01
gennaio Solennità
di MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO
Lc.2,16-21
51^
Giornata Mondiale della Pace 2018 - Migranti e rifugiati: uomini e donne in
cerca di pace.
Oggi è l’inizio del nuovo anno, oggi è un giorno di festa, oggi è la giornata
internazionale per la Pace; celebriamo questo primo giorno del 2018
ricordandoci che siamo ancora nel periodo che la liturgia chiama
tradizionalmente Tempo di Natale e quindi possiamo continuare a contemplare il
presepe e ad adorarlo per quello che rende reale: il memoriale della nascita
del Re dei re.
Oggi, però, distogliamo il
nostro sguardo dal protagonista di questa Festa di Luce per fare in modo che la
nostra attenzione si focalizzi su un altro personaggio della celebrazione
artistica del Santo Natale; oggi con solennità festeggiamo Maria con il titolo
di Madre di Dio ed a Lei, che adorante è accanto al Bambino di Betlemme,
dedichiamo la nostra rispettosa attenzione con riverente riconoscenza e
infinita gratitudine.
“Maria, da parte sua, serbava
tutte queste cose meditandole nel suo cuore”. Quanto è grande e profondo il cuore
di Maria.
Meditava con fede tutto quello
che riguardava suo Figlio: prima il suo concepimento per opera dello Spirito
Santo e ora la sua nascita in una grotta di Betlemme. Lei, l’Immacolata, la
Madre di Dio, tutto porta con sé impresso nel suo dolce cuore. E portando suo
Figlio porta anche tutti noi, da Lui amati così tanto con un amore
indescrivibile da farsi “ debolezza” e “carne da macello” per noi. Lei
meditando nel suo cuore la vita di suo Figlio medita anche la vita di ciascuno
di noi che Ne siamo fratelli.
E’ meraviglioso essere nei pensieri di Maria, è dolce essere protetti dentro il
suo cuore.
Iniziare così il 2018 è un dolce regalo della Madre del nostro Signore;
accogliamolo con fede e ci trasformerà la vita.
6
gennaio Solennità dell’ EPIFANIA DEL SIGNORE
Mt.2,1-12
E’ l’ultimo giorno del Tempo
di Natale, quindi non perdiamo l’ultima occasione di fermarci ancora davanti al
presepe, riempiamoci gli occhi e il cuore dello spettacolo che ci regala la
scena che concretizza la Nascita della Salvezza perché nei momenti del nuovo
anno quando le nostre “batterie” avranno bisogno di essere ricaricate
inseriremo la spina nel “caricabatterie” che ci siamo procurati stando in
adorazione davanti al presepe in questo Tempo Santo.
Oggi la scena si è arricchita,
oggi il presepe ha nuovi personaggi: sono i Magi venuti dall’ Oriente per
adorare il Dio Vivente.
Sappiamo che portano doni,
perché vogliono con questo gesto adorare il Bambino, come abbiamo fatto noi
sostando in silenzio davanti al presepe.
Sappiamo che portano in dono l’oro, l’incenso e la mirra, perché per loro il
Bambino che adorano è Re, Sacerdote e Uomo ed anche noi con le nostre preghiere
di richiesta e di ringraziamento abbiamo imitato i Magi adoranti.
Ma non dimentichiamo che i
Magi, avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero
ritorno al loro paese.
Quindi non sciupiamo tutto
vanificando il Tempo del Natale dimenticando ciò che il presepe ci ha donato
per sostituirlo con quello che presepe non è.
Continuiamo ad imitare i Magi
e non sciupiamo tutto, vanificando il Tempo del Natale dimenticando ciò che il
presepe ci ha donato per sostituirlo con quello che la moda ci impone;
ritorniamo alle nostre tradizioni cattoliche e proteggiamole dal nuovo “Erode”
che in nome del buonismo imperante e della falsa libertà di culto, ci impone di
rinunciare alla nostra identità cattolica per non offendere chi la pensa
diversamente da noi.
07
gennaio BATTESIMO DEL SIGNORE /B Mc. 1,7-11
“Tu sei il Figlio mio
prediletto, in te mi sono compiaciuto”.
Nasciamo per un gesto d’amore,
viviamo abbracciati e coccolati dall’affetto di chi ci ama; questa esperienza
meravigliosa la facciamo non per scelta ma perché è parte del nostro essere
persone in relazione con altre. Ma possiamo scegliere liberamente, senza nessuna costrizione, di essere amati di
un Amore senza riserve, che dimentica e non rinfaccia mai niente del nostro
passato; possiamo scegliere liberamente di essere figli prediletti; possiamo
scegliere liberamente di avere la soddisfazione che esalta ogni nostro piccolo
successo, perché ci sarà Qualcuno che per ogni nostro minimo miglioramento ci
sussurrerà nel cuore; “Oggi mi compiaccio con te”.
Tutto questo, ricordiamolo, si è concretizzato e si realizza continuamente in
ciascuno di noi, se lo vogliamo con perseveranza, da quando abbiamo ricevuto il
sacramento del Battesimo; quindi
esultiamo di gioia quando partecipiamo alla celebrazione del Sacramento del
Battesimo: in quel momento la Chiesa diventa più grande perché ha accolto un
nuovo figlio, in quel momento la Chiesa diventa più ricca perché il figlio
accolto, se liberamente lo vuole, è e
può continuare ad essere un figlio prediletto.
14
gennaio II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO/B
Gv.1,35-42
“Che cercate? venite e vedrete”.
Abbiamo tutto, ma cerchiamo; possediamo ogni comodità, ma cerchiamo, ogni
novità che ci ipnotizza e non abbiamo pace finché non è nostra, ma non basta e
ancora cerchiamo, accumuliamo oggetti di valore per poi avere paura di esserne
derubati; ma non smettiamo di cercare. Ma cosa cerchiamo? Cosa ci manca?.
Subito e tutto è la nostra
ossessione e possedere diventa una malattia.
“Che cercate?” Qualcuno ci
ferma, e per aiutarci ci invita “venite e vedrete”.
Lo seguiamo annoiati e stanchi e ci porta a casa sua e mosso a compassione per
la nostra povertà ci regala l’unica cosa che possiede, Se Stesso.
Siamo davanti a un Tabernacolo aperto e Gesù che ha avuto pietà della nostra
povertà ci ha donato tutto Se Stesso senza riserve.
Ora non ci serve più niente,
perché solo in Lui e con Lui la nostra vita ha un senso e un significato.
21
gennaio III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO/B
Mc.1,14-20
“E subito, lasciate le reti,
lo seguirono”.
Il Vangelo di questa domenica è in sintonia con coloro che hanno lasciato tutto
e senza esitazione hanno accolto la chiamata di Gesù e lo hanno seguito. Sono i
sacerdoti, i religiosi, le suore, i monaci e le monache.
Un grande esercito che con le “armi” della preghiera annienta la forza del male
che ci vuol far diventare schiavi dell’avere e sgranando i grani del rosario
combattono colui che lavora giorno e
notte usando tutti i mezzi per distruggere la nostra salvezza conquistata da Gesù per noi a caro prezzo.
Senza religiosi e religiose
senza monaci e monache di clausura che passano in orazione interi giorni e
intere notti la nostra Chiesa sarebbe malata come chi per vivere ha bisogno di
un polmone artificiale; invece grazie alla loro incessante preghiera e alla
loro totale dedizione al Signore sono “il polmone” della Chiesa che respira
aria pura.
Ricordiamo che senza i
sacerdoti non ci sarebbe la possibilità di ricevere i Sacramenti che ci portano
alla Salvezza, quindi non dimentichiamoli e sosteniamoli con la nostra
preghiera.
28 gennaio IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO/B
Mc.1,21-28
- “Taci! Esci da quell’uomo. “E
lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. -
Il Vangelo di Marco ci
racconta una verità che molti oggi negano; il maligno esiste, il maligno
riconosce in Gesù di Nazareth “il Santo di Dio”, il maligno vuole agire e non
vuole essere disturbato, il maligno non ha potere davanti a Gesù ed ha paura di
Lui.
Molti credenti negano l’esistenza
del diavolo e la sua forza. Questo brano ricorda a tutti con autorità e semplicità
che è possibile incontrare un “posseduto da uno spirito immondo” e che la forza
della fede e della preghiera “comanda persino agli spiriti immondi e questi gli
obbediscono”.
Chi è con Dio non deve avere paura del diavolo e non deve negarne l’esistenza,
visto che il diavolo alimenta con la menzogna il suo esserci e sull’incredulità
dei credenti prolifera e cresce.