( o
della DIVINA MISERICORDIA )
Nel calendario liturgico della
Chiesa Cattolica è la domenica dopo la Pasqua.
Con la riforma operata dal Concilio Vaticano II è chiamata seconda domenica di Pasqua o domenica
dell’ottava di Pasqua. E’ una festività mobile, perché la data dipende da
quella della Pasqua (nel 2017 è stata il 23 aprile, nel ’18 è l’8 aprile, nel
’19 sarà il 28 aprile). Il suo nome intero Domenica
in albis deponendis o depositis per
il rito ambrosiano (domenica in cui le vesti bianche vengono deposte) ci
riporta all’antichissimo rito del Battesimo, somministrato sopratutto agli
adulti, quando i nuovi battezzati ricevevano il sacramento durante la Veglia
pasquale e indossavano, come segno della vita divina appena acquisita, una
veste bianca fino alla domenica successiva, cioè l’ottava o in albis.
Per gli Ortodossi è la Domenica di San Tommaso, perché la liturgia eucaristica
prevede la lettura del brano evangelico sull’incredulità di Tommaso ( Gv 20,
26-29 ).
Nel 2000, per espressa volontà di papa Giovanni Paolo II, la domenica in
questione in tutta la Chiesa è stata chiamata della Divina Misericordia. Il culto della Divina Misericordia è legato
alla figura di santa Faustina Kowalska, la mistica polacca canonizzata il 30 aprile
nel corso dell’Anno Santo del 2000 e di cui Giovanni Paolo II era devotissimo.
Devozione particolare testimoniata nella seconda enciclica del Papa, Dives in Misericordia, scritta nel 1980
e dedicata al culto della Divina Misericordia.
In una rivelazione Gesù per la prima volta comunica nel 1931 a suor Faustina il desiderio che venisse
istituita una festa specifica e indica come vuole l’immagine della Divina
Misericordia che la mistica dovrà dipingere: “Io desidero che vi sia una festa della Misericordia, voglio che
l’immagine che dipingerai con il pennello venga solennemente benedetta nella
prima domenica dopo Pasqua, questa domenica deve essere la festa della
Misericordia.” ( dal Diario di santa Faustina ).
Gesù ritorna più volte sulla richiesta di inserire nella liturgia della Chiesa
una festa dedicata alla Misericordia, spiegando anche le ragioni della sua
insistenza: “Figlia mia parla a tutto il
mondo della Mia inconcepibile Misericordia. Desidero che la festa della
Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i
poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia,
riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente
della Mia Misericordia. L’anima che si accosta alla confessione ed
all’Eucarestia, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. Che nessuna
anima tema ad avvicinarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come porpora.
Questa causa è Mia ed è scaturita dal seno della Santissima Trinità, che
attraverso il Verbo vi fa conoscere l’abisso della Divina Misericordia.
Desidero che questa Festa venga celebrata solennemente la prima domenica dopo
la Pasqua…. Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione…Se non
adoreranno la Mia Misericordia, periranno per sempre. (dal Diario di santa
Faustina ).
La scelta della data ha un profondo significato teologico: indica lo stretto
legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la festa della Misericordia e
suor Faustina lo commenta in modo perfetto: “Ora vedo che l’opera della Redenzione è collegata con l’opera della
Misericordia richiesta dal Signore.”
Dagli scritti di suor Faustina
sappiamo che ella fu la prima a celebrare individualmente, con il sostegno del
suo confessore e direttore spirituale, questa festa, che già nel 1944 nel
santuario di Cracovia Lagiewniki era praticata e che la partecipazione dei fedeli
era così numerosa da indurre la Congregazione della santa mistica a chiedere
all’ episcopato di permetterne la diffusione. Papa Giovanni Paolo II concede ai
vescovi nel 1995 di introdurre la Festa alla Divina Misericordia in tutte le
diocesi polacche. Come già detto, con la canonizzazione di santa Faustina, durante
l’Anno Santo del 2000, il papa Giovanni Paolo II la estende a tutta la Chiesa
cattolica.