“Portiamo ad ogni uomo l'amore
di Gesù”.
A causa della sua stessa
perfezione tecnica, il mondo moderno tende a rendere sempre più razionale la
soddisfazione dei bisogni umani che sono stati catalogati e ripartiti tra
servizi diversi.
Lo schema e la burocrazia tendono sempre di più a sopprimere il nostro
desiderio profondo di libertà....
L'uomo viene sempre meno chiamato con il proprio nome, sempre meno sarà
trattato come una persona questo essere messo al mondo, creato dall' amore di
Dio e per la gloria di Dio, che ha nel cuore sofferenze personali, problemi,
gioie e una famiglia diversa da quella degli altri.
Si prenderà conoscenza delle sue malattie solo per curarle, della sua mancanza
di denaro soltanto per provvedervi, della sua necessità di un tetto soltanto
per dargli un alloggio, del suo bisogno di riposo e di divertimento per
organizzarlo.
Il grosso rischio che corriamo in questo desiderio di amore e di carità verso
l'uomo è quello di uccidere la sua profonda sete di libertà e di farlo
diventare uno schema e un numero....
Gesù ci chiede di amare gli uomini come delle persone e non come dei casi da
esaminare e da risolvere.
D'altra parte saremo spesso incapaci di alleviare le loro sofferenze, anche se
per mitigarle dovremmo impegnarci di più, saremo spesso difronte a situazioni
difficili e qualche volta quasi impossibili, non perdiamoci d'animo, facciamo
diventare il nostro incontro un momento di grazia e di speranza.
Anche Gesù ha guarito un certo numero di malati incontrati sul suo cammino, ha
amato un piccolo numero di amici e l'ha fatto seguendo un ritmo tranquillo e
umano senza cercare la quantità e il rendimento.
Ricordiamoci sempre che ogni uomo è, a immagine di Dio, un assoluto.
Non è una perdita di tempo
amare il più piccolo degli uomini come un fratello, come se fosse solo al
mondo: per quanto grande sia la sua miseria morale, oserei dire che è degno di
amore quanto Dio stesso.
Il nostro servizio, la nostra carità, devono nascere dalla carità del Cristo
che ancora oggi, come il buon samaritano, viene accanto ad ogni uomo, piagato
nel corpo e nello spirito e versa sulle sue ferite l'olio della consolazione e
il vino della speranza.
Per questo dono della sua grazia, anche la notte del dolore si apre alla luce
pasquale del Tuo Figlio crocifisso e Risorto.
Insieme camminiamo verso la Pasqua del Signore.