Venerdì 7 settembre - Oggi al
Santuario della Madonna del Mirteto in Ortonovo, sono iniziati i festeggiamenti
per la ricorrenza più sentita ed amata nel nostro comune ed in tutta la vallata
e non solo, perché numerosi sono i fedeli che accorrono anche da Massa e Carrara
e dalla Lunigiana, per rendere onore alla nostra Madre Celeste.
Dopo un periodo di preparazione, con una novena molto sentita dalla
popolazione, con la recita del Santo Rosario e l'esposizione del Santissimo
Sacramento, oggi si celebrano le solenni cerimonie della vigilia che, come da
consuetudine davvero consolidata, richiamano molti fedeli, essendo questa una
delle feste più amate che albergano nel cuore di tutti noi.
Anche quest'anno, data la mia età avanzata negli anni, ho dovuto rinunciare
alla commovente scalata del colle a piedi ed ho dovuto far ricorso all'autobus
messo a disposizione dei fedeli. Comunque questo appuntamento è capace di
provocare in me un'insolita emozione e delle profonde sensazioni.
Raggiunto Ortonovo, mi sono diretto nella Chiesa di S. Lorenzo, per partecipare
alla solenne apertura dei festeggiamenti alla nostra Madonna del Mirteto. Da
lì, in perfetto orario, dopo le preghiere ed i canti di introduzione, ha preso
il via una commovente e partecipata processione che ha portato i fedeli al
Santuario, accompagnati dalla banda musicale che eseguiva dei bellissimi canti
Mariani.
Molto avvincenti gli inni e la solenne Messa "De Angelis" eseguiti
dalla Corale "Cantus Firmus", diretta dal Maestro Renato Bruschi.
Commovente la S. Messa solenne celebrata dal nostro Vescovo, S.E. Mons. Luigi
Ernesto Palletti che ci coinvolge e ci rapisce con la sua commovente omelia che
di seguito riporto: "Celebriamo anche quest'anno la festa della Natività
della Beata Vergine Maria. La natività è un momento importante. È il momento in
cui veramente inizia la vita. È un momento importante per tutti, ma lo è
particolarmente per la Vergine Maria, o meglio, è un momento importante per noi
che crediamo. In effetti, di tutti i santi ricordiamo anche il giorno della
loro nascita, però in modo così solenne ricordiamo tre nascite: quella di Gesù
nostro Salvatore, quella di Giovanni Battista, il più grande e l'ultimo dei
profeti e quella di Maria. Non che le altre non debbano essere ricordate, ma in
generale per i santi si ricorda il giorno della nascita al cielo, del loro
passaggio da questa terra alla pienezza dell'eternità. Invece, per queste tre
figure, si ricorda proprio la loro natività. Di Gesù è ovvio, è il nostro
Redentore: ricordiamo la Sua nascita, quando nel silenzio di Betlemme viene
alla luce. Maria ci dona il Figlio di Dio. È la radice di quella pienezza che
si compirà poi con la Sua predicazione, con la Sua morte e resurrezione. È il
nostro Redentore! L'abbiamo sentito come promessa già nell'Antico Testamento,
nella prima lettura che è stata proclamata e l'abbiamo vissuto nel concepimento
così particolare di Maria, così come ci è stato donato dalla pagina del Vangelo
di Matteo. Giovanni Battista è l'ultimo dei profeti. Gesù dice: " Il più
grande". È colui che può dire: "Ecco l'Agnello di Dio, ecco Colui che
toglie il peccato del mondo". È il profeta che ci introduce veramente nel
Signore Gesù. Sappiamo che dalla predicazione del Battista partiranno un po’
curiosi i primi discepoli. E allora comprendiamo quanto sia importante la
nascita del Battista, perché è la nascita che introduce nella fede del Signore
Gesù. Sicuramente può dire: "Ecco l'Agnello di Dio". E poi abbiamo la
nascita della Vergine Maria. In Lei la nascita è silenziosa, ma è importante e
fondamentale perché in Maria noi abbiamo il dono del Figlio di Dio. È vero che
contiamo di più sulla nascita di Gesù perché è il nostro Redentore ed è giusto
così; è Lui il Figlio di Dio. È vero che la testimonianza del Battista è
fondamentale, è Lui che dice: "Ecco l'Agnello di Dio che toglie il peccato
del mondo", ma è vero che questo si rende possibile nella nostra storia
perché Maria ha detto “sì" ed ha accolto il progetto di Dio. Ma questo è
vero fin dall'inizio, è avvenuto come dono perché noi, quando celebriamo la
natività della Vergine Maria, sappiamo che non celebriamo una natività
qualunque perché Lei è Colei che nasce
senza peccato d'origine, è Colei che è stata preservata dal peccato d'origine,
è Colei che fin da principio è stata pensata come Madre del Signore, è Colei
che fa parte della promessa iniziale, la donna che permetterà di schiacciare il
capo al serpente che attenta alla nostra vita, attenta alla nostra salvezza; è
Colei nella quale si compie il progetto di Dio, il dono di Dio; è Colei che dà
alla luce il Salvatore del mondo.
È vero che tutto è nel silenzio e che nessuno poteva pensare a quale grande
opera si sarebbe realizzata in quella piccola bambina che nasce. Nessuno aveva
idea che questo faceva parte di un progetto così grande da parte di Dio. Questo
ci insegna a valorizzare ogni attimo della nostra vita. Maria è scelta per
essere Madre del Signore e così noi La accogliamo e La festeggiamo; così noi
oggi Le chiediamo la Sua intercessione. Nel contempo, però, Maria ci ricorda
che ognuno di noi, per quanto piccolo, semplice e umile, anche nascosto, è importante
agli occhi di Dio e come ogni attimo della nostra vita sia importante agli
occhi di Dio. Certo, è importante l'istante in cui Maria dice:"Ecco, sono
la serva del Signore" all'annuncio dell'Angelo; è importante Maria che a
Betlemme dà alla luce il Figlio di Dio; è importante Maria che custodisce in Sé
tutte queste cose, meditandole nel Suo cuore; è importante Maria che sotto la
Croce riceve da Gesù il discepolo prediletto; è importante Maria che nel
Cenacolo è in attesa del dono dello Spirito. Fatti grandi; però, quanto è
importante Maria quando nel silenzio viene alla luce! Nessuno si è ancora
accorto di niente; nessuno sa cosa potrà succedere; nessuno avrebbe potuto
pensare cosa sarebbe stata quella piccola bambina, ma Dio ha già in mente quel
progetto che si realizzerà se Maria sarà accondiscendente all'annuncio della
Parola del Signore. “Eccomi, sono la serva del Signore".
Questa sera vogliamo proprio celebrarLa così: nata anche Lei come creatura
nella storia, ma pensata da Dio dall'eternità e donata a noi come madre. Così
La vogliamo pregare e così vogliamo chiedere a Lei la Sua materna
intercessione".
Sabato 8 settembre - Al Santuario della Madonna del Mirteto continuano
ininterrottamente i solenni festeggiamenti e il rettore, Padre Mario, mi ha
pregato di accompagnare con l'armonium i canti delle prime quattro messe, cosa
che ho accettato con grande disponibilità e soddisfazione. È commovente
assistere a queste messe così sentite e che richiamano tanti fedeli da tutta la
vallata!
Alle ore 11 ha fatto seguito la S. Messa solenne, celebrata da Don Luca Palei,
Direttore della Caritas Diocesana. Bellissimi i canti e la S. Messa eseguiti
dalla Corale parrocchiale di Molicciara. Molto profonda l'omelia di Don Luca di
cui riporto, a seguire, alcuni temi sviluppati. Ricorda che Maria significa:
"Amata da Dio". Dal nome si delinea tutto un percorso, tutto un
programma di vita. Il nostro essere qui, in questo bel santuario a Lei
dedicato, vuol significare un atto di affetto del nostro cuore verso la nostra
Madre celeste. Possiamo sentirci prediletti da Lei e noi vogliamo dimostrare un
atto di affetto del nostro cuore verso la nostra Madre Celeste chiedendoLe che
ci aiuti a rafforzare la nostra fede. La Sua nascita, questo compleanno di
Maria ci fa pensare che c'è un disegno, c'è un progetto, c'è un sogno che è il
sogno di Dio e soprattutto ci fa vedere in Maria quel modello che vogliamo
seguire e che rappresenta la ragione della nostra venuta in questo Suo
Santuario.
Abbiamo bisogno che il Signore venga nel nostro cuore e che metta un po’ d’ordine
e sia Lui a indicarci le priorità come ha fatto con Maria, facendoci capire che
anche noi siamo amati da Dio, in quanto Sue creature.
L'immagine della Madonna del Mirteto, ai piedi della Croce, è molto
significativa in quel l'essere consegnata a Lei, sotto la Croce, tutta
l'umanità. Tutti noi siamo nel Suo cuore.
Don Luca ci invita a chiedere l'assistenza di Maria anche per il Santo Padre,
oggetto di attacchi ingiustificati. Il Vangelo deve essere la nostra guida e la
parola che ascoltiamo ci sia d'aiuto e di insegnamento. Questa bellissima
ricorrenza ci indichi la via per mettere ordine nel nostro cuore, nella nostra
vita. Chiediamo a Maria che ci aiuti ad essere dei veri seguaci di Cristo e
quindi dei veri cristiani. La nostra fede non va vissuta come una imposizione
di norme e comandi, di regole in quanto, se fosse così, forse non saremmo
neanche qui, in questo bellissimo santuario, ma saremmo chissà dove, annoiati e
senza vere motivazioni di vita. Il Signore invece ci chiede di essere Suoi
discepoli, di essere un segno e quindi di essere di esempio.
Il vero messaggio che Maria ci trasmette in questa Sua festa è questo: essere
discepoli come Lei, ascoltare il Vangelo e lasciare che diventi la parola di
vita ed inoltre ci ricorda che siamo frutto di un disegno d'amore e che
dobbiamo essere autentici, veri ed essere in cammino con Gesù.
Accettiamo questa sfida, per essere anche noi un segno di speranza e portare
questo nuovo messaggio a tutti gli abitanti della terra.
Domenica 9 settembre - La rassegna estiva di musiche per organo "Il suono
del tempo", edizione 2018, si
conclude questa sera con un concerto davvero emozionante, nella bellissima e
storica Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo di Nicola.
Il concerto è tenuto dall'organista Laura Casoli di Carrara, che accompagna
all'organo la soprano Michela Ferrari e dal
flautista Stefano Moriconi.
Bellissimi i brani di musica sacra eseguiti e che hanno riempito di emozione e
di entusiasmo i numerosi presenti che non finivano di applaudire ad ogni
esecuzione.
La rassegna di quest'anno è organizzata, come sempre, dall'Associazione
musicale "César Frank" e diretta da Ferruccio Bartoletti, sostenuta
dalla Fondazione Carispezia, con l'obiettivo di dar vita ad un nuovo ciclo di
concerti che mira a valorizzare l'elevato patrimonio organario delle chiese
spezzine e della Lunigiana. A Nicola si conclude questa importantissima
iniziativa, patrocinata anche dal Comune di Luni.
L'organo di Nicola di Luni, custodito nella Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo,
risulta, allo stato attuale, parzialmente funzionante tant'è che nel concerto
di questa sera non è stato possibile eseguire alcuni brani in programma. Dalla
data della sua costruzione, avvenuta nel 1842 nella fabbrica pistoiese Nicodemo
Agati, non ha subito né modifiche né interventi di restauro o di politura.
Tant'è che, a causa dell'usura del tempo, tutti i materiali di cui è costruito
versano oggi in un mediocre stato di conservazione. Quindi lo strumento ha
assoluto bisogno di un complesso sistema di interventi finalizzati al suo
restauro. Tutte le fasi di intervento sono già state concordate con l'Ufficio
Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi della Spezia e con la Soprintendenza
Archeologica, Belle Arti e Paesaggio.
Il costo stimato di questa operazione è di circa 55.000 euro. Per il
raggiungimento di tale cifra è stato stanziato un finanziamento di 22.000 euro
da parte della Conferenza Episcopale Italiana e, per completare la somma
necessaria, si è deciso di attivare una campagna di raccolta fondi, alla quale
è possibile partecipare con offerte a favore della Parrocchia di Nicola. Si
rende quindi indispensabile una campagna di sensibilizzazione ed ecco perché
dobbiamo essere grati all’Associazione Musicale "César Frank" per l'impegno
profuso nella pubblicizzazione di questi meravigliosi cimeli e
nell'appassionata ricerca di fondi mirati al raggiungimento di questo
importante obiettivo e per la commovente iniziativa intrapresa.
La bellissima e storica Chiesa di Nicola merita ogni iniziativa ed impegno,
rivolti al raggiungimento di questo importante obiettivo ed il suo organo è
degno di tutta l'attenzione necessaria, come si è potuto riscontrare anche
nell'odierno meraviglioso concerto, capace di emettere dei suoni che ti rapiscono,
il tutto in un ambiente ovattato ed ideale per l'ascolto di una musica
celestiale.
Questo organo, che dal 1913 al 1923 ha eseguito melodie sublimi sotto le dita
del nostro insigne musicista Don Ferdinando Maberini, merita di ritornare ad
essere un vero protagonista delle funzioni religiose, accompagnando le
preghiere dei fedeli, a gloria del nostro Creatore.
A conclusione del concerto, i presenti sono stati calorosamente salutati dal
nostro Sindaco, Avv. Alessandro Silvestri e dal Parroco Don Carlo Cipollini.