E’ già passato
quasi un anno, ma sembra ieri. Il 29 settembre di un anno fa, nella sua casa di
Ortonovo, circondato dall’affetto dei familiari e degli amici, chiudeva gli
occhi Walter Pedroni, il nostro amatissimo Walter, l’anima e la struttura
stessa del “Sentiero”, così come di tante altre iniziative e attività.
Ancora poche ore prima di lasciarci, metodico e appassionato com’era, aveva
voluto farsi accompagnare alla redazione di Casano per completare il numero in
uscita del giornale. Non era il tipo, Walter, di lasciare le cose a metà,
specie quando si trattava di buone “battaglie” …
Era rimasta – lo ricorderete – una mezza pagina bianca, proprio alla fine della
sua rubrica, il Diario, la rubrica che aveva ereditato , con passione e con
spirito di servizio, dal “preside” Franciosi. Lo notammo subito, e prendemmo
quello spazio bianco come una sorta di ulteriore, plastica “eredità” lasciata
sia ai collaboratori sia ai lettori del Sentiero. A volte, del resto, le
immagini sono più efficaci di tante parole. Come se Walter avesse voluto
scrivere: “Vedete, amici carissimi, io ho terminato il mio compito, e d’ora in
avanti potrò seguirvi solo dall’alto. Adesso tocca a voi proseguire il cammino
lungo il nostro sentiero, senza di me … Questo spazio bianco è il segno del
passaggio di un testimone, sarete voi a doverlo riempire”. Ebbene, nessuna
lezione poteva essere più bella e insieme più efficace. Il risultato sono i
numeri del Sentiero dei mesi che abbiamo alle spalle. Il lavoro di
coordinamento di Elena, l’impegno di tutti, la dedizione di Enzo nel prendere
su di sé il compito di redigere il Diario, insomma tutto ha fatto sì che la
lezione di Walter non andasse dispersa.
Guardate che, se ci pensate bene, è un grande dono. I giornalini parrocchiali,
ormai, si contano sulle dita di una mano, e la loro periodicità ricorda il
sottotitolo di un noto giornale clandestino della Resistenza: “Esce come e
quando può”. Invece le comunità
parrocchiali di Luni possono continuare a contare su uno strumento di
comunicazione che, modesto quanto si voglia, è sempre puntuale all’appuntamento
della prima domenica del mese, ed è come l’incontro con un amico. Leggerlo, è
come confidarsi con qualcuno delle proprie difficoltà, delle proprie ansie mai
sopite, ricordare appuntamenti, apprendere notizie anche importanti che erano
sfuggite, imparare cose nuove. Crescere nella propria vita, insomma, e, cosa
che di questi tempi non guasta affatto, anche nella propria fede.
Se ci pensate bene, è come incontrare ancora una volta Walter e beneficiare
ancora, nel concreto, della sua amicizia …