IL QUARTO VOTO
“Nuovi Orizzonti” è un
movimento ecclesiale. I membri consacrati, oltre ai tre “voti” povertà, obbedienza, castità, ne fanno un quarto: quello
della gioia.
La fondatrice, Chiara, lo spiega: “per
condividere con tutti la chiamata alla gioia. Tutti dobbiamo crescere nella
gioia e la gioia dipende da come scegliamo di vivere.” E’ famosa la frustata
di Nietzsche: “perché io imparassi a credere al loro Salvatore, bisognerebbe
che i suoi discepoli avessero un’aria da gente salvata.” In una lettera a un
giornale, una ragazza scrive: “Non se ne può più di mense eucaristiche con
cristiani immusoniti…”
Non si deve fare di ogni erba un fascio, ma una
piccola riflessione, si.
Scott Hahn non ha dubbi: “ Se l’Eucarestia non ti fa venire la voglia di
cantare, che cos’altro potrà farlo?” Il
Vangelo, già nel suo nome, è annunzio gioioso. C’è l’Angelo con quel “Vi
annunzio una grande gioia”, e poi la promessa di Gesù “Vado a prepararvi un
posto”: un “posto” con banchetti di
festa.
Don Ciotti, uomo concretissimo, è stato dal Papa. Racconta: “Mi ha colpito la
sua capacità di ascoltare, la sua dedizione al rapporto umano. E la sua
felicità.” Paolo pur nella tribolazione, testimoniava la gioia motivandola: “So
a Chi credo.”
E la “perfetta letizia” di San Francesco?
Diceva il Saggio: “ Meditate gente, meditate!”
CHE
CI FACCIO NEL MONDO?
E’ una domanda, questa,
colma di tristezza, con dentro la certificazione di inutilità. Molti se lo
chiedono, aspettando, forse, smentite compassionevoli.
Pensare però che la propria vita non serve a nessuno, è il massimo dello
sperdimento. Siamo storditi dall’idea condizionante che vali se fai; il non
poter operare crea il panico morale e ci sentiamo perduti. Inutili, appunto.
Il credente sa che il Maestro la pensa diversamente.”Gli ultimi saranno i
primi” e al banchetto di Dio entreranno “gli storpi, i ciechi e gli zoppi…”
Come dire quelli che non contano nulla agli occhi degli stolti. Federico
Fellini nel suo film “La strada”, si fa catechista: un matto mostra un sassetto
alla disperata Gelsomina, “testa di carciofo”. Vuol convincerla che lei pure ha
un posto nel mondo. “A cosa serve il sassetto? Se lo sapessi sarei il Padre
Eterno. Ma qualcosa deve pur servire questo sasso, se no, tutto è inutile,
anche le stelle!”
La tessera di un mosaico, da
sola, appare inutile; eppure serve per creare splendenti opere d’arte.