Carissimi lettori e carissime
lettrici, vi giunga un saluto di ogni bene nel Signore!
Come è consuetudine, in questo
spazio che la Redazione del Sentiero mi concede, condividere con voi le cose
che accadono nella vita del nostro Santuario. Fino ad oggi ho cercato di
raccontarvi delle belle esperienze avute con dei pellegrini che nel trascorso
dell'anno visitano il Mirteto.
Questo mese era mia intenzione approfondire la storia dell'ex voto del quale ho
raccontato il mese scorso. Invece ho deciso di farvi partecipi dei sentimenti
esperimentati in quella che, fino ad oggi, è per me l’esperienza più negativa
vissuta qui nel Santuario, e cioè, il furto delle tre statue di marmo che erano
all'interno del Santuario, avvenuto la notte tra il 28 e il 29 ottobre
(immagino la maggior parte di voi, se non tutti lo sappia già).
Aldilà del valore o meno delle statue, ciò che lascia l'amaro in bocca è il pensiero che qualcuno, chissà per quante
volte, sia venuto al Santuario, apparentemente per venerare l'immagine della
Madonna, oppure per pregare, e invece in realtà nel suo cuore c'erano altre
intenzioni!
Chi purtroppo ha vissuto in carne propria esperienze di questo tipo, sa come ci
si sente. Io personalmente, la mattina del giorno 29, quando ho scoperto
l'accaduto, prima, ho avuto un momento di confusione, poi, quando ho capito
cos'era successo mi è venuta tristezza nel cuore e un certo senso di
smarrimento, oltre al pensiero, quasi un senso di colpa, per la responsabilità
nostra come custodi del Santuario, verso i devoti della Madonna del Mirteto e
la popolazione ortonovese in generale, che comunque si sente molto legata a
questo luogo. Con il passar della giornata, questo sentimento si è trasformato
più in un non capire il perché di azioni di questo tipo. Alla fine, quando
abbiamo messo tutto in mano alle autorità competenti, il sentimento è diventato
attesa, speranza, che prima o poi arrivi la bella notizia del loro
ritrovamento!
Nei giorni seguenti al furto, per precauzione e mentre durava l'indagine dei
carabinieri, abbiamo mantenuto chiuso il Santuario. In quei giorni ho
sperimentato uno strano sentimento, e cioè, mi sembrava di negare la
possibilità ai devoti di poter compiere il loro desiderio, che magari ignari
dell'accaduto, salivano al santuario per salutare la Madonna e se ne andavano
delusi avendolo trovato chiuso. Mi sembrava anche di tenere quasi “sequestrata”
la Madonna (scusate l'esagerazione) o comunque privata della visita dei suoi
figli devoti!
Ora, grazie a Dio, abbiamo ripreso la normalità nella vita del Santuario e,
anche se ogni volta che siamo nel tempietto col mio confratello per la
preghiera, il pensiero torna a quel giorno, andiamo avanti nella consapevolezza
che la vera immagine di Dio è ciascuno di noi e che è di questa immagine che
dobbiamo preoccuparci affinché non venga deturpata dal peccato.
A questo ci aiuterà il cammino di Avvento che stiamo per iniziare e che, ancora
una volta, ci porterà a contemplare Colui che è venuto tra di noi per la nostra
redenzione: Cristo Gesù, l'Emmanuele, il Dio con noi!
Buon Avvento a tutti!