Come ogni anno, anque
quest'anno abbiamo celebrato con solennità la nascita della Vergine Maria, è
ciò che liturgicamente la chiesa celebra l'otto settembre, anche se tra di noi
la festa del sette e otto settembre, è più conosciuta come la festa del
Santuario.
Quest'anno ci è sembrato che
il numero di partecipanti sia sceso un po, forse per colpa della pioggia che
abbiamo avuto al mattino; c'è di curioso pero che se è vero che per la strada,
la sera del sette, s'incontrava meno gente, nella breve processione dalla
chiesa di san Lorenzo verso il Santuario, si è formato un bel gruppo di persone
e anche la messa è stata molto partecipata. Ciò vuol dire che chi è salito al Santuario
lo ha fatto non per semplice curiosità ma per amore e devozione alla Madonna
del Mirteto e per riconciliarsi con il Signore, infatti, i padri confessori, ai
quali ringrazio di cuore per il loro prezioso servizio, mi hanno detto di aver
confessato numerosi pellegrini. L'augurio è che anche nelle nuove generazioni
si vada formando una vera devozione verso la Madre celeste e verso il suo
Santuario afffinchè si continui a onorare nel tempo Colei che ha scelto di
onorare questo paese con la sua materna presenza.
La festa di quest'anno lascia
anche un bel ricordo, e cioè, il nuovo stendardo! Grazie alla collaborazione di
tanti di voi siamo quasi riusciti a pagare il costo totale; mancano ancora un
paio di centinaia di euro per raggiungere i duemilacinquecento euro che è il
prezzo finale dello stendardo.
Grazie ancora a tutti i
collaboratori e assicuriamo il ricordo nella preghiera.
Penso la maggior parte di voi
sa che in questi giorni mi trovo fuori sede, anzi, fuori paese. Infatti dopo i
festeggiamenti del Santuario sono partito per il Guatemala, lì ho partecipato,
insieme ad altri confratelli superiori delle diverse missioni che abbiamo in
altre dieci nazioni, ad un incontro col Superiore Generale e i suoi
consiglieri. Questo incontro biennale ha come compito analizzare l'andamento
della nostra Comunità e verificare se siamo fedeli o meno al nostro carisma e
spiritualità. Per me, che partecipo già diverse volte, è sempre un momento di
ricarica umana e spirituale, è bello ascoltare i racconi degli altri confratelli
che vivono in missioni diverse dalla nostra, ma è altrettanto edificante
l'incontro fraterno con gli altri sacerdoti (pensate che ho rivisto un mio
compagno di classe dopo vent'anni!).
Vi chiedo di tener presente
nella vostra preghiera soprattutto le missioni di Venezuela e Perù: ne hanno
veramente bisogno!
Grazie del vostro tempo nel
leggere queste righe e vi mando un fraterno saluto dal mio paese, El Salvador,
dove mi trovo per un po di riposo insieme alla mia famiglia.
Uniti nella preghiera,