N° 9 - Ottobre 2017
Dal "diario" di un parrocchiano
di Enzo Mazzini


Giovedì 7 settembre - Siamo giunti alla Festa della Natività di Maria e, dopo aver pregato la nostra Madre Celeste in occasione della Novena che ha consentito la recita del Santo Rosario e l'Esposizione del Santissimo Sacramento, iniziano i solenni festeggiamenti della vigilia che, come da antica consuetudine, richiamano un grande numero di fedeli. Infatti questa è una delle feste più sentite dell'intera vallata del Magra e richiama moltissimi fedeli non solo della provincia spezzina, ma anche della vicina Massa e Carrara e non solo.
Io per tanti anni ho raggiunto il Santuario insieme ai miei familiari, partendo da Serravalle e compiendo l'intero percorso a piedi; però il percorso, di anno in anno, si è fatto per me sempre più faticoso, ma con quanta nostalgia mi ritorna spesso alla mente quell'emozionante appuntamento! Si partiva da casa in piccoli gruppi familiari, ma poi lungo il percorso i vari gruppi si infoltivano, facendosi sempre più numerosi, tanto che qualche volta si aveva l'impressione di essere già in processione. Ognuno sfornava le sue battute per tenere allegra la compagnia e, senza neanche rendercene conto, si raggiungeva la meta. L'età avanza e purtroppo, da due anni, devo utilizzare l'autobus che parte da Piazza del Municipio e che è preso d'assalto dai fedeli.
Comunque l'appuntamento mi riempie sempre di grande emozione.
Commovente la processione che si snoda dalla Chiesa di S. Lorenzo e, accompagnata dal
suono della banda musicale che esegue dei bellissimi inni Mariani, raggiunge il Santuario dove viene celebrata una Santa Messa veramente avvincente, con l'esecuzione di una solenne Messa "De Angelis" ed altri bellissimi inni sacri da parte della Corale "Cantus Firmus" diretta dal Maestro Renato Bruschi e con la partecipazione del nostro amato Vescovo, S.E. Mons.

Luigi Ernesto Palletti che, come sempre, ci rapisce con le sue commoventi omelie e per questo, penso di fare cosa gradita ai lettori del Sentiero, riportando di seguito, integralmente, quella di quest'anno:
"Celebriamo dunque insieme la natività della Beata Vergine Maria. Perché è importante questa festa per noi, per il nostro cammino di fede? Ebbene, l'abbiamo sentito proprio dal Vangelo. È’ importante perché Maria è la Madre del Signore Gesù. Perché è importante celebrarne la natività? Perché Maria è una donna che è vissuta nella Sua storia. È’ concreta. Non è un angelo che viene dal cielo e non è neppure una fantasia di qualcuno che ha inventato tutta questa scena. Maria ha una Sua concretezza e la prima concretezza è proprio quella dell'esserci, dell'essere nata, dell'essere entrata dentro la nostra storia, dell'essere vissuta sulla nostra terra, dell'essere stata chiamata da Dio. Ecco perché è importante celebrare la Sua Natività, però è altrettanto importante guardare, e il Vangelo ce lo ha ricordato, alla Natività del Signore Gesù, perché noi puntiamo il nostro sguardo su Maria. Certo La veneriamo come Madre, La preghiamo, ci affidiamo alla Sua intercessione, ma tutto questo avviene perché da Lei è nato Gesù, perché il Signore Gesù è morto ed è risorto per noi, altrimenti anche la storia di Maria sarebbe passata come una delle tante storie anonime che vengono vissute sulla nostra terra e questo ci fa subito comprendere come se da una parte non possiamo pensare a Gesù senza a Colei che ne è madre sulla terra, così non possiamo pensare a Maria senza un riferimento concreto al Signore Gesù che ne è figlio. Allora, veramente il Vangelo ci introduce in tutto questo. Perché Maria è nata? Per essere la Madre del Signore. Perché è importante per noi? Perché è la Madre del Salvatore. Perché è fondamentale sul nostro cammino? Perché il Signore, dalla Croce, ce L'ha affidata come madre ed ha affidato noi a Lei come Suoi figli. Allora la Sua nascita non ci può più lasciare indifferenti.
Siamo coinvolti in questo avvenimento. È nata la Madre di Gesù, ma è nata anche la nostra Madre. È vero: la Madre di Gesù è nata e poi ha concepito ed ha dato alla luce Gesù.

Maria come madre è nata sotto la Croce, perché quello è il momento in cui Gesù dice al discepolo prediletto: "Ecco tua Madre e alla Madre: "Ecco Tuo figlio". Però, come non possiamo mai separare Maria da Gesù e non dobbiamo mai separare Gesù da Maria, così non dobbiamo e non possiamo mai separare Maria da noi e neppure noi da Maria, perché facciamo parte tutti di un'unica umanità.

Diventa allora importante pensare quello che abbiamo celebrato, che stiamo celebrando.

Intanto perché è il frutto di una promessa: già nell'antichità Colei che deve partorire partorirà.

Certo la promessa è ancora nebulosa, del passato, però è già una luce che si accende dentro l'umanità e se la promessa ha illuminato la nascita di Maria, anche se in quel momento ovviamente doveva ancora svilupparsi tutto quello che sarebbe avvenuto dopo e che poi abbiamo potuto riconoscere proprio alla luce del Signore Gesù, è altrettanto vero che alla luce di Maria noi viviamo dentro una promessa: la promessa di quella vita eterna che il Signore
Gesù, figlio di Maria e figlio del Padre che è nei cieli, perché è vero Dio ed è vero uomo, autenticamente Dio come il Padre ed autenticamente un essere umano come Maria, ebbene quella vita che Gesù ci ha portato l'ha affidata realmente a noi. Allora noi viviamo in quella promessa, una promessa che già si realizza se lo vogliamo. Perché noi siamo già diventati figli di Dio col Battesimo ma, nel contempo, una promessa che ha bisogno di compiere un cammino, ha bisogno di nascere ogni giorno nella luce di Dio e Maria, come Madre che è nata per noi; ecco che ci sta vicino. Lo ha fatto con gli Apostoli nel Cenacolo, nell'attesa della Pentecoste; lo ha fatto con i primi passi mossi dalla Chiesa nascente e lo continua a fare con noi, figli di Dio che camminano nella storia ormai a distanza di duemila anni da quell'evento, ma quell'evento è reso sempre presente in mezzo a noi. Presente nel Sacrificio di Cristo sull'altare, presente quando viene annunciata la parola di salvezza, presente anche nella nostra preghiera che ci affida alla intercessione materna della Vergine Maria, presente nei grandi gesti che Gesù ha lasciato alla Sua Chiesa, in modo particolare nei Suoi Sacramenti.
Allora quello che celebriamo oggi veramente è un evento che ci tocca da vicino: la natività di Maria. Nasce per essere madre del Signore Gesù, diventa madre per noi sotto la Croce, non può essere mai separata da Suo Figlio se La vogliamo comprendere in tutta la pienezza e
Gesù non può essere separato da Maria se vogliamo coglierLo in tutta la Sua grandezza perché entra nel mondo proprio nel grembo di questa vergine. Nel contempo, noi e Maria veramente non possiamo essere separati gli uni dall'Altra perché apparteniamo ad un'unica umanità, perché Maria è madre del nostro Redentore, perché Maria ci è affidata come madre dall'alto della Croce.
Ecco, accogliamoLa così e sia la nostra preghiera più bella di intercessione per ciò di cui abbiamo bisogno ed anche per ringraziamento per esserci madre vicina, custode, sempre fedele sui passi della nostra esistenza".

Domenica 10 settembre - Alle ore 18, nella Chiesa di S. Pietro Apostolo in Luni Mare, si festeggia un grande avvenimento: la presa di possesso canonico da parte di don Alessandro Chiantaretto. Numerosi sono i fedeli presenti per accogliere il nuovo pastore, alla presenza del nostro Vescovo, S.E. Rev.ma Mons.Luigi Ernesto Palletti che insedia il nuovo parroco, così come Domenica scorsa è avvenuto nella Parrocchia di Molicciara da parte di Don Andrea e Venerdì prossimo, nella Chiesa del Preziosissimo Sangue, ci sarà la presa di possesso della Parrocchia del Preziosissimo Sangue (Luni - Isola) da parte di don Carlo Cipollini. Quindi nelle nostre parrocchie si sta vivendo un momento di grande fermento e di grandi cambiamenti nelle loro guide.

La cerimonia prende avvio con la massima puntualità, alla presenza anche di numerose autorità civili, fra cui il Sindaco, i vigili ed i carabinieri. Il Sindaco, avv. Alessandro Silvestri, nel portare il saluto del Comune e dei cittadini di Luni, ha fatto richiamo agli avvenimenti storici di questa comunità ed il suo recente insediamento, con l'augurio che ci sia grande collaborazione fra la Parrocchia, il Comune e le autorità civili tutte.

Il Vescovo dà quindi il via a tutti gli adempimenti previsti dal diritto canonico, sui quali non mi dilungherò in quanto già analiticamente descritti in occasione della presa di possesso canonico in Molicciara, da parte di don Andrea e dà inizio ad una sentita Messa solenne.

Il coro esegue una bellissima Messa "De Angelis" ed altri inni liturgicamente intonati alla cerimonia.

Come sempre, molto profonda l'omelia del nostro Vescovo che mi auguro di riportare integralmente su qualche prossimo numero del Sentiero, avendo in questo mese ampiamente esaurito lo spazio a disposizione e quindi mi limiterò a riportare le dichiarazioni del nuovo parroco, don Alessandro:

"...Spero di non deludervi, di essere all'altezza delle vostre aspettative, del compito che mi ha dato il Signore, di vivere in comunione con voi il grandissimo dono della fede ed il cammino verso la comune destinazione: la Gerusalemme celeste , il Paradiso. Spero di essere lo strumento più duttile possibile nelle Sue mani e di compiere tutto ciò che Lui mi chiederà.

Spero di essere accogliente. Lo vorrei essere e cammineremo insieme.

Faremo alcune cose ed ho già visto qualcuna delle catechiste che mi hanno proposto delle iniziative. Nelle prossime
settimane ci vedremo e cercheremo di fare insieme quello che si potrà compiere. È’ importantissimo il fatto di compiere queste cose insieme, non solo a livello di parrocchia ma, come ho già avvisato gli amici del Paese di Castelnuovo, insieme con le Parrocchie non solo di Castelnuovo Paese, ma di tutta la Vicaria e quindi anche le parrocchie di Molicciara, di Caffaggiola , etc.. Dovremo mettere insieme tante risorse, tante forze perché non solo ce lo richiedono i tempi, perché noi cristiani siamo pochi, ma ce lo richiede la lettura stessa del Vangelo. Ce lo chiede Cristo. Chiede di camminare insieme secondo carità, secondo amore e che cosa c'è di più grande, di più bello di vivere insieme come fratelli? E poter quindi camminare insieme e condividere insieme le gioie e i dolori e il lavoro della carità, il lavoro pastorale, il lavoro nei confronti dei poveri e di altre persone. Io ve lo dico da subito: questo lo vorrei fare insieme con le autorità del Comune e non solo, così come sto facendo nel poco e ringrazio moltissimo le autorità civili di Castelnuovo e non c'è altro da aggiungere perché, ripeto, non ci conosciamo ancora, ma sono certo che sarà un cammino bellissimo perché qui ci ha voluto il Signore. Lo dico sempre, sempre il mio desiderio. Quando ho pensato di essere sacerdote, in quei giorni lontani della Giornata Mondiale della Gioventù del duemila a Roma, quando ho prestato servizio a Giovanni Paolo II, avevo pensato anche che sarei andato in missione nel lontano Giappone, in Cina o nell'America Centrale, ma il Signore, attraverso le parole di don Luigi Capitani, grande parroco di Migliarina, ormai purtroppo un po' malato, mi fece capire che la prima missione si compie con le persone accanto. Sono rimasto qua e non posso che ringraziare la Provvidenza del Signore ed alcune di quelle persone che avrei voluto incontrare le ho incontrate qua: i sacerdoti della Comunità di Maria, attraverso la persona di Padre Mario.
Grazie ancora a tutti. Buon cammino insieme e, se potete, dite un Angelo di Dio per me adesso, in questo momento di silenzio, perché il nostro sia un bellissimo cammino insieme".

Venerdì 15 settembre - Grandi festeggiamenti oggi nella Chiesa del Preziosissimo Sangue in Luni per l'ingresso canonico del nuovo parroco, Sac. Can. Carlo Cipollini.

Molto commovente la Liturgia Eucaristica che la Chiesa prevede per questi importanti adempimenti che io risparmio al lettore in quanto già analiticamente descritti in occasione della presa di possesso della Parrocchia di Molicciara da parte di don Andrea pochi giorni or sono.

Molto profondi gli interventi di saluto rivolti a don Carlo, tenuti dal dott. Giuseppe Cecchinelli e dal Sindaco, avv. Alessandro Silvestri.

Riporto di seguito alcuni riferimenti dell'intervento del dott. Cecchinelli:

"... Con commozione, a nome di tutta la Comunità parrocchiale, ringrazio Sua Eccellenza il Vescovo per la sollecitudine pastorale manifestata verso il nostro territorio con la decisione, sicuramente non facile, di avvicendare sacerdoti di parrocchie vicine, dove ognuno aveva svolto al meglio il proprio ministero ricevendo stima ed affetto dalle rispettive comunità parrocchiali.

Grazie quindi a Don Andrea Santini per il servizio svolto ed a Don Carlo Cipollini per aver accettato di proseguire il proprio ministero in una nuova Parrocchia. Nuova per modo di dire perché Don Carlo ha vissuto la sua giovinezza e la sua vocazione in questo territorio ed ha collaborato con tutti i parroci che si sono succeduti nella Chiesa di Luni (come chierichetto,
seminarista e poi sacerdote) e conosce buona parte della comunità parrocchiale formata da famiglie originarie di Ortonovo, Nicola, Casano con cui sicuramente parlerà in dialetto. Don Carlo carissimo oggi trovi una parrocchia viva con tante realtà positive (dalle squadre di calcio giovanile del Nicolisola alle Comunità del Cammino Neocatecumenale, dallo sportello Caritas per i bisognosi alle adozioni a distanza, dal progetto Gemma ai gruppi di preghiera, dalle corali parrocchiali al piccolo coro dei bambini, ai gruppi di volontari per le feste patronali, ai ragazzi dell'oratorio). Certo il lavoro da svolgere è molto soprattutto nell'ambito della Pastorale giovanile e famigliare ma sarà produttivo alla condizione indispensabile di superare ogni residuo campanilismo per dare efficace testimonianza di una parrocchia capace di avere un cuore solo ed un'anima sola.
La strada che hai percorso per arrivare qui è stata più lunga e tortuosa di quello che avremmo potuto immaginare e certamente ti hanno sostenuto le nostre preghiere, soprattutto quella della tua mamma e l'intercessione della Madonna Addolorata del Mirteto e tutta la gente presente stasera è qui per accoglierti con gioia come parroco, pastore e uomo di preghiera e confermarti oggi quell'abbraccio fraterno promesso tanti anni fa all'inizio del tuo ministero sacerdotale.
Ha quindi preso la parola l'avv. Alessandro Silvestri, Sindaco di Luni, il cui intervento molto profondo ed articolato riporto solo in estrema sintesi e per sommi capi, per carenza di spazio e che ha portato a don Carlo il saluto e gli auguri più sentiti da parte della popolazione dell'intero Comune. Il Sindaco Silvestri ha voluto ricordare anche la storia di questa Chiesa ed i parroci che sono stati dei veri protagonisti per la sua edificazione e per l'integrazione dei fedeli non solo di Luni e di Isola, ma dell'intero territorio comunale. A questo riguardo ha ricordato anche i grandi meriti di grandi sacerdoti come don Felice Viani, don Ludovico Capellini e don Tito Bassi. Sottolinea che grazie alla encomiabile opera di questi valorosi sacerdoti e di quelli che li hanno seguiti, ed in particolare don Andrea, il parroco che arriva oggi trova una realtà abbastanza organizzata, proprio grazie agli impegni profusi in questi anni anche se il lavoro da svolgere, che attende don Carlo, è ancora notevole: la vera attività di ascolto dei bisogni e di aiuto, prima ancora che il comune, la svolge la Chiesa e quindi la sfida che attende don Carlo è davvero elevata per cui si rende indispensabile il coinvolgimento e l'aiuto di tutti i fedeli.
Ricorda altresì che don Carlo si porta dietro una grande esperienza in tal senso, maturata in importantissime parrocchie delle quali è stato pastore ed i cui fedeli ancora oggi lo ricordano con stima ed affetto e quindi don Carlo dispone di un curriculum di tutto rispetto e che qui potrà essere messo pienamente a frutto.
Quindi il Sindaco Silvestri rivolge un accorato saluto a don Andrea ringraziandolo per la preziosa ed elevata opera prestata e che sicuramente porteremo nei nostri cuori. Consola il fatto che svolgerà la sua alta missione in una parrocchia vicina e che anche in qualità di Vicario rimarrà sempre al nostro fianco.
A questo punto inizia la S. Messa, celebrata dal Vescovo, S.E. Mons.Luigi Ernesto Palletti. Bellissimi i canti e la Messa "De Angelis" eseguita dalla Cantoria diretta dal dott. Cecchinelli e commoventi i due brani eseguiti dal gruppo di voci bianche .
Come sempre molto profonda l'omelia pronunciata dal nostro Vescovo e della quale, per carenza di spazio a disposizione sono costretto a rinviare l'inserimento in un successivo numero del Sentiero.
Molto commoventi anche il saluto ed il ringraziamento rivolti ai suoi nuovi fedeli da parte del nuovo parroco don Carlo e che di seguito riporto:
"Mi è stato chiesto di esprimere un momento brevissimo di saluto.
Un saluto particolare al nostro Vescovo. Grazie! Ai miei amici nel sacerdozio, nel diaconato.
Grazie al Sig. Sindaco, grazie alle autorità militari, civili che vivono come noi, di fronte a una situazione che tante volte diventa difficile e complicata e loro sono portatori di speranza.
Grazie al dott. Cecchinelli che mi ha seguito in questi anni, dal 1981 e rappresenta tanta gente nei nostri ricordi. E grazie alla mia mamma! Non volevi che lo dicessi, mamma? No, grazie ugualmente, a tutte le mamme, alla mia famiglia piccola che è qui presente, alla mia famiglia
grande che siete voi. Grazie alle comunità parrocchiali che ho servito e che sto servendo ancora. Grazie a questi bambini. Bravissimi! Giocano al pallone e cantano. Sono espressioni belle che noi dobbiamo elevare ed è bella qui, in questa Chiesa, la vostra preghiera. Grazie agli allenatori, al nostro coro, a tutti coloro che vivono l'esperienza della fede.
Ed ora vorrei esprimermi attraverso due ricordi belli che ho, di due edifici: la Chiesa di Maria Ausiliatrice che ha dei ricordi nel mio cuore, nel nostro cuore.

Se vogliamo, pensiamo a don Tito Bassi. Io, da seminarista, diceva bene il dott.Cecchinelli, ero lì, a vivere l'esperienza di preghiera, dove ho passato momenti belli e anche di dolore. Mi ricordo di tante persone che sono lì, la loro storia, la loro attesa, la loro preghiera e la loro speranza di resurrezione, in quell'edificio che è la Chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice.

Anche questa Chiesa però risveglia nel mio cuore tanti ricordi. Quando ero piccolo, come voi, venivo al catechismo qui e giocavamo anche noi al pallone, lì fuori e don Viani veniva a chiamarci per il Catechismo perché davamo gli esami di quinta elementare. Si faceva l'esame però don Viani ci diceva: "Basta pallone e venite qui in Chiesa" e non solo questo.

Di don Capellini ecco, mi ricordo un fatto particolare: il giorno del funerale della mamma mi ha detto: "Don Carlo dì un pensiero" e questo pensiero è qui, in questa Chiesa, insieme a tante speranze, a tante attese, a tanti sacrifici. È un sentimento profondo che si lega alla ragione, certo alla ragione e alla fede. Guai se noi dovessimo dividerle. È il sentimento dell'amore unito a Dio che ama attraverso l'essenziale, ma anche attraverso il visibile che sono i sacramenti, che è la Sua Chiesa, che è questa Chiesa. Allora, vedete, la comunione vuol dire vivere in queste cose, in questi edifici, l'amore. Nessuno è più grande, nessuno è più piccolo, forse la forma, certo ma tutti hanno una spinta verso là, dove è la vera gioia. Allora, voglio esprimere con voi una bellissima preghiera: "Signore, Tu ci hai dato tante cose nella nostra vita. Noi vogliamo, attraverso la nostra testimonianza, vivere l'esperienza bella di questa Tua amicizia e di questo Tuo incontro, ma desideriamo che Tu ci offra Te stesso. Ecco allora, attraverso i Tuoi

Sacramenti, i segni efficaci del Tuo amore. Grazie".



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