Domenica 20 maggio
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Oggi nella Chiesa di San Pietro Apostolo di Luni Mare 7 bambini e bambine
ricevono la Prima Comunione in una festa davvero commovente. La chiesa è
stracolma di fedeli, corsi per partecipare ad una S.Messa solenne e molto
sentita. Bellissimi i canti eseguiti da un coro che si è davvero impegnato
nella preparazione e nella esecuzione, diretto da una eccezionale maestra:
Antonella Tronfi che, fra l'altro, ha dato prova del suo notevole talento anche
come soprano, affinando i vari canti con i suoi ricamati gorgheggi, in un clima
di grande commozione.
Molto profonda anche l'omelia di Don Alessandro di cui riporto i passi più
importanti: " .....Come ho cercato di riferirvi, sono andato indietro, con
la memoria, a quel giorno di Pentecoste di tanti anni fa quando io, era il
1978, ricevetti la Prima Comunione a Torino, nella parrocchia di mia
appartenenza. Non pensiate che fossi di una famiglia devota. Era devota a tal
punto che la domenica seguente non mi recai a messa. Meno andavo in chiesa e
meglio era per mio padre. Però si poteva andare allo stadio!.... Ma di quel
giorno lì di Pentecoste di tanti anni fa mi ricordo molto bene di tante cose ed
in particolare ricordo il mio parroco, Don Luigi Cioppi, che appunto ci
raccontò dell'importanza di Gesù, dell'importanza dello Spirito Santo che
scendeva su tutti noi cristiani nel giorno della Cresima, ma che adesso, nel
giorno della Prima Comunione, ci veniva dato sotto la forma del pane, del cibo,
per poter camminare nella nostra vita di persone che vivevano da protagoniste
nella loro storia.
Perché è facile cadere nel male e in quel momento nella mia parrocchia, a
Torino, si verificavano delle situazioni dolorosissime.........e un ragazzo
dell'oratorio venne ucciso davanti al parroco. Non era uno scherzo, anche se
eravamo a Torino, in un quartiere bellissimo! In quel luogo lì, io mi ricordo
l'importanza di quel momento, capii quei cavalieri che si portavano dietro un
pezzo d'ostia, come è stato ricordato nel film "Il Signore degli anelli".
E quel Pane lì ci veniva dato anche per affrontare tante situazioni,
incominciando da quella della mia situazione familiare che era tutt'altro che
facile e tante altre cose della mia vita. Vedete, io da bambino avevo un'idea
strana nella testa. Poi c'è stato il liceo e tante altre cose e poi il Signore
l'ha permesso. Perché io dovevo essere un "cavaliere" di Gesù:
portare Gesù e la Sua parola, ma che non voleva tagliare la testa al prossimo,
ma anzi voleva aiutare il prossimo.
In quel momento c'era un bambino che si chiamava Mario ed era un handicappato
che io mi trascinavo sempre dietro, mentre tutti gli altri lo evitavano. Era
più facile vivere con i ricchi!... Ma noi dovevamo fare questo, che erano le
cose vere, serie e poi il resto era tutto un contorno anche se per i miei
familiari era più il resto che contava: il ristorante, l'auto,ecc... Io però
ricordo il momento e quando Don Giovanni ci diceva:"Vedete cari bimbi e
voi cari genitori: ma perché Gesù non è qui vicino a me? Perché ci sono tante
difficoltà, tanti problemi? E a volte ho difficoltà a pagare perfino le
bollette della luce. Perché non è qui con me, non dico perché mi dia i soldi,
ma almeno mi dia una parola giusta, una parola buona! Ma perché Gesù è un padre
e sa che noi possiamo essere protagonisti della nostra vita. Non dobbiamo
sempre aspettare le cose da Lui: possiamo farle noi stessi, essere noi
cavalieri di noi stessi. Io posso farcela e, per consentire questo, Gesù si
mette da parte, ma non mi lascia mai solo e quando riceverò la Cresima sarà con
lo Spirito ancora più vicino a me ed ancora di più mi accompagnerà nelle strade
della vita.
Io vi posso assicurare che così è stato per me, attraversando tanti momenti
difficili nei quali non sapevo che pesci pigliare, anzi non sapevo neanche che
esistevano i pesci, però il Signore è buono e misericordioso e ci dà il tempo,
tanto tempo, per riuscire a capire quanto la nostra vita è importante, quanto
sono importanti gli altri e quanto è bello e meraviglioso ciò che ci viene dato
ed anche ciò che ci viene tolto perché, cari bimbi, ricordatevelo sempre:
essere cristiani, comportarsi bene, mica lo si fa perché poi ci va bene! No!
Ci si comporta bene per stare con il bene, ma le "mazzolate" non
verranno evitate neanche a voi, come diceva Don Zeno, il fondatore di
Nomadelfia e come dicevano tutti i santi, compreso S. Francesco , che sapevano
bene come vivevano e che era più facile vivere con i ricchi,... perché Dio è
amore e vuole che viviamo la Sua stessa vita e come Lui stesso soffre molte
volte per le incomprensioni che noi per primi abbiamo nei Suoi confronti quando
prendiamo delle scorciatoie......... Oggi è per voi un giorno di festa e nei
momenti di difficoltà non preoccupatevi del vostro domani perché il Signore
sarà sempre con voi e se vorrete riceverLo, riceverLo è molto semplice: basta
venire a Messa la domenica e partecipare con quel poco che si è... Grazie a
tutti voi ed ora insieme recitiamo l'antico Credo...".
Domenica 27 maggio - Grandi festeggiamenti oggi nella Parrocchia di Luni -
Isola. Infatti, nella Chiesa di Isola si celebra la festa patronale di Maria
Ausiliatrice. La solennità di questa ricorrenza è stata preparata da un Triduo
davvero sentito dai fedeli che hanno dimostrato profonda devozione e grande
partecipazione. Davvero solenni le varie funzioni che si sono susseguite
nell'arco dell'intera giornata e molto suggestive anche le funzioni serali,
iniziate col canto dei Vespri e culminate con una commovente Processione, con
larghissima partecipazione di fedeli, attraverso le strade fino all'estremo
confine orientale della parrocchia.
Molto profonda l'omelia di Don Alessio Batti che, partendo dalla vittoria
riportata dalla Lega Santa sugli ottomani a Lepanto, continua: ".... e
Maria, con il titolo di Ausilium Cristianorum - Aiuto dei Cristiani - fece il
miracolo: ottenne il miracolo. Questo titolo venne ancora utilizzato, e
finalmente fu introdotto nelle Litanie Lauretane, da Papa Pio VII quando fece
ritorno a Roma dopo la deportazione di Napoleone ed infine questo titolo fu
utilizzato da S.Giovanni Bosco che a Maria Ausiliatrice consacrò tutta
quell'opera colossale che è stata la Sua vocazione al servizio dei giovani.
Allora, vedete, Maria è Colei che porta la speranza laddove con le nostre sole
forze non possiamo sperare. Maria è colei che ci invita a sperare anche quando
tutto sembra andare in una direzione opposta. E questo perché? Questo lo
capiamo proprio in questa concomitanza, provvidenziale per certi versi, che ha
voluto la festa di Maria Ausiliatrice oggi in concomitanza con la Santissima
Trinità in questa parrocchia.
Perché Maria è "Aiuto dei cristiani"? Perché Maria ci invita a
sperare? Perché Maria fondamentalmente è il tempio della Santissima Trinità.
Chi più di Lei, fecondata dallo Spirito, che ha portato in grembo il Figlio,
che si è resa Serva del Signore, chi più di Lei può essere un autentico aiuto
per i cristiani? Maria è aiuto dei cristiani poiché è tutta colma di Grazia e
aiuto dei cristiani perché lo Spirito Santo dimora in Lei in modo perfetto.
Oggi dicevo nell'omelia che ciascuno di noi è tempio dello Spirito Santo in
virtù del Battesimo, ma quanti ostacoli la nostra anima frappone all'azione
dello Spirito! Questo tempio delle Spirito Santo, che siamo noi, quante volte è
sporco! Quante volte è in disordine!
Quante volte non è degno di accogliere questo dono straordinario!
Ecco, Maria è un tempio limpido dello Spirito Santo. È un tempio intatto, è un
tempio dove l'azione dello Spirito Santo può spiegare tutti i suoi effetti
senza il minimo ostacolo. Addirittura sarà fecondata dallo Spirito Santo! E
allora, in questa festa, credo che sia bello invocare Maria proprio portando a
Lei tutte le speranze che abbiamo nel cuore, consapevoli che con le nostre sole
forze non possiamo fare niente, ma anche consapevoli che il Signore ci ha dato
in Maria l'ausilio, l'aiuto, per ottenere ciò che Egli vuole da noi. E noi
sappiamo, perché questo c'è lo ha detto il Signore, che tutto quello che noi
chiediamo, secondo il volere di Dio, Egli ce lo concederà. Molte volte noi
chiediamo e non otteniamo perché, dice Agostino, senza rendercene conto
chiediamo cose che sono contrarie al volere di Dio.
Allora, che Maria ci faccia cogliere qual è il volere di Dio nella nostra vita!
Ce lo faccia cogliere, ce lo faccia amare e ci aiuti ad attuarlo! Solo così
potremo vivere veramente la nostra vocazione cristiana. Sia lodato Gesù Cristo
".
Giovedì 31 maggio -
Questa sera, alle ore 21, ho raggiunto il Santuario di N.S. del Mirteto,
insieme a Gabriella ed Anna che, come tanti altri devoti a Maria SS.ma, sono
corse a pregare la nostra Madonna del Mirteto.
L'appuntamento è molto sentito perché si solennizza la chiusura del mese
mariano.
Molto commovente, come sempre, la processione che ha portato i fedeli, muniti
di candele accese, dalla Chiesa di S.Lorenzo fino al Santuario dove si è
celebrata una S.Messa davvero solenne. Sono presenti tutti i parroci del
Vicariato e la S.Messa è impreziosita dai bellissimi inni sacri in onore di
Maria Santissima, eseguiti dalla Corale di S.Giuseppe, diretta da Piergiuseppe.
Molto profonda l'omelia tenuta da Padre Lorenzo di Bocca di Magra che di
seguito riporto:
"Le letture che abbiamo ascoltato sono la conferma di come la parola di
Dio sia davvero un tesoro inesauribile da cui trarre delle perle preziose per
la nostra vita. La parola di Dio che abbiamo ascoltato, così bella, così ricca,
è una sorgente zampillante di acqua fresca, cui andare per dissetarci, per
dissetare quella sete che sentiamo dentro, ognuno di noi sente dentro.
E al termine del mese di maggio, come tradizione, festeggiamo la visitazione,
la visita di Maria ad Elisabetta: Maria ed Elisabetta, due donne benedette dal
passaggio di Dio. Dio opera in loro grandi cose. Dio Le colma di gioia ed è
proprio la gioia il dono che sia Maria che Elisabetta ci consegnano alla fine
di questo mese, un dono: la gioia, che nasce proprio dal loro incontro. Lo
abbiamo sentito nel Vangelo. Che tipo di gioia allora ci consegnano queste due
donne benedette da Dio? Elisabetta ci consegna la gioia come stupore: a che
debbo che la Madre del Signore venga a me? È come spiazzata dalla gioia di
questo incontro, ma è capace di accogliere questa gioia perché è ancora capace
di stupirsi, di meravigliarsi, nonostante l'età non sia più giovane: è avanti
negli anni nonostante il ripetersi della vita che a volte anche per Elisabetta
sarà stato ripetitivo, noioso.
Ecco, Elisabetta ci consegna la gioia come stupore. Dobbiamo tornare a stupirci
anche noi nella nostra vita e quando le cose ci capitano, soprattutto le cose
che non vanno, siamo soliti dire:
"Perché a me? Perché mi è capitata questa sofferenza? Perché mi è capitato
questo dolore? Elisabetta ci invita, ci ricorda, ci sprona anche a farci questa
domanda anche in un momento di gioia, quando le cose vanno bene. Perché a me? A
che debbo che la Madre del mio Signore venga a me? Torniamo allora a stupirci
perché se perdiamo questa capacità del cuore, di stupirci, di meravigliarci,
ecco il rischio è che perdiamo tante occasioni che il Signore ci offre nella
nostra vita. Ma poi Elisabetta ci consegna anche una gioia che è moltiplicata
perché noi cristiani lo sappiamo: quando gioiamo per qualcosa e condividiamo
questa gioia, noi non perdiamo questa gioia, anzi la gioia si moltiplica. La
matematica di Dio è diversa dalla nostra matematica: quando noi dividiamo
qualche cosa sembra che perdiamo qualche cosa, invece nella matematica di Dio
condividere qualcosa è dividere con gli altri.
Ecco che la gioia in questo caso si moltiplica. E la gioia di Maria che ci
insegna questa sera? Che tipo di gioia è? È la gioia per l'incontro con
l'altro. Maria sembra attendere e desiderare questo incontro con Elisabetta:
parte di fretta, ma non è la fretta delle nostre giornate. Noi siamo sempre di
corsa nello sbrigare tutte le attività, gli impegni che abbiamo in agenda; ma è
la fretta che è premura verso l'altra. È un prendersi cura dell'altro o
dell'altra. Ma la cosa più bella che Maria ci insegna questa sera è un canto:
un Magnificat. Gli esegeti, quelli che studiano la Bibbia, fanno notare che il
Magnificat è uno splendido ricamo di tante situazioni dell' Antico Testamento,
di tante preghiere anche di altri che Maria fa proprie e cuce. Il Magnificat è
uno splendido ricamo e mi sembra una bella immagine questa, con cui salutare
questo mese, perché Maria dice a me, e dice anche a voi. che dobbiamo imparare
a diventare esperti del cucito, non in senso manuale. Fra voi ci saranno
sicuramente signore esperte nel cucire, ma spiritualmente dobbiamo essere
esperti nel cucito, cioè cucire insieme, quotidianamente, tutto ciò che
facciamo, tutto ciò che siamo, per comporre anche noi il nostro Magnificat e
c'è un segreto che la parola di Dio, il Vangelo in modo particolare ci insegna
per vivere e custodire la gioia come stupore, la gioia per l'incontro
dell'altro e la gioia come canto. Il Vangelo finisce così:"Maria rimase
con lei circa tre mesi". Ecco, il segreto del vivere tutto questo per
custodire la gioia è la serialità della nostra vita; è la quotidianità della
nostra vita, la quotidianità che è il più bel canto che noi possiamo offrire al
Signore, a Dio, quell'Onnipotente che ha fatto grandi cose in Maria ed
Elisabetta, ma che farà grandi cose anche in noi se Lo lasciamo agire. Così
sia".
Domenica 3 giugno -
Tutti gli anni la Festa del Corpus Domini viene solennizzata con una
partecipata processione interparrocchiale che a turno viene programmata nelle
singole parrocchie. Quest'anno sede della importante cerimonia è la parrocchia
di S.Giuseppe e S.Martino.
Alle ore 20, nella Chiesa di S.Martino i fedeli si riuniscono in preghiera per
l'Esposizione del SS. Sacramento ed alle ore 20,45 vengono celebrati i Vespri.
Alle ore 21 ha inizio la tradizionale processione del Corpus Domini che guida i
fedeli in preghiera fino a S.Giuseppe. Veramente numerosi sono i fedeli che
partecipano e quindi la Chiesa di San Giuseppe non riuscirebbe a contenerli
tutti e per questo la cerimonia viene svolta all'aperto, nell'attiguo
"campetto", appositamente attrezzato.
Molto intensa la celebrazione della benedizione, arricchita dai bellissimi
canti dei fedeli di tutte le parrocchie, accompagnati all'organo da Nicoletta e
con l'esposizione dell'Ostensorio.
Molto profonde le riflessioni sulla festa del Corpus Domini, pronunciate dal
parroco, Padre Michele, che di seguito riporto: "Carissimi fratelli e
sorelle: oggi è la Festa del Corpus Domini; solennità del Corpo e del Sangue
del nostro Signore Gesù Cristo. E noi siamo chiamati ad adorare questa presenza
reale di Gesù nel Santissimo Sacramento dell'Altare. È giorno di ringraziamento
per questo grande dono, messo a nostra disposizione ogni volta che celebriamo e
partecipiamo nella Santa Messa.
Nel Medio Evo, un vasto movimento di devozione popolare aveva preceduto
l'istituzione della festa del Corpus Domini. Fu così che Papa Urbano IV nel
1264 istituì ufficialmente la festa per tutta la Chiesa Universale. Nel
l'intenzione del Papa vi era lo scopo di rinnovare la fede del popolo cristiano
nell'Eucaristia.
L'Eucaristia è il memoriale del dono che Gesù Cristo fa della sua vita per il
mondo. È il prolungamento sacramentale dell'incarnazione e della presenza viva
e reale del Risorto. In questo dono Cristo si fa pane per alimentare tutta la
nostra vita e ci offre il Suo sangue versato per la redenzione di tutti e di
ognuno in particolare. Nella celebrazione noi annunciamo la morte di Cristo,
proclamiamo la Sua resurrezione ed esprimiamo la nostra volontà di vivere in
attesa della Sua venuta nella gloria.
L'Eucaristia è sacramento, segno e realtà dell'alleanza definitiva,nuova ed
eterna di Dio con il Suo popolo, stabilita nel sangue del Suo Figlio amato,
Gesù Cristo.
- L'Eucaristia è il sacramento che rinnova ed accresce l'unione profonda con
Cristo, maturata nel Battesimo e alimenta la comunione con la Trinità:
-è pegno d'immortalità: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha
la vita eterna e io lo resusciterò nell'ultimo giorno".
- È nutrimento che ci rende capaci di vivere d'amore e di compiere le opere di
bene delle quali Gesù ci ha dato testimonianza.
- È presenza costante e silenziosa, garanzia che non siamo mai soli, occasione
per ravvivare il nostro personale rapporto di amicizia e di amore.
Nell'Eucaristia si eleva il ringraziamento costante di tutta l'umanità a Dio
per mezzo del Suo Figlio per la creazione, per la redenzione, per l'effusione
dello Spirito Santo.
Carissimi, il Corpus Domini è il cuore pulsante che dà vita a tutto il corpo
mistico della Chiesa: un corpo tutto basato sul legame spirituale con Cristo.
La celebrazione dell'Eucaristia unisce nel presente, passato e futuro:
- Il passato non può essere dimenticato. I segni del pane e del vino rendono
presente la consegna di Gesù per la nostra salvezza.
Celebriamo il memoriale della Pasqua di Cristo.
- Il presente coinvolge tutti coloro che si accostano all'altare per adorare il
corpo di Gesù Cristo. E ci viene chiesto l'impegno a mantenerci uniti nel Corpo
di Cristo che è la Chiesa.
- Il futuro ci orienta alla manifestazione gloriosa di Gesù Cristo.
L'Eucaristia ci porta a preparare la pienezza del Suo regno. Rivela il valore e
la ragione per vivere la nostra speranza della venuta di Gesù nella Sua gloria.
La festa del Corpo e del Sangue di Cristo ci invita a rinnovare la nostra fede
nella presenza del Signore in mezzo al Suo popolo. La Chiesa afferma la
presenza "in corpo, sangue, anima e divinità di nostro Signore Gesù
Cristo". È pur vero che il Signore è presente accanto a noi ed accompagna
la nostra esistenza in diversi modi:
- è presente nella parola,
- è presente quando preghiamo,
- è presente nell'uomo che incontriamo,
- è presente nella comunità dei fedeli.
L'Eucaristia grida l'umiltà di Dio. Se Dio fosse stato un orgoglioso, ci
avrebbe fatto un dono completamente diverso: si sarebbe reso presente in
maniera spettacolare ed appariscente. Invece no! Dio è umile! E l'Eucaristia
porta il profumo della paglia di Betlemme, delle nostre giornate, delle nostre
lacrime, di ciò che siamo.
S.Francesco d'Assisi si emozionava quando meditava questa verità e nelle
"Ammonizioni" scrive:
"Ecco, ogni giorno Egli si umilia nella Santa Eucaristia, come quando
dalla sede regale discese nel grembo della Vergine Maria;
Egli stesso ogni giorno viene a noi in apparenza umile, ogni giorno discende
dal seno del Padre sull'altare nelle mani del Sacerdote".
L'Eucaristia chiaramente ci dice che, senza Dio, l'uomo non si sfamerà mai: è
Dio il "pane" proporzionato alla fame sconfinata del cuore umano.
Ecco perché l'Eucaristia ha affascinato Madre Teresa di Calcutta al punto di
farla esclamare: "Senza Eucaristia non potrei vivere un solo giorno. E
senza Eucaristia non potrei portare l'amore ai poveri!".
Signore Gesù, aumenta la nostra fede nella Santissima Eucaristia!
Facci prendere coscienza della nostra povertà e apri i nostri occhi davanti al
mistero del Tuo dono, che è l'unica terapia della nostra inquietudine e della
nostra infelicità. Amen".