N° 6 - Giugno-Luglio 2019
Dal "diario" di un parrocchiano
di Enzo Mazzini

- Sabato 27 aprile 2019 - Oggi la Chiesa di Caffaggiola è davvero stracolma di fedeli per partecipare ad una celebrazione veramente solenne: il nostro Vescovo, S.E. Mons.Luigi Ernesto Palletti, amministra il Sacramento della Confermazione, più conosciuto come Cresima, a 46 ragazzi e 2 adulti, dell'intera Parrocchia di Luni-Isola. Si tratta di un sacramento che rafforza la grazia battesimale ed arreca la forza speciale dello Spirito Santo.
Veramente solenne la Santa Messa accompagnata all'organo da Nicoletta.
Molto accorata la presentazione dei ragazzi che stanno per ricevere l'importante sacramento, rivolta al Vescovo da parte del Parroco, Don Carlo: "Eccellenza Reverendissima, ancora una volta,la nostra comunità vive un momento speciale: la Confermazione. 46 ragazzi e 2 adulti chiedono di essere confermati cristiani. Tutti gli anni noi sacerdoti siamo abituati a presentare questi ragazzi. Hanno fatto il loro cammino per bene. Si sono preparati.

Io vorrei presentare anche i genitori perché sono proprio i genitori che devono essere capaci di continuare questo grande dono che loro oggi ricevono e che noi e voi abbiamo ricevuto: essere portatori di questa speranza cristiana in un mondo dove tante volte la speranza non si incontra più. Dicevamo con i vostri bambini che vivremo anche altri momenti che vanno al di là di quello che è la Cresima: il cosiddetto "dopo-Cresima". Allora chiedo a voi, proprio perché questo grande dono possa essere una testimonianza per tutti: aiutate i vostri bambini ad essere ancora amici di Gesù, a non avere paura. Certo è un piccolo sacrificio perché dobbiamo essere attenti a certi appuntamenti, ma è bello! L'amicizia di Gesù dura tutta la vita e volevo proprio concludere con un piccolo pensiero. Forse alcuni di voi, ragazzi, ricorderanno Mattia, un bambino che era alla Scuola Materna con voi e con voi oggi avrebbe ricevuto il dono della Confermazione. Per un brutto incidente non è presente. Non c'è più. Però sappiamo che è un Angelo Custode. E allora noi vogliamo essere attenti a questo segno meraviglioso. Esistono gli Angeli Custodi, coloro che sono accanto alla nostra vita! Dobbiamo essere fiduciosi. Allora la Confermazione è questo sigillo di amore e di forza per la nostra vita.
Eccellenza, io La ringrazio perché questo è un grande dono per loro, ma anche per le loro famiglie".

Segue quindi l'omelia del Vescovo, davvero profonda e commovente e che di seguito riporto:
"Abbiamo ascoltato insieme la Parola di Dio e, in modo particolare, ci soffermiamo sul Vangelo di Giovanni che narra appunto il grande momento in cui Gesù Si incontra con i Suoi e si sviluppa proprio nel primo giorno dopo il sabato e dunque il giorno che noi oggi chiamiamo la nostra grande Pasqua e otto giorni dopo. Ecco, siamo veramente qua otto giorni dopo la Pasqua. Sono trascorsi otto giorni e oggi è il giorno della nostra pienezza, dell'incontro che noi facciamo con il Signore Risorto.

Nel primo giorno, lo abbiamo sentito, è l'incontro soprattutto dei Testimoni: coloro che Lo possono vedere, toccare, ascoltare, cogliere la Sua presenza in quanto il Signore è risorto.
L'ottavo giorno, è vero, è giorno anche qua della testimonianza perché in fondo Gesù appare e, ancora una volta, convince Tommaso della Sua Resurrezione. Però è anche il giorno del discepolo che inizia a credere senza vedere e allora diventa un po' il nostro giorno perché noi crediamo sulla testimonianza di coloro che hanno veduto. Anzi, il Vangelo dice: "Siamo partecipi di una beatitudine tutta particolare: perché mi hai veduto hai creduto. Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!". Ecco, noi partecipiamo di questa beatitudine. Ma che cosa abbiamo creduto? Beh, intanto abbiamo creduto che il Signore è risorto e che è apparso ai Suoi come a Suoi testimoni. Dunque sono il fondamento, i primi testimoni della nostra fede. Quello che loro hanno visto, ascoltato, toccato, lo hanno narrato anche a noi in modo che anche noi, che non abbiamo visto direttamente tutto questo, possiamo entrare in comunione con loro. E poi abbiamo ascoltato questa comunione grande. Il Signore risorto fa dei doni. Appena riappare ai Suoi, fa subito dei doni: il primo dono è il dono della pace. Dice il Vangelo: il Signore disse: "Pace a voi".Perché fa il dono della pace? Perché il Signore Gesù è il nostro  Salvatore: è il Redentore dal peccato.

La guerra si fa con le armi, ma non nasce dalle armi. Nasce sempre dal cuore dell'uomo e allora è vero: abrogando strumenti di guerra certamente si facilita il cammino della pace, ma non si fa pace sinché la pace non ritorna nel cuore di ognuno di noi. Perché possiamo togliere le armi e usare altri modi per farci guerra gli uni gli altri. Il Signore invece è venuto in mezzo a noi a risanarci dal peccato, dunque a togliere la radice di quel male che è in noi e che non ci permette di essere in comunione con Dio e tanto meno con i fratelli. Ecco,allora , che il primo frutto  della Pasqua è proprio il dono della pace che accoglie il Signore come suo salvatore. Veniamo risanati dal peccato e veniamo resi capaci di avere relazioni nuove: relazioni con Dio e relazioni anche con i fratelli.
Poi, però, viene fatto subito un altro dono: detto questo, soffiò e disse: "Ricevete lo Spirito Santo". Perché noi in effetti non siamo diventati discepoli semplicemente per "aggregazione" ma per "rigenerazione". Cosa vuol dire? Che io posso aggregare tante persone le quali rimangono quello che sono e magari si indirizzano in una direzione particolare, ma "rigenerare" vuol dire dare una vita che noi non avevamo più. Ecco, il Signore con la Sua Resurrezione ci dona lo Spirito e permette di avere in noi la vita nuova, quella vita che è presente dentro di noi proprio attraverso il Battesimo che ci ha fatti diventare figli di Dio e per il quale veramente la vita di Dio è dentro di noi. Allora il dono dello Spirito è importante, però è altrettanto importante perché questa vita diventi non solo vissuta ma anche testimoniata, non solo testimoniata ma anche diffusa. È il grandNel suo messaggio il Papa ci invita ae mandato che il Signore dà alla Sua Chiesa: "Andate, annunziate, predicate, fate mie discepole tutte le nazioni ". Ecco, noi oggi abbiamo anche unito bene questi momenti perché abbiamo anche il sacramento della Confermazione e dunque quel sacramento nel quale il Signore è risorto e attraverso la Sua Chiesa dona oggi lo Spirito e dunque questa pagina di Vangelo è ancor più una pagina di concretezza: ci dona la pace perché noi oggi possiamo vivere la pace; ci dona lo Spirito perché oggi possiamo diventare Suoi testimoni e questo lo fa nel perdono dei peccati. Abbiamo sentito: "A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi" e lo fa nel dono della fede: "Beati quelli che, pur non avendo visto, hanno creduto ". Anzi, questo brano di Vangelo termina in un modo tutto particolare: "Gesù fece tanti altri segni". Chissà quanti gesti ha fatto il Signore Gesù! Chissà quante altre cose ha fatto il Signore Gesù! E noi potremmo dire:"Ma perché non sono state scritte tutte? Avremmo un libro enorme, anzi più libri!" E Giovanni nel Suo Vangelo ci ricorda invece che non è importante averne tanti: è importante avere quelli che per noi  segnano il cammino della salvezza: "Questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio  e perché credendo abbiate la vita nel Suo nome". Ecco, noi oggi insieme vogliamo credere per avere la vita nel Suo nome e per, insieme, dare la nostra testimonianza.  Allora accompagniamo questi cresimandi a ricevere il dono dello Spirito ma per poi, con loro e insieme a loro, dare la nostra testimonianza quotidiana di vita e di fede".

Seguono quindi le promesse battesimali e la somministrazione del sacramento della Confermazione, con l'imposizione della mano del Vescovo sui cresimandi,per esprimere la discesa dello Spirito Santo su di loro, mentre il Coro invoca lo Spirito Santo col canto: "Veni, Creator Spiritus".
- Mercoledì 1 Maggio- Alle ore 20,30 con Federico mi sono avviato verso il Santuario della Madonna del Mirteto in Ortonovo per prendere parte ad una cerimonia  a cui sono molto legato: l'apertura del "Mese Mariano". Si tratta infatti di una cerimonia che risveglia in tutti noi sentimenti di intensa commozione, dati i profondi legami di fede e di devozione a Maria Santissima.

In perfetto orario i fedeli sono partiti dalla Chiesa di S.Lorenzo ed in processione hanno raggiunto il Santuario, recitando il S.Rosario. Quindi è stata celebrata una solenne S.Messa accompagnata da bellissimi canti sacri intonati alla liturgia ed in ringraziamento a Maria Santissima.
Molto profonda l'omelia di Padre Mario che ha toccato i principali temi Mariani e l'attaccamento dell'intera popolazione alla sua Madonna ed al suo Santuario.

- Sabato 4 maggio - Come tutti i sabati, partecipo alla S. Messa pomeridiana nella Chiesa di S.Giuseppe e questa sera i fedeli hanno avuto una sorpresa: a celebrare, insieme a Padre Michele, c'era Padre Silvano, venuto dal Guatemala per partecipare all'incontro di tutti i religiosi presenti in Italia della Fraternità Missionaria di Maria, alla quale è affidata da anni la cura pastorale del Santuario del Mirteto e di varie parrocchie della zona, compresa la nostra.
Alle ore 11 di Martedì p.v., presso il Santuario è prevista anche la partecipazione dei religiosi di tutte le congregazioni presenti in diocesi per concelebrare una solenne S.Messa, fissata per le ore 11,30, alla quale tutti sono invitati a partecipare.

Molto toccante l'omelia tenuta da Padre Silvano che di seguito riporto: "Siamo nella Pasqua, un tempo molto importante nella vita della Chiesa e per la nostra vita cristiana. Nella Pasqua non soltanto ricordiamo, ma celebriamo la vittoria di Cristo sulla morte, la vittoria di Cristo sulle tenebre. E possiamo immaginare Gesù che dice: "Dove è, morte, il tuo potere?". La morte non ha  potere su Gesù perché Lui ha vinto la stessa morte. E di questo i discepoli sono testimoni. Infatti in queste domeniche stiamo ascoltando le diverse apparizioni di Gesù.
Il Vangelo di oggi ci parla di un'altra apparizione e, approfittando, vorrei parlare brevemente delle diverse prove della Resurrezione di Gesù. Ci sono infatti diverse prove che Gesù è risorto: per esempio la tomba vuota. Non c'era più Gesù nella tomba: la tomba era vuota, perché? Perché Gesù era risorto. Infatti, dice un angelo ai discepoli: "Perché cercate fra i morti chi è vivo?". Una seconda prova sono le diverse apparizioni. Gesù è apparso tante volte: la prova che Lui lera vivo e continua ad essere vivo nella vita della Chiesa e ad essere presente nella nostra vita quotidiana.

Un'altra prova della Resurrezione è il cambiamento di atteggiamento nella vita degli Apostoli: ricordate? Dopo la morte di Gesù gli Apostoli si chiudono e non volevano uscire per paura di quelli che avevano ucciso Gesù però quando si sono incontrati con Cristo Risorto, allora tutto cambia. Escono con tanta forza per essere testimoni. Infatti, come diceva oggi la prima lettura, "Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono".
Un'altra prova della Resurrezione: cambia l'atteggiamento dei discepoli, grazie all'incontro con il Cristo Risorto.

Un'altra prova ancora della Resurrezione è la venuta dello Spirito Santo, quello che Gesù aveva promesso: " Conviene che io me ne vada, così invierò lo Spirito Santo su di voi".
Un'altra prova della Resurrezione è la permanenza della Chiesa: da più di duemila anni la Chiesa continua ad andare avanti. Certamente ha avuto diverse prove, grandi prove, ma la Chiesa continua ad andare avanti. Perché? Perché è fondata sulla Croce di Gesù.

Fratelli e sorelle, per finire questa breve riflessione, in questa apparizione di oggi i discepoli al primo sguardo non riescono a capire che era Gesù, però Lo riconoscono nello spezzare il pane. Gesù chiama Loro dicendo: "Venite e mangiate": questo è quello che facciamo noi ogni domenica per incontrarLo nell'Eucaristia. "Venite e mangiate". L'Eucaristia è la presenza viva di Gesù risorto e la permanenza di Gesù nella vita della Chiesa e nella vita di noi cristiani. Non perdiamo la fede! Dobbiamo crescere costantemente nella fede e nella devozione ad incontrarci con Gesù. Se abbiamo Gesù nel nostro cuore abbiamo tutto. Sia lodato Gesù Cristo".
- Domenica 5 maggio- Oggi nella Chiesa di Isola si svolge un rito molto importante e molto sentito dai fedeli: 7 nostri fratellini ricevono per la prima volta il Signore. Domenica prossima invece saranno in 26 a gioire dello stesso grande dono nella Chiesa del Preziosissimo Sangue e domenica 19 altri 7 bimbi ancora riceveranno la Prima Comunione nella Chiesa di Isola. Quindi stiamo vivendo un periodo molto intenso per la nostra comunità religiosa che la scorsa settimana, esattamente sabato 27 aprile, nella Chiesa di Caffaggiola aveva ospitato anche il Vescovo che ha amministrato il Sacramento della Confermazione a 48 nostri fratelli.

La Chiesa di Isola oggi è veramente stracolma di fedeli per fare da cornice a questo primo sentito avvenimento. I fotografi ci mettono tutto il loro impegno per immortalare questo significativo momento. Anche il coro, diretto da Nicoletta, è presente al gran completo per solennizzare questa S.Messa, con la straordinaria partecipazione, ad alcuni canti, degli stessi bimbi che riceveranno la Prima Comunione.
Davvero intensa e commovente tutta la cerimonia e molto profonda l'omelia di Don Carlo che riporto: "Carissimi, oggi ricorre uno dei giorni più belli della vostra vita, ma anche della nostra vita  e delle vostre famiglie. Forse non ce lo ricordiamo più. Sono passati un po' di anni però ora loro, questi bambini, sono un po' come i maestri: ci aiutano a ricordare che nella nostra vita abbiamo ricevuto anche noi dei grandi doni e poi anche perché oggi la Chiesa, da 23 anni, celebra una giornata molto speciale: vuol ricordare tutti i bambini vittime della violenza. Questo canto che noi facciamo, perché questo è un canto, la nostra vita, io desidero che salga proprio fino ai confini del mondo e possa dire a tutti: "I bambini non si devono toccare! Non si possono maltrattare!". Ecco la bellezza di quello che viviamo insieme. Nessuno si permetta, nessuno!

Allora, vi dicevo, è un momento importante, però la predica l'abbiamo già sentita in tanti altri giorni e allora mi limito ad un piccolo pensiero che, fra l'altro, abbiamo già vissuto insieme alle vostre catechiste l'altro giorno quando abbiamo fatto il ritiro. Vedete? La nostra vita, e mi rivolgo anche ai papà, alle mamme, ai nonni ed a me stesso, la nostra vita qualche volta è come quella dei discepoli di Emmaus: questi due giovani rappresentano l'umanità, una parte almeno, un'umanità che desidera la fede ma non la trova più. Anzi, è demoralizzata. Camminano e tra di loro si dicono tante cose ed allora cosa avviene? Avviene una cosa molto singolare: vengono affiancati, nella loro storia, nella loro strada, da una persona che fa una cosa eccezionale: li ascolta. Poi questa persona nota che loro hanno un volto molto triste. Pensate: se ci fosse qualcuno, io spero di sì, che nella nostra vita ci dicesse: "Perché sei triste?". Può capitare a tutti, no? . Se qualcuno ce lo dicesse starebbe a significare che è presente, è con noi ed allora anche quella tristezza potrebbe assumere un altro peso. E allora Gesù: "Perché siete tristi?" E loro: "Ma come non sai cosa è successo? Credevamo che Gesù di Nazareth fosse Lui il liberatore, il salvatore! Ha detto, ha detto, ha detto, ha fatto anche dei miracoli e poi è morto come tutti e noi siamo qui!". E Lui disse una cosa molto bella: "Ma non sapevate - voleva dirlo in maniera diversa - che per offrire la speranza alla gente, qualcuno deve abbracciare la croce, ma non la croce mia solo perché sono più bravo, ma la croce di ogni persona?". Questi bambini ci insegnano questo, oggi: che nella loro bellezza e purezza, nella loro intelligenza, guardateli, ci portano a questa comprensione. Certo che è un mistero la fede, ma la vita è il più grande mistero: la fede è fatta di intuizioni, di amore. Questo il Signore, che è Gesù, ha detto: "Ma perché siete tristi?" e poi cosa ha fatto? Ha parlato e cosa è successo? Il cuore batteva loro di gioia perché stava tornando la speranza. Sentivano che era lì, Uno come loro. Voleva loro bene. Non li ha giudicati, non li ha mandati via, non ha detto loro: "Voi non capite niente", come forse avrei detto io, non lo so, spero di no, e loro cosa hanno fatto? Sono arrivati e Gli hanno detto: "Resta con noi. Se ci sei Tu c'è il pane della vita; c'è la casa; c'è il lavoro; c'è l'amore; c'è l'affetto; c'è la bontà". Sono tutte cose grandi che aiutano l'uomo ad essere grande testimone della verità.
Allora accettiamo da questi bambini la lezione più bella, anzi la lezione della bontà e dell'amore, tutti, io per primo perché non sono escluso. Ecco, accetto da voi questa lezione bella che mi aiuta a diventare ancora di più dispensatore, in maniera giusta, di quello che è l'unico Amore impagabile, non negoziabile, Che si trova e non si compra, Lo vediamo qui, è nel vostro cuore e adesso è su questo Altare e verrà poi nella nostra e nella vostra vita".

 


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