N° 9 - Ottobre 2018
Ceccardo e Shelley
di Romano Parodi

Nella foto, da sinistra con il cappello : Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, Ungaretti, Lévy Moses, Italo Sottini,  Giuseppe Prezzolini, Enrico Pea, Lorenzo Viani



Ceccardo e Shelley

(“mia madre ci traduceva Shelley”)

(“Ceccardo portava sempre con sé una foto della madre: una nobile signora, alta e composta” – dice Viani)

 

1 1905. Esce Apua Mater, “a quanti per comunanza di ideali e di affetti, mi siano eguali in Apua natia: l’antica madre cui mi legan memori di pianto e di gloria – io dedico il Poema che canta la libertà di queste estreme liguri terre”.

Apua Mater commosse tutti: esaltava la prometeica 2 fierezza della gente apuana: insofferente di ogni costrizione ed oppressione. Il libretto, più volte ristampato, era adottato come “libro sacro” da un gruppo di intellettuali ed artisti della regione apuo ligure tirrenica, variamente schierati sul versante dell’opposizione politica: Luigi Campolonghi, Ubaldo Formentini, Lorenzo Viani, Luigi Salvatori, Enrico Pea, Plinio Nomellini, etc. Una di queste poesie, Libertà, è stata musicata ed è cantata tutt’ora dagli anarchici. “E tu, Apua natìa, se un dì soggiaccia / ancor l'Italia ai preti ed ai tiranni, / tu, libertà raduna, e al sol ricaccia / i morti tuoi dall'eco dei grand’anni;”. (la cantò anche De Andrè). Tra le sue iniziative più significative su questo filone ideologico, le celebrazioni a Shelley, culminate con il discorso: “Il poeta del liberato mondo”.

--------------------

Ceccardo non era solo un poeta, uno storico, e un critico d’arte, era anche un grande oratore. - dice Viani - “Conquistò” Viareggio nella memorabile commemorazione del il 13 settembre del 1907, davanti al busto del poeta inglese, in Piazza Shelley; e davanti alla stupenda epigrafe di Giovanni Bovio.
Alla presenza di un folto pubblico proveniente anche da altre città d’Italia, ed estere, e con la partecipazione di numerose associazioni razionaliste e del libero pensiero, vari oratori salirono sul palco, ma furono, il Nostro, e l'anarchico Pietro Gori 3 : il "veggente poeta" e il "cavaliere dell'ideale" ad avvincere gli ascoltatori. Con la sua splendida conoscenza del poeta inglese e la sua “magniloquenza tonitruante” – dice Viani - Ceccardo conquistò tutti, e da tutti ricevette apprezzamenti e applausi. Il suo discorso - Il Poeta del liberato mondo – fu trascritto da diversi giornali dell’epoca, ed “amato” particolarmente da GianPietro Lucini, poeta e scrittore milanese che definisce Ceccardo “un distruttore di Catene e di Iddii”: (“Roccatagliata estraeva dalla vita e dall’opera di Shelley le verità eterne, le foggiava, come è necessario, in simboli; cioè in persone vive; le avviava per il mondo. All’amore ed all’ammirazione per la poesia inglese, che sotto la volontà e l’ispirazione dello Shelley aveva risuonato in modo insolito e perfetto, turgida di tutta la ghibellina romanità romantica sulle rive del Tamigi, il conferenziere aggiungeva i suoi ricordi e la passione intima della sua terra natia”. Sul “Popolo D’Italia”).

-------------------------

Di esplicita derivazione shelleyana, il testo per la lapide da collocarsi sulle Alpi Apuane, che C. dettò in memoria di Carlo Cafiero 4 - “Il fuggitivo dalla ricchezza e dalla sapienza” / (che fra quella) “libera plebe operosa” / (auspicò) “oltre ogni uman reggimento / integrar l’idea di un più civile mondo di sublime eguaglianza, / in cui ogni uomo fosse a se stesso / re e dio.” (“ciascuno a se medesimo: Re, Imperatore e Dio” è un verso di Shelley, in: Masque of Anarchy).

--------------------

         I tavernieri erano gente varia. Alla taverna “Prometeo” di Viareggio (c’è tutt’ora), Ceccardo era un “Dio”. Guai a cadere sotto le unghie della sua lingua. Lì si parlava sempre del suo idolo: Shelley. Ceccardo declamava i suoi versi eterni:

- Rude vento, che diffondi in suon di pianto / un dolore troppo triste per un canto; / fiero vento che se il ciel di nubi è fosco / fai suonar di notte a morto le campane; / uragano, le cui lacrime son vane…

- Musica, chiave d’argento della fontana delle lacrime, dove lo spirito beve fino a che il cervello si smarrisce, soavissima tomba di mille timori, dove la loro madre, l’inquietudine, come un fanciullo che dorme, giace assopita in mezzo ai fiori…

- Vai vento divino della poesia! Scuoti le vele stanche dell’umanità assopita, prima che muoia senza sapere - come noi - perché è vissuta…

 

(“Il mare da giorni e giorni, rimbomba da Luni a Populonia. Oggi è il suo giorno. Il naufrago risale, che venne a noi dagli Angli fuggitivo, colui che amava Antigone 5 immortale e il nostro ulivo” - C.)

 

         Capitava anche il sindaco di Viareggio, Cesare Riccione, che dietro le “minacce dei figli di Prometeo”, “santi e manigoldi”, quando era ancora assessore, fece fare il monumento e bandì il concorso per una epigrafe. Arrivarono lettere da tutta Italia. Scelsero quella di Bovio: “Percy Bisshe Shelley, cuor dei cuor i6. L’agosto del 1822, annegato in questo mare. Arso su questo lido, in cui ogni generazione avrebbe segnato la lotta, le lacrime, la redenzione Sua”.  Cavallotti: “Così da oggi le aure della Versilia, che ebbero gli atomi delle ceneri di Lui, carezzeranno la bella giovane e immagine di genio tutelare del luogo”. Novaro: “Percy. Bisshe. Shelley, creatura mattutina armoniosa d’amore e di luce, destinata agli spazi, ai silenzi, alle solitudini sacre, giunta con smarrita gioia ai margini dell’infinito”.
Su quei tavoli, sonori come tamburi, dove rullavano pugni e bicchieri, è stata martellata anche l’epigrafe di Ceccardo, che vinse il concorso indetto dal Comune di Lerici, da porre sulla facciata della villa Magni - Maccarani in Sant Terenzo, Lerici:

 

Da questo portico in cui s’abbatteva l’antica ombra di un leccio –

Il luglio del MDCCCXXII –

Mary Goldwin e Jane Williams attesero con lacrimante ansia –

Percy Bisshe Shelley –

che da Livorno su fragil legno veleggiando –

era approdato per improvvisa fortuna –

ai silenzi delle isole elisee.

 

O benedette spiagge,

ove l’amore, la libertà, i sogni,

non hanno catene.

 

         L’epigrafe di Ceccardo suscitò la rabbia dell’on. Paolo Mantegazza, famoso scrittore, che vedendosi bocciato, si scagliò (sui giornali), contro Ceccardo, ricevendone (“un’offesa al mio onore”), l’immancabile cravasciata: “...un miserabile volgarizzatore fortunato…” A titolo di curiosità e di confronto ecco il testo, misero e piatto, dell’onorevole: “A Percy Bisshe Selley / cor cordium / che in questa casa / visse gli ultimi giorni / e dove / l’azzurro di questo cielo / e di questo mare / ispirarono canti immortali”.

 

 

 

1.   Apua Mater ebbe tre edizioni, la prima a Lucca, con dedica agli amici apuani: Formentini, Campolonghi, ecc, ecc; la seconda a Napoli (fatta stampare da Manfredo Giuliani), con alcune varianti, come, appunto, la dedica sopra riportata (M. Giuliani, prof. Universitario, da Pisa era stato trasferito a Napoli); la terza a Parma.

2.   * “Il Prometeo liberato”, è un’opera di Shelley: “Nel mondo non conosciuto dorme una parola mai parlata/, dal tuo passo soltanto può essere spezzata la sua quiete” (liberato). Prometeo è una figura mitologica che si ribellò a Zeus. Prometeica è la terra di Luni: D’Annunzio: “Luni, amo la tua materia prometea”. Anche Ceccardo chiamava prometeico (ribelle) il marmo apuano. (Oggi però, il marmo, è diventato docile docile).

3.   * Pietro Gori: anarchico, “avvocato dei poveri e degli operai”, poeta, giornalista, oratore, musicista. (Viani per lui aveva una vera venerazione). Esule in Svizzera compose l’inno: Addio Lugano bella, la canzone simbolo dell’anarchia. Più volte in carcere. Fu accusato di tutto; anche di essere il mandante dell’uccisione del presidente francese Carnot.

4.   *Carlo Cafiero, filosofo, fervente anarchico comunista di fama mondiale, fanatico, amico intimo di Bakunin. Lasciò la ricca famiglia per predicare il suo credo. Più volte in carcere, più volte esiliato, morì in un manicomio svizzero. 

5.   * Antigone: figura tragica: pur di dare sepoltura al fratello morto in combattimento, si ribellò: e il re la mise a morte, e così, per Ceccardo, divenne immortale.

6.   * “Cor Cordium”. Le due parole, sono della moglie Mary (autrice di Frankenstein), e sono scolpite sulla lapide che custodisce le sue ceneri a Roma. Quando il suo corpo fu bruciato, a Viareggio, il cuore, che resistette al fuoco, fu consegnato alla moglie che lo conservò fino alla morte.


<-Indietro
 I nostri poeti
 Storie dei lettori
 Spiritualità
 I nostri ragazzi
 La redazione
 Galleria Foto
 E Mail
Lunae Photo
Archivio
2022
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2021
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Settembre-Ottobre
n°6 Giugno/Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2020
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°6 Settembre-Ottobre
n°5 Giugno
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2019
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2018
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2017
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2016
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2015
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2014
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2013
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2012
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2011
n°11 Dicembre
n°10 Numero speciale
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2010
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2009
n°11 Edizione speciale
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
 
     
 Copyright 2009 © - Il Sentiero. Bollettino Interparrocchiale di Ortonovo (SP) Crediti