13a
del Tempo ordinario -Mt.10- 37/42
La croce e il bicchiere
Gesù
non bara. Lui ha fatto una scelta, la croce, e chiede a chi vuol essere suo
discepolo, amico, fratello, di fare come Lui. La croce: parola che volentieri
rimuoviamo dal nostro pensiero: Per paura e, anche per poca fede. Eppure
sappiamo che la croce del Cristo e diventata "unica speranza" canta
la Chiesa. E' successo per un fatto di amore. Colui che ci è salito, lo ha
fatto per amore. E quale amore! Chiediamo la grazia di saper accettare le
nostri croci. Come un giovanissimo prete morto di tumore, che così scriveva: "Se il Signore mi poserà sulle spalle la sua croce, sarà perché sa
che la posso portare. E poi mi farà da Cireneo com'è il suo solito. Vado sereno
a ritirare gli esami istologici". Le croci saranno pese, ma saranno
benedizione. - Nel vangelo, arriva un bicchiere che può aprire il cielo.
"Chi avrà dato un bicchiere di acqua fresca... lo ha dato a Me". Il
bicchiere diventa segno di misericordia: '.'dar da bere agli assetati'. Non
solo d'acqua, ma di vicinanza, di compassione. Così si diventa discepoli.
14a
del Tempo ordinario- Mt.11-25/30
Il
Regno e i pesi
"
Ha esaltato gli umili", dirà Maria a Elisabetta. Proprio così. Il Signore
nega il regno ai palloni gonfiati, ai superuomini, a chi si sente migliore
degli altri.
I "piccoli" ne sono eredi. Quelli
che non contano, quelli che soffrono senza essere consolati, quelli che si
spendono silenziosamente perché il povero abbia lavoro e dignità. Un Regno per S.
Francesco che per se e i suoi frati, scelse la "minorità" essere cioè
non tanto per gli ultimi, ma essere loro stessi ultimi. O Chiara che chiese al
papa "il privilegio della povertà". C'è una moltitudine di
"piccoli" che farà festa al banchetto preparato dal Signore.
Non dice niente a noi tutto questo? Poi, i pesi o il "giogo" come dice
Gesù.
Questi li conosciamo bene. Portare il peso dei giorni è il più delle volte,
faticoso. Un peso fatto di tante cose e di tante croci. Spesso accompagnato da
lacrime nascoste. Stranamente, il Maestro chiama il peso"leggero" e,
addirittura, "dolce". C'è un perchè. Ce lo dice S.Agostino: "
Chi soffre per amore non sente fatica, ma se la sente, ama anche quella".
Così i pesi, possono diventare ali.
19a
del Tempo ordinario. Mt.14- 22/33
Paura
in barca
Chi
ha incontrato una burrasca navigando, sa bene cosa si prova. Ci si sente
perduti. Così i discepoli quella notte. Oltretutto, mancava il Maestro. Ma Lui
non abbandona, mai dice: Arrangiatevi! Così va incontro agli amici smarriti e
impauriti, camminando sulle onde. Loro vedendo quell'uomo che cammina dove non
si può camminare, gridano al fantasma... Gesù non li schernisce, anzi, ha una parola
che placa il cuore e ogni paura:"Coraggio, sono io." E tutto si calma
perché Lui può comandare al vento e al mare, ai demoni e agli Angeli. Questo episodio
assai noto, è per noi esemplare. La nostra vita tanto scossa, tentata e
drammatica, ha il sapore molte volte di burrasca e tempesta. Nel cuore gridiamo
la nostra paura perché ci sentiamo incapaci di andare avanti. Ma Lui c'è. Lui
il coraggio non l'ha donato solo a quegli uomini in quel lago, ma lo dona
quotidianamente pure a noi. E come in tante rivelazioni che narra la Bibbia,
ripete al nostro cuore "Non temere". Possiamo navigare allora nello
scorrere dei giorni qualsiasi cosa ci riservi il mare della vita. Sappiamo di
non esser soli. Un grande cristiano affermava pregando:" Noi la vela; Tu il vento…”
15
agosto: Solennità di Maria assunta in cielo
Rapiti
da quel fulgore
Nessuno
avrebbe potuto mai immaginare che una ragazzina di un villaggio semisconosciuto,
Nazareth, un giorno sarebbe diventata la "Donna vestita di sole". Dio soltanto poteva avere tal sogno e
poterlo attuare. Tutto parte da un "si" che Maria dice a Gabriele
inviatole dal Signore. Quel "si" intesse la sua vita di donna, madre,
sposa. Un "si" che ha richiesto fede, lacrime, disponibilità di
carità generosa. Quella mangiatoia per animali fatta culla, quanto avrà ferito
il cuore di una mamma? Quel fuggire in Egitto con un piccolino appena nato,
quale prezzo avrà richiesto? E poi un ritorno dove tutto deve ripartire da
capo, un figlio che lascia la casa per andare a predicare ma non capito, non
amato e poi ammazzato sulla croce quali angosce e dolori irraccontabili per una
madre? Il popolo cristiano ha rivestito Maria di molti titoli che narrano le
sue scelte, la cerca perchè anche Lei ha conosciuto il dolore, l'angoscia, la
povertà, l'esilio. Col figlio crocefisso, è stata resa crocefissa. Bernardo
invita: guardala! Così impari come si crede, si spera, si ama. Così ti senti
preso per mano da una madre tenerissima. E la senti, dice Paolo VI°,
"sorella in umanità". La festa
che celebriamo, ci faccia fremere perchè rapiti da una bellezza che sa di
cielo, stupiti delle grandi cose che in Lei ha compiuto il Signore, felici che
la nostra povera umanità possa guardare a Maria come segno di consolazione di
sicura speranza. E' stato scritto."gli uomini non guardano il cielo"
Se lo 'guardassero', scoprirebbero "una Donna vestita di sole, con la luna
sotto i suoi piedi e, sul suo capo, una corona di dodici stelle". Una
"serva" diventata Regina.