51 nella lingua greca letteralmente suona “indurì il suo volto” e quindi
potremmo tradurre anche: “a muso duro si diresse verso Gerusalemme”. Gesù deve
rispondere alla vocazione della croce… e lo fa da uomo sicuro di sé, che sa
quello che vuole ed è cosciente di quello che fa.
Il Maestro trova il primo
rifiuto ad accoglierlo da parte degli abitanti di un villaggio della Samaria
perché stava andando a Gerusalemme ( i Samaritani e i Giudei
non si sopportavano per questioni riguardanti la giusta dottrina). Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù se è il
caso di pronunciare una maledizione contro di loro (1Re 18,38; 2Re 1,10-14) ma
Gesù li rimprovera per le loro idee veterotestamentarie!
I due discepoli hanno una
vocazione ancora immatura, sono massimalisti e giustizialisti! Gesù invece è
austero, ma equilibrato e misericordioso.
Il tema successivo è quello
della sequela di Cristo.
Vengono presentati tre
aspiranti discepoli di Gesù. Le loro domande sono piene di ingenuità e di
incertezze.
Le risposte di Gesù sono
quelle di un grande maestro che non punta sulla quantità ma sulla qualità dei
suoi proseliti perché la qualità rimane nel tempo.
Gesù chiede serietà e
consapevolezza, coraggio per affrontare gli ostacoli della mondanità e
liberazione dal passato, per impostare solo in Dio la propria vita.
I tre aspiranti discepoli sono
anonimi perché rappresentano le persone ch, pur affascinati da Gesù e dalla Sua
parola non riescono a rispondere alla Chiamata.