1 gennaio Luca (2,16-21)
In quel tempo...
È una notte
senza tempo. Una notte frantumata da luci, voci, stupore e meraviglia.
Un tempo senza notte quando la Luce Vera viene nel mondo e l’Eterno si fa
Figlio.
Solo Maria, sede del silenzioso continuo assenso, tutto comprende e custodisce.
Nel suo cuore senza tempo gloria e lode si dilatano all’infinito e sono
armonia, bellezza, pace.
Regina della pace…
Abbiamo messo nelle tue mani di madre questo giorno e l’abbiamo chiamato
Giornata della pace.
6 gennaio Matteo (2, 1 – 12)
Al tempo del re Erode…
Il tempo di Erode è il tempo
perduto dagli uomini, il tempo degli uomini perduti dietro l’avidità e il
potere, corrosi dalla corruzione e dall’odio.
E c’è un altro tempo, illuminato da una stella, scandito dalle Scritture, il
tempo dato alla sapienza umana per uscire dal letargo delle piccole ragioni,
per attraversare da Oriente a Occidente assumendosi il rischio di un viaggio
per una Betlemme lontana.
Non avere paura, nel tempo
della Luce la strada è lunga lo spazio di un Sì.
8 gennaio Marco (1, 7-11)
Il tempo della parola…
Per chi non ha visto la Luce
nella notte, per quegli uomini e quelle donne che calpestano la polvere lungo
rive che l’acqua non bagna.
Giovanni ti chiama, l’acqua lambisce i suoi piedi, scorre tra le sue mani,
promessa di una sete che non avrai più, di un dolore lavato via.
Una promessa che hanno chiamato profezia.
Per la polvere della tua vita che è come una veste sulla pelle e sul cuore e
per quell’acqua che è come un miraggio o nostalgia di un’occasione perduta.
Arriva il Nazareno e l’acqua si fa diluvio, il cielo e la terra si toccano, la
colomba torna a suggellare il tempo della pace.
15 gennaio Giovanni (1, 35-42)
Le quattro del pomeriggio…
Un piccolo, insignificante tempo, il tempo che conosciamo bene. Un’ora del
giorno, di ogni giorno, per Giovanni diventa decisiva, la ricorda dopo tanti
anni e la scandisce per le genti che verranno.
Inizia il tempo del discepolo.
È il primo, grande miracolo ma non lo riconosciamo.
Gesù passa, fissa lo sguardo su due uomini e questi, lasciata la loro storia
alle spalle, lo seguono.
E noi qui fermi nella polvere di tutti i giorni, gli occhi a terra a fissare le
preoccupazioni di quest’ora, ignari dello Sguardo su di noi, sordi all’invito “
Venite e vedrete”.
22 gennaio Marco (1, 14-20)
Il tempo è compiuto,
convertitevi…
E noi qui ad accomodare le reti, a stiracchiare i fili della nostra vita
credendo di essere capaci di rammendare il tempo e la storia.
Incapaci di una scelta radicale, di voltare le spalle alle ingannevoli
sicurezze, di scrollare da noi le bassezze del nostro tempo.
Che possa venire il tempo della Grazia, il tempo di abbandonare le reti,
lasciare la barca all’incertezza del lago ed andare, e camminare…
29 gennaio Marco (1, 21-28)
In quel tempo, Gesù di sabato insegnava…
Ecco, è così che succede. Perché noi siamo terra di Dio e a Satana non basta
annidarsi tra la polvere e i sassi come fanno serpenti e scorpioni, Satana il
separatore vuole dividere la terra dal cielo, sogna il falco che ghermisce la
colomba e il suo sogno è incubo e follia per gli uomini.
Arriva Gesù e non è un tempo qualsiasi, è il giorno della festa, briciola del
tempo di Dio donato agli uomini, tempo della preghiera , tempo dell’ascolto
della Parola.
Il cielo e terra saldati da Gesù nelle acque del Giordano, la polvere lavata
via dall’acqua e l’uomo, terra di Dio sottratto al veleno del Male per essere
fecondo d’amore. “E Satana usci da lui…”