Diciotto anni fa scrivevo
quanto segue che mi sembra, purtroppo, ancora oggi una pressante realtà, anche
perché il governo del mondo è in mano a personaggi di assoluta mediocrità da
qualunque angolatura li si guardino, di incoerenza farcita da miopi egoismi, da
illogicità e da scarse credibilità e competenza. Sul set di un film una scena
venuta male il regista la fa ripetere più volte. E’ evidente che il pianeta
Terra e i suoi abitanti non possono essere considerati un set cinematografico,
quindi gli errori potrebbero rivelarsi irrimediabili nella cura dell’ambiente,
dell’economia che dà lavoro e prosperità, della pace che permette di vivere con
minori timori e maggiore serenità da parte di tutti.
C O
N S I D E R A Z I O N I
1) D’Alema
elogia il Papa perché invita le coppie italiane a non porre ostacoli alla procreazione.
(Aggiungo: nel
2018 il tema è di estrema attualità. )
Fazio concorda con il Papa
quando richiama l’attenzione sui danni del capitalismo globalizzante e sulle
nuove disuguaglianze sociali indotte dalla pervicace determinazione da parte di
coloro che detengono il potere di ricercare ogni mezzo teso ad accrescere il
possesso degli strumenti di controllo politico e finanziario. Il Papa è
sollecitato da più voci “laiche,” oltre a quelle citate, a fare da testimone al
Progetto Giubileo per la cancellazione del debito pubblico che condanna alla
povertà endemica le Nazioni del 3° mondo ex-coloniale (E’ bene evidenziare la “meritoria”
opera di rapina e di “non elevazione culturale, sociale ed economica”
svolto per secoli dalle ben note Potenze
coloniali: anticipazione e preparazione delle attuali drammatiche migrazioni).
Ma, allora, anche agli occhi degli scettici, degli agnostici e dei tiepidi, il
carisma di Papa Wojtila ha fatto breccia?
Allora, lo si voglia o no, quando si devono affrontare momenti di
estrema difficoltà, ci si accorge, che per il principio di causa-effetto, senza
il recupero dei valori della vita si fa poca strada e non si esce dal pantano
che l’insipienza arrogante di pseudo grandi politici hanno costruito. Per
esempio. Cosa si cela dietro la caduta demografica dei paesi industrializzati,
se non la crisi della famiglia?
Dopo tante leggi e leggine di “progresso”, in realtà di sostegno negativo,
perché strutturate sul libero arbitrio, lo sfascio era prevedibile. Chiudere la
stalla quando i buoi sono scappati, che senso ha? (Benedetta logica contadina!!) Del senno del
poi, quasi sempre inutile, è piena la terra. Dietro la crisi della famiglia
cosa si nasconde? Lo stress per il pane quotidiano di tante, troppe, persone
private del diritto al lavoro, la mancanza del tempo e della capacità alla riflessione,
all’introspezione e l’ansia maniacale di tante, troppe, persone a caccia di
tutto il benessere possibile, come se in questa rincorsa senza fine né regole
fosse racchiuso il primum movens
della vita.
Innalzare argini con soluzioni improvvisate, condizionati dal fattore tempo e dall’emergenza, configura
l’atavica costumanza di operare con l’obiettivo di cogliere risultati illusori,
ma d’immagine, tanto utile al successo e alla carriera. Il Vangelo di Marco è
di esemplare chiarezza. “Nessuno cuce una
toppa di panno grezzo su un vestito vecchio, altrimenti il rattoppo nuovo si
squarcia e si forma uno strappo peggiore. “( Marco, 2,21 ) All’uomo del terzo millennio occorrono
progetti globali in grado di dare un senso ben preciso alla cultura della vita
e nel contempo stabilire un corretto rapporto tra il diritto-dovere al pane quotidiano ed il diritto-dovere di
possedere e di poter disporre del giusto spazio-tempo da dedicare alle esigenze
dello spirito. Le alternative finora praticate si manifestano come inadeguati
palliativi sbandierati, nelle tante campagne elettorali, come toccasana
risolutori. Così, quando i nodi arrivano al pettine, ci si ricorda che esiste
già un progetto degno di tal nome. Papa Wojtila, anche sul Sinai, non ha perso
l’occasione di indicarlo con estrema chiarezza.
Aggiungo:
papa Francesco con il suo stile semplice e diretto sui problemi è totalmente
allineato con il suo santo predecessore: se non si cambia, il peggio deve
ancora venire e ricadrà sui giovani incolpevoli e sulle future generazioni.
2 ) I sistemi di voto in sintesi:
§ Con il
sistema proporzionale prima ci si divide e poi, dopo il voto, si ricercano
accordi per fare una maggioranza e governare con fatica, litigando fino alla
paresi.
§ Con il
sistema maggioritario prima si cercano alleanze, non importa come, e, dopo il
voto, si divorzia per
incompatibilità.
In entrambi i casi, è palese, per mantenere la propria identità, la
necessaria visibilità e gestire i propri tornaconti.
E’ la saga dell’effimero: il risultato immediato come obiettivo, la vittoria di
un giorno o poco più. Finiti i
festeggiamenti, inizia il tormentone tipico delle alleanze di comodo. Questo grottesco si sposa perfettamente con
l’atteggiamento dei tifosi di calcio da campanile da parte degli elettori, che,
di solito, votano contro qualcosa o qualcuno, di rado, per costruire qualcosa
che resti. Senza un alto senso morale,
senza la consapevolezza delle responsabilità liberamente cercate e proposte da
parte del politico, sarà sempre più arduo gestire la cosa pubblica con
accettabile efficienza e serietà. Non
esiste un sistema buono o migliore di altri: è l’uomo-cittadino ( civis ) l’ago della bilancia.
La Spezia 01-03-2000