Sabato 6 aprile 2019 - Oggi il
Pellegrinaggio Mariano mensile ha come meta il Santuario di Nostra Signora
delle Grazie in Ponzano Madonnetta e quindi il percorso da compiere è
abbastanza breve, tant'è che noi pellegrini del Vicariato di Luni raggiungiamo
la meta con largo anticipo. Il luogo dell'appuntamento è la Maestá (Cappella)
all'incrocio di Via Cisa con Via Castigliani.
In perfetto orario il Vicario
Generale, Mons. Enrico Nuti, apre la commovente cerimonia precisando che il
nostro Vescovo non poteva essere presente in quanto deve presiedere in
contemporanea il Convegno Regionale per la vita religiosa, in qualità di Delegato
Regionale della Conferenza Episcopale Ligure. Quindi Mons. Nuti pronuncia la
seguente esortazione: "Carissimi, siamo ormai al termine di un tempo, di
un cammino nel quale la Chiesa come Madre sollecita, per conto del Signore, ci
ha invitato ad un cambiamento, un rinnovamento consistente, non tanto nei
gesti, ma in uno stile di vita nuovo. I gesti che nelle settimane scorse e
quelle che verranno devono essere l'espressione esterna di un desiderio, di un
impegno che ci accompagna nella quotidianità oltre al tempo liturgico attuale;
questo impegno, questo desiderio consiste in un atteggiamento di preghiera che
segna il nostro vivere l'Eucarestia celebrata come risposta ad un invito che ci
viene costantemente rivolto dal Signore, a sedere alla sua mensa e ascoltarlo,
l'incontro con Lui nel sacramento della Riconciliazione dove la nostra persona
viene ricreata riportandola alla bellezza Battesimale e tutto questo si
manifesta in una carità verso tutti fatta di accoglienza, perdono, ascolto,
facendosi uno con chi ha di fronte. Noi vogliamo chiederlo al Signore per noi,
per le nostre comunità e qui comprendiamo la necessità per esse di guide che
sono i pastori, presbiteri che con la loro vita, prima ancora che con le
parole, siano testimoni - maestri - educatori
a questo. Oggi vogliamo ancora una volta chiederlo con fiducia a
Maria SS., perché presenti questa
richiesta al Suo Figlio e si degni di concederla alla Chiesa tutta e alla
nostra cara Diocesi. Andiamo in pace".
A questo punto, dopo la recita
della prima decina del S.Rosario, si snoda la processione che porta i fedeli in
preghiera al Santuario di Nostra Signora delle Grazie. Arrivati a questo
bellissimo Santuario, viene concelebrata una solenne S.Messa con la
partecipazione di numerosi sacerdoti e la collaborazione del Coro parrocchiale
che esegue una bellissima Messa "De Angelis" ed altri inni sacri.
Quindi Mons.Nuti inizia la sua
omelia ricordando l'intervento di Nicodemo in difesa di Gesù a seguito delle
dispute sulla sua natura e le sue origini, dispute sorte tra la gente che lo
ascoltava nel tempio: "La nostra legge giudica forse un uomo prima di
averlo ascoltato e sapere ciò che fa?" È un principio di diritto, un
principio di garanzia che riafferma Nicodemo ed è proprio l'onestá della ricerca
che viene qui manifestata. " Ma Colei che meglio ha saputo vivere, anche
se assente da questa pagina di Vangelo, ma è presente sempre in tutto il
messaggio del Nuovo Testamento, e per noi oggi è presente ancora di più perché
stiamo facendo questo pellegrinaggio verso un santuario dedicato a Lei, è la
Madonna: siamo dentro una devozione presente in tutto il corso della storia
cristiana. Colei - prosegue Mons.Nuti - che ci dice del modo giusto come
affrontare queste sfide è proprio Maria, Maria che ha sempre osservato tutti
gli eventi del Suo Figlio; Maria che è sempre stata attenta ad ogni parola che
è uscita dalla bocca del Suo Figlio, sapendo da Chi Lo ha ricevuto, ricordando
sempre il Suo atto di disponibilità: "Avvenga per me secondo la Tua
parola", come ha risposto all'Angelo che Le annunciava appunto
l'Incarnazione del Figlio di Dio. Ebbene, Maria custodisce nel Suo cuore tutte
queste cose, anche quando non le comprende. Il Vangelo ci aiuta proprio
annotando in vari episodi che Maria non riusciva a comprendere cosa stava
capitando.
Ma Maria custodisce, Maria non
vuole subito risolvere il problema, ricorrendo ai pregiudizi o facendo giudizi
sommari, tanto per risolvere un problema immediato che può generare ansia:
Maria è forte della Sua fiducia in Dio, è forte della promessa
che Dio Le ha fatto e attende fiduciosa che gli eventi si chiariscano, che
l'azione dello Spirito Santo in Lei e nelle situazioni faccia comprendere che
cosa è richiesto a Lei in questo preciso istante. Molta della nostra confusione
la facciamo proprio perché pensiamo di dover ragionare come ragiona Dio e cioè
preoccupandoci di tutto e volendo mettere una parola di soluzione su tutto.
Ovviamente cadendo nella confusione più completa. Mentre ciò che è richiesto a
noi è comprendere cosa la parola di Dio, la volontà di Dio, chiede di fare in
questo preciso istante. Mettere insieme tutti i contributi è opera di
Provvidenza e se dunque ci mettiamo sul solco di Maria e cerchiamo di capire
qual'è la volontà del Signore oggi, nella misura delle nostre possibilità,
senza cedere nulla alla nostra pigrizia, alla nostra paura, alla nostra
superbia, allora avremo la luce necessaria per tener conto di tutto e qui non è
questione solo di intelligenza, né solo questione di cuore: è questione di
cuore che è illuminato dalla verità dell'amore e di un cuore che sa disporsi e
decidere nell'integrità ed integralitá del nostro essere. Allora siamo sicuri,
avendo come madre Maria, portandoLa nei nostri cuori, esprimendo questo nostro
atteggiamento anche con un gesto pubblico come questo Pellegrinaggio e
chiedendo a Lei continuamente la Sua materna intercessione. Sia lodato Gesù
Cristo ".
Terminata la S.Messa, ho
approfittato dell'occasione per visitare questo bellissimo Santuario che
francamente non conoscevo, nonostante i numerosi fatti miracolosi che vi si
sono succeduti.
Era il 10 Luglio 1647 allorché
Giovanni Battistini, un ragazzo di Ponzano, tornava a casa.
Era sera e, camminando,
pregava la Vergine Maria, quando ebbe una visione meravigliosa: vide una
"nobile ed augusta Signora......, era avvolta in un bianco mantello, aveva
le mani giunte al petto e lo guardava amorosamente". Accanto a Lei vide un
amabile Bambino. "È la Madonna con il Bambino Gesù" subito pensò il
ragazzo, mentre continuava il cammino voltandosi continuamente per riguardarLa
estasiato finché, alla svolta della strada, perdette la visione.
Francesco raccontò quanto
aveva visto ai familiari, al Parroco ed ai vicini. Tutti credettero e corsero,
portando un quadretto della Madonna di Loreto che appesero ad un albero. Poi,
costruirono una semplice e rozza capanna nel luogo preciso della visione e
questa rappresentò il primo santuario della Madonna delle Grazie al poggio dei
Castiglioni, divenendo meta di continui pellegrinaggi e luogo di preghiera.
La notizia della visione si
era infatti diffusa in tutta la zona, richiamando numerosi fedeli tanto più che
si susseguirono numerosi fatti davvero miracolosi: un devoto ottiene la
completa guarigione di una gamba (dodici giorni dopo l'apparizione); un altro è
cieco e, sedici giorni dopo l'apparizione, recupera la vista; altri ottennero
la guarigione per gravi problemi agli occhi; un'altra ancora è costretta alla
immobilità per forti dolori in tutta la persona, si fa portare, adagiata su un
giumento sul luogo dell'apparizione e, mentre sta pregando la Madonna, si alza
e torna a casa senza alcun aiuto.
Ma i fatti miracolosi non
finiscono qui e dei veri prodigi si verificarono anche nei mesi seguenti. Da
qui il proposito di elevare, nel luogo dell'apparizione, un Santuario ed il
Vescovo, con decreto del 22 luglio 1648, approvò l'iniziativa, provvedendo alla
solenne benedizione ed inizio della costruzione del Santuario.
Domenica 14 aprile - Alle ore
20,30 ho assistito ad una rappresentazione scenica davvero commovente:
all'esterno della Chiesa di S.Martino in Casano è stata rivissuta la passione
di Gesù in una ricostruzione storica davvero fedele e coinvolgente. Bellissimi
gli effetti sonori e di luci e quanto mai fedele ai testi sacri tutta la
rappresentazione che ha visto la partecipazione di numerosi giovani e tante
donne.
L'ambiente si adattava
perfettamente alla narrazione storica della passione di Cristo e l'autore -
regista e narratore, Paolo Devoti, ha messo in luce tutte le sue straordinarie
doti artistiche, davvero elevate e collaudate, per far rivivere, ai numerosi
spettatori, momenti di intensa commozione e di vero coinvolgimento.
Davvero emozionante la
rappresentazione dell'ultima Cena, del tradimento di Giuda e del comportamento
vile e meschino di Pilato che dimostra tutta la sua miseria umana nel lavarsi
le mani, nel tentativo di sfuggire, addossandola così ad altri, la
responsabilità della decisione della condanna a morte di Gesù, pur nella piena
consapevolezza della Sua totale innocenza, mandando a morte un agnello senza
macchia alcuna. Così ci comportiamo noi miseri mortali!
Molto appropriate e di grande
effetto anche le rievocazioni della crocifissione e morte, con effetti sonori e
di luci davvero coinvolgenti.
Grazie Paolo e grazie anche ai
giovani ed alle donne per il loro impegno e per le energie profuse per farci
rivivere dei momenti davvero emozionanti! Già negli anni precedenti ci avevano
abituati ad assistere a commoventi rappresentazioni al termine della
processione del Venerdì Santo, ma quest'anno si sono davvero superati,
allargando gli aspetti trattati e coinvolgendo un grande numero di giovani
attori, riempiendo una intera serata, fatta di intense emozioni.
È disponibile anche il DVD
della serata e per ottenerlo basta richiederlo a Paolo Devoti (Tel. 0187/
660873) dietro pagamento di una piccola e libera offerta che verrà destinata
alle opere parrocchiali.
Martedì Santo 16 aprile - Alle
ore 18, nella Chiesa Maria Ausiliatrice di Isola, ho partecipato ad una
commovente S.Messa. Erano presenti gli alunni delle Scuole Elementari di Isola,
accompagnati dalle loro insegnanti, i quali hanno dato vita ad una cerimonia
davvero sentita.
Erano presenti anche numerosi
fedeli che hanno elevato dei bellissimi inni e nel finale tutti gli alunni
hanno cantato una sentita "Salve Regina" accompagnandosi con i
flauti.
Molto profonda, come sempre,
l'omelia del Parroco Don Carlo che di seguito riporto: "È proprio un bel
regalo quello che oggi fate a me personalmente, come sacerdote, ma lo fate a
voi stessi ed alle vostre famiglie, alle vostre insegnanti,alle vostre maestre
che hanno fatto sì che questo momento diventasse un momento di preghiera e di
festa, in una settimana molto particolare.
Sapete come si chiama questa
settimana? La chiamano "Santa" perché in questa settimana si celebra
quello che è il grande amore di Gesù per noi tutti, nessuno escluso. Però
tutti noi dobbiamo compiere qualche
gesto importante. Vedete, ci è stato raccontato anche domenica, uno dei momenti
più difficili della vita di Gesù e si è svolto durante un pranzo. Gesù voleva
mangiare coni Suoi amici ma, ad un certo punto, ha dovuto dire una cosa molto
brutta: ha parlato di una persona che Lo avrebbe tradito. Voi sapete come si
chiama questa persona? Si chiama Giuda. Io mi sono sempre domandato: "Ma
come mai Giuda ha tradito Gesù? Per denaro?" Si, qualcuno dice di si.
Qualcuno dice anche che L'ha tradito perché voleva che Gesù in quel momento,
quando avviene la cattura, dimostrasse che era forte e che compisse il
miracolo. E voi capite che Gesù non poteva farlo. Perché non poteva farlo Gesù?
Perché? Ha salvato tante persone! Abbiamo sentito quel giovane cieco che era
abbandonato da tutti, che gridava e nessuno lo ascoltava. Tu sei passato
davanti a casa sua, vicino a quel muretto e Ti sei fermato e gli hai dato la
vista; quella mamma che era ammalata ed era sola: anche lei cercava di essere
guarita, non aveva denaro e nessuno poteva guarirla. Ci sei andato Tu. Ma
quante cose belle hai fatto! Quanti miracoli! Perché non hai fatto quel
miracolo che avrebbe messo in ginocchio tutto il mondo? E Gesù però non dà una
risposta. Perché non hai fatto così? C'è una risposta molto semplice: vi
ricordate chi c'era vicino a Gesù sulle croci, quando è stato crocifisso?
C'erano due giovani e si dice che erano dei briganti: uno aveva ucciso, era un
omicida e l'altro aveva rubato tanto. Allora la legge diceva che dovevano
essere crocifissi e li hanno messi accanto a Gesù. Uno ad un certo punto Gli ha
fatto quello che ho detto io, la domanda: " È Tu che sei Gesù, che hai
salvato tanti, perché non salvi anche noi? Salta dalla croce e libera anche
noi! Perché dalle croci si parlavano. L'altro dice: "Perché non lo lasci
stare? Noi siamo qui perché abbiamo fatto del male, Lui è innocente. E allora
si rivolge a Gesù e Gli dice, ecco il miracolo!: "Signore ricordati di me
quando sarai nel Tuo Regno". Allora Gesù risponde: "Oggi sarai con Me
in Paradiso". Ecco, vedete?, Gesù non può compiere il miracolo di salvarsi
perché, se avesse compiuto questo miracolo, avrebbe lasciato tante persone a
vivere senza speranza, senza voce, senza aiuto.
Ha voluto portare su quella
Croce tutto il dolore del mondo e dire: "Non abbiate mai paura!".
Ecco allora il regalo di
questi bambini. Non dobbiamo mai avere paura. Dobbiamo avere paura solo del
male, delle cose brutte e noi oggi siamo qui e vogliamo dire al Signore:
"Grazie per quello che stai facendo per noi proprio in questa Settimana
Santa. Aiutaci a crescere bene".
Giovedì Santo 18 aprile -
Questo è il primo grande giorno del sacro Triduo e ricorda lo sgorgare degli
straordinari avvenimenti del mistero pasquale: l'ultima Cena, l'istituzione
dell'Eucaristia e del sacerdozio. Gesù con questi segni anticipa il sacrificio
del Suo Corpo immolato e del Suo Sangue versato per la salvezza di tutti noi.
Molto commovente la Santa Messa alla quale partecipa un folto stuolo di fedeli
ed un bel gruppo di ragazzi.
Molto profonda l'omelia di
Padre Michele che si rivolge in particolare ai ragazzi stessi : quelli che fra
un mese riceveranno la Prima Comunione e che oggi si prestano al rito della
lavanda dei piedi. Di quest'omelia tralascerò qualche piccolo passaggio, per
motivi di spazio.
"In comunione con la
Chiesa universale - dice Padre Michele - ecco entriamo con Gesù, per rivivere
questi ultimi momenti della Sua vita terrena. Pensate un po' : Gesù, figlio di
Dio,che 2.000 anni fa ha fatto ciò che abbiamo ascoltato nel Vangelo.
Pensiamoci! E fra tre giorni celebreremo la Sua Resurrezione. Era morto ma ora
è vivo! Crediamo questo? Attenti, non è perché non crediamo, non è questo, ma
siamo convinti che Gesù è vivo? E che ha lavato i piedi ai Suoi discepoli, come
uno schiavo? Come uno schiavo! Ecco il motivo del gesto di Gesù di lavare i
piedi è quello che Lui dice chiaramente alla fine: "Vi ho dato un esempio
perché anche voi facciate come io ho fatto a voi". Ed io che sono
sacerdote, ve lo dico subito, certamente farò il gesto di Gesù, ma soltanto per
ricordare come ha fatto Gesù, ma oggi non c'è solo bisogno di ricordare, ma di
mettere in pratica. Non è che dobbiamo lavare i piedi: è facile lavare i piedi,
ma lavare i piedi vuol dire amare. Cioè il gesto che Gesù ha compiuto è un
gesto di amore per noi.
Quando lo ha fatto a Pietro,
che dice Pietro? "Non soltanto i piedi, ma anche le mani e il
capo"...... E quante volte anche noi diciamo così a Gesù e non ci lasciamo
subito lavare da Gesù? Alle volte rimandiamo, va bene, forse domani,
dopodomani: quando ci sentiamo e magari è passato un mese. Non è così? Allora,
lasciamoci lavare da Gesù! Che cosa voglio dire con questo? Cioè cominciamo ad
amare..........cominciamo a lasciarci lavare da Gesù; quel poco o quel tanto di
cui abbiamo bisogno e cioè dobbiamo dire: "Ho bisogno di essere lavato da
Gesù perché voglio amare come Lui mi ha amato e continua ad amarmi".....
Inoltre siamo capaci di criticare gli altri. Ecco, dobbiamo stare molto
attenti. Io ho paura di questo. Alle volte le mie labbra dicono cose non
veritiere ed i miei pensieri a volte pensano cose che non dovrebbero pensare.
Ecco: nell'altro c'è l'amore di Gesù e se noi amiamo Gesù dobbiamo amare anche
gli altri. È facile? No, non è facile. È più facile essere indifferenti verso
gli altri. Questa è la via? Non è la via. Questo è il Cristianesimo? Non è il
Cristianesimo. È questo che vogliamo costruire? Non è questo. Cosa aspettiamo?
Aspettiamo che siamo santi e così
possiamo costruire una città Santa, una Chiesa Santa nella Parrocchia di
S.Giuseppe? Non ci riusciremo mai se non ci lasciamo lavare subito da Gesù, cioè
farci amare da Gesù dentro di noi. Domani parleremo di Gesù che viene
criticato,bestemmiato, percosso, crocifisso e messo nel Sepolcro, nel buio.Ecco, noi doniamoci al Signore
già da questo momento e possiamo averLo già nel nostro cuore........ Ma gli
Apostoli,nell'ultima Cena, hanno veramente capito, in quel momento, che il pane
e il vino offerti da Gesù erano il Corpo e il Sangue di Gesù? L'hanno capito
pienamente quando Gesù è risorto. Invece noi abbiamo questo vantaggio: sappiamo
del Corpo di Gesù e del Sangue di Gesù quando celebriamo la Santa Eucaristia.
Allora sappiamo che è Gesù vivo con noi.
Questa mattina il nostro
Vescovo ci ha rivolto questa affermazione: " A noi cristiani ed a noi
sacerdoti manca una cosa: non è il credere in Gesù e di fare tanto per Gesù e
non è tanto per essere con Gesù, ma rimanere in Gesù. Rimanere in Gesù! Cioè
stare con Gesù e Lui in noi. Questo mi ha colpito: "Restare con Gesù"
perché a volte mi preoccupo di fare tante cose, non perché non dobbiamo farle,
stiamo attenti, ma quel che facciamo dobbiamo farlo nel nome del Signore per
stare con Gesù e restare sempre con Lui. Allora avviene il miracolo perché
faremo le cose non nel nostro nome ma nel nome del Signore. Dobbiamo stare con
Gesù, restare con Lui sempre.....". Padre Michele termina la sua profonda
omelia, chiedendo l'intercessione della nostra Madre Celeste, la Vergine
Santissima.