Don Giancarlo Gramolazzo era
nato il 16 Novembre del 1944 ad Ortonovo (Sp). All’età di 12 anni aveva sentito
la chiamata di Dio alla vita sacerdotale intraprendendo il suo cammino
vocazionale nella famiglia fondata da Don Orione, dove si era distinto per grande
pietà e per uno spirito di allegria e di fraternità.
Fu ordinato Sacerdote ad Ortonovo, il 28 Luglio 1973, nella gioia dei suoi 29
anni. Fin dai primi anni della sua vita sacerdotale, Don Giancarlo si era
impegnato nei due seminari orionini di Roma (Montemario e Istituto S.Maria), nella
formazione dei seminaristi con l’amorevolezza di un padre e la competenza di un
educatore, dando ai suoi ragazzi esempio di preghiera e di fedeltà allo spirito
del fondatore. Qualche anno dopo, a 40 anni, dopo aver superato con sofferenza
e con tenacia un tumore, accettò l’incarico di assistente all’Istituto Orfani
di Roma – Montemario.
Nel 1990 diveniva direttore del Piccolo Cottolengo di Monteverde a Roma. Nel
1999 fondò la “Famiglia dell’Immacolata Concezione”, che, secondo il suo
desiderio, doveva essere un cenacolo di preghiera. Grande esperto di possessione
diabolica e di esorcismo, dal 2000 fino alla morte rivestì la carica di
Presidente dell’Associazione Internazionale Esorcisti.
Negli ultimi mesi di vita desiderò rimanere a fianco dei suoi anziani
prediletti per affrontare la grave malattia che in breve tempo l’avrebbe
portato all’incontro con il suo Signore, al quale si preparò nell’umiltà e
nella preghiera. Si spegneva serenamente la sera dell’8 Novembre 2010, assistito
con amore e con il conforto sacramentale di Gesù Eucaristia. Personalmente non
ho mai avuto rapporti di amicizia con Don Giancarlo, d’altronde lasciò Ortonovo
a 12 anni ed oltre a centinaia di Km ci separavano 15 anni d’età, ma di lui
ricordo, durante i suoi sporadici soggiorni ortonovesi, lo spirito di allegria
con cui si rivolgeva a noi ragazzi, come se ci fossimo sempre frequentati, con
la battuta pronta e rigorosamente in un dialetto spontaneo, quasi a ricordare
le proprie origini, evidentemente mai dimenticate.
Ma nel libro della memoria c’è un evento che mi ricorda Don Giancarlo, una gita
di 2 giorni a Roma organizzata dal nostro parroco, Don Barbiero, credo fosse
l’estate del 1975.
Quel pullman di 50 ortonovesi era composto soprattutto dai giovani del coro
parrocchiale, che grazie all’intercessione di Don Giancarlo, cantò nella
Basilica di San Pietro, la chiesa cattolica più grande al mondo, accompagnati
all’organo da mio fratello Giulio. L’emozione era tanta, pensate, ci trovavamo
nel cuore pulsante del cattolicesimo, dove ogni anno milioni di pellegrini
giungono da ogni parte del mondo per pregare ed ottenere la benedizione del
Papa. Quell’emozione ci stava accompagnando sin dall’arrivo nella grande piazza
antistante la Basilica, che il Bernini realizzò con imponenti colonnati ed
enormi statue, quasi a significare di quanto fosse piccolo l’uomo di fronte alla
casa di Cristo. Eravamo tutti affascinati non solo dalla sacralità del luogo ma
anche colpiti dalla ricchezza artistica degli interni, dove la Pietà di
Michelangelo troneggiava su tutto il resto e il fatto che fosse stata scolpita
nel marmo apuano, la rendeva quasi familiare.
Il soggiorno a Roma ci fu garantito proprio dall’Istituto di Montemario, sempre
grazie a Don Giancarlo, che in quei 2 giorni ci fece da cicerone, guidandoci e
descrivendoci le meraviglie romane, la fontana di Trevi, Piazza di Spagna con
la scalinata di Trinità dei Monti, Piazza Navona, il Colosseo, il Foro Romano
ecc. ecc., percorrendo vie con permessi speciali ed ingressi riservati, attraversando
la periferia per visitare le catacombe sulla via Appia e le fontane di Tivoli a
Villa d’Este. Fu veramente una girandola di emozioni e un’indimenticabile
spasso.
Ricordo che l’autista del pulman di “Lorenzini”, un certo “Paolino”, che ci
conosceva tutti, ci confidò che quello che eravamo riusciti a visitare noi in
quei 2 giorni, le normali gite riuscivano a farlo in una settimana. Giancarlo,
ora che i ricordi si fanno più vivi mi viene spontaneo chiamarlo per nome, non
per mancanza di rispetto, bensì per confidenza, era riuscito con quella gita a trasmettere
a tutti noi felicità e un senso di partecipazione che, nei mesi successivi,
portò il coro a trasferte canore presso altre parrocchie.
I ricordi dell’infanzia sono sempre i migliori, non solo per l’età, forse per
la purezza che era ancora in noi e scevri da ogni compromesso.
Concludo confessandovi che, quando la redazione del Sentiero mi ha proposto di
scrivere alcune righe in ricordo di Don Giancarlo, inizialmente non sapevo proprio
cosa dire ma per fortuna i ricordi mi son corsi in aiuto e mi hanno permesso di
risvegliare le emozioni provate in quei giorni, ormai dimenticate. Ho accettato
non solo per ricordare una persona che col proprio esempio di vita, incentrato
sulla cultura e sulla purezza di spirito, ha dato lustro al paese di Ortonovo
ma anche per l’amicizia che accomuna da sempre la sorella maggiore di Don Giancarlo,
Lina, a cui mando un abbraccio fraterno, a mia mamma.
PREGHIERA
COMPOSTA DA DON GIANCARLO
Santissima Trinità, Mistero immenso di Amore
che hai reso sempre più misteriosa la mia vita
nella mia anima e nel mio corpo.
Tu che con la misericordia del Padre
mi hai aperto la porta del cielo,
Tu che con il corpo e il sangue prezioso del Figlio
hai elevato il mio corpo e la ma anima a Te
donando vita purificata.
Tu che con lo Spirito Santo mi hai parlato
della Verità di Dio.
Tu che attraverso la Vergine Immacolata
mi hai chiamato a desiderare e vivere
la vocazione alla sanità, accoglimi in paradiso
con la Vergine Trasfigurata tra i cori degli angeli
e nella comunione dei santi a contemplare e adorare
il mistero trinitario per l’eternità