Lunedì 1 maggio - Alle ore
21 mi sono recato nella Chiesa di S. Lorenzo in Ortonovo dove si è svolta l'apertura del mese mariano con una partecipata processione e la recita del S.
Rosario lungo il percorso che ha portato i fedeli fino al Santuario, percorso
illuminato dalle candeline accese al ciglio della strada.
Quindi ha fatto seguito la S. Messa presieduta da Padre Roberto del Monastero
Santa Croce di Bocca di Magra. Veramente commovente la sua omelia nella quale
ha ricordato che quest'anno si celebra il 100* anniversario delle apparizioni
di Fatima dove la Vergine Addolorata, come quella di Ortonovo, appare a tre
pastorelli: Lucia, Giacinta e Francesco di 10, 7 e 9 anni. La Vergine sa chi
scegliere: quelli piccoli ai quali Dio rivela le grandi cose. "Io sono la
Madonna del Rosario" afferma Maria, con le mani aperte, lasciando vedere
il proprio cuore immacolato ed addolorato, con le spine che lo trafiggono. Il
Suo messaggio è per noi un po' difficoltoso ed un po' fuori moda perché parla
del "peccato", dell'"Inferno" e di "pace". E la Madonna
afferma che ognuno di noi deve avere a cuore la salvezza di tutti gli altri, sacrificandosi
per i peccatori.
Inoltre la Madonna richiama i seguenti punti fermi e comportamenti: l'amore
materno di Maria verso tutta l'umanità, la drammatica realtà del peccato che
porta all'esclusione da Dio, la preghiera del S. Rosario per essere collegati
con Lei e non offendere il Signore, ma rispettarLo e camminare nella grazia.
Ricordo che la prima apparizione avvenne il 13 maggio 1917 ed in quell'occasione
la Madonna ha dato appuntamento ai tre cuginetti per il giorno 13 del mese
successivo ed ancora per altri cinque mesi fino al 13 di ottobre. In occasione
di questi incontri i tre pastorelli ebbero una prima visione (l'inferno), una
seconda visione (la guerra se non ci sarà la consacrazione della Russia al Suo
Cuore Immacolato) e la terza visione (13ottobre) in cui una nube circondò i
pastorelli e si verificò il miracolo del sole che volteggiava, completamente
visibile ad occhio nudo e che poi era parso cadere sulla grande folla
atterrita, fermandosi poi di colpo per poi risalire in cielo. Ricordo che
Francesco e Giacinta sono stati beatificati nel duemila e quest'anno verranno
canonizzati.
Sabato 6 - Come tutti i primi sabati del mese, si è svolto il Pellegrinaggio Mariano,
presieduto dal nostro Vescovo, Mons.Luigi Ernesto Palletti, presso il Santuario
della Madonna N.S. Della Visitazione a Trezzo di Corvara
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(Beverino). Come tutti i
mesi, i fedeli delle parrocchie del nostro Comune, si recano all'appuntamento
con un autobus noleggiato, con la consueta partecipazione e puntualità.
Alle ore 8 il Vescovo dà inizio alla commovente cerimonia, ricordando che "siamo
nel pieno della gioia Pasquale, abbiamo ripreso a cantare l'Alleluja e la
nostra vita deve essere un'Alleluya, non solo per uno sterile ottimismo, ma anche
nella fatica possiamo cantarlo, non perché siamo coraggiosi, ma perché Gesù è
risorto, è vivo ed Egli è la speranza dell'uomo e del mondo; occorre dirlo al
mondo, agli uomini, ed è un compito che spetta ad ognuno di noi in forza del
Battesimo e dell'essere membra della Chiesa Corpo di Cristo; se è vero questo,
è altrettanto vero che è necessario che questo annuncio sia fatto
sacramentalmente, particolarmente, attraverso l'Eucarestia celebrata e il
sacramento della Riconciliazione, allora capiamo la necessità del sacerdozio
ministeriale, istituito, voluto da Gesù, sommo ed eterno sacerdote. Quotidianamente
facciamo esperienza di questa povertà, tante nostre comunità che fino a qualche
tempo fa avevano un proprio pastore, oggi fanno l'esperienza di questa "orfananza"......Affidiamo
alla S. Vergine, che qui viene venerata in visita a S. Elisabetta, alla Serva
di Dio, Itala Mela, la nostra preghiera certi che il Signore ha l'orecchio
attento". A questo punto prende il via la processione, con grande
partecipazione di fedeli e la recita del S. Rosario, intervallata dal canto
"Mira il tuo popolo". Arrivati al Santuario di N.S. Della
Visitazione, ha inizio la celebrazione della S. Messa. Come sempre molto profondo
ed avvincente il commento al Vangelo del giorno fatto dal Vescovo, che di
seguito riporto: "Molti dei Suoi discepoli se ne andarono"! Certo è
una sottolineatura particolare, perché siamo abituati a vedere il Signore Gesù
, seguito dai Suoi. Che cosa era avvenuto? Che cosa aveva inciso così
profondamente da creare questo tipo di reazione? In effetti la parola del
Signore era stata una parola molto forte "Vi darò il mio corpo da
mangiare" e di fronte a questa parola si erano come bloccati, come paralizzati.
"Come può Costui darci il Suo corpo da mangiare?" Certo se uno non è
fondato nella fede non è possibile comprenderlo e in ogni caso il discepolo
deve crescere giorno per giorno dentro la verità della Chiesa, però è anche
vero che è talmente autentico quello che il Signore insegna ai Suoi discepoli,
che non Si ferma neppure di fronte al loro abbandono. Questa parola è dura...
Chi può ascoltarla? Non solo "chi mangia il mio corpo" ma anche
"chi beve il mio sangue" e dunque quell'apparente scandalo aumenta,
diventa più forte, diventa più consistente e il Signore Gesù non cambia la Sua
parola.
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Non dice loro: "Venite
che avete compreso male. Ora vi rispiego tutto" No! Si volge ai Suoi, ai
dodici, con una domanda fortissima: "Volete andarvene anche voi?" . Da
una parte mette alla prova la loro risposta autentica, dall'altra sottolinea con
fermezza la verità di quello che ha insegnato. Non avevano capito male.
Non c'era bisogno di correggere. Non necessitava rettificare ciò che era stato
detto. La reazione, potremmo dire, era corretta: avevano capito bene e, non
comprendendo, avevano agito in quella maniera lì. Per noi questo diventa
importante, da una parte perché ci dà tutta la realtà forte di questo pane di
vita, di questo corpo ricevuto, di questo sangue donato che il Signore chiede
realmente di essere accolto dentro la nostra vita e dunque non una realtà
simbolica, ma una realtà vera anche se presentata sotto i segni del Sacramento.
La fede della Chiesa fin dall'inizio ci invita a fare un passaggio che poi è il
passaggio di fede, che abbiamo sentito, quando dice in un antichissimo scritto:
"Quando vedi il pane, quando vedi il vino sul quale è stata pronunciata la
parola di Dio, sappi che quel pane, pane non è, ma è diventato corpo di Cristo;
quel vino, vino non è, ma è diventato sangue di Cristo". E dice ancora:
"Non lasciarti ingannare da quello che vedi, da quello che tocchi, da quello
che gusti, perché ai tuoi occhi continui a vedere pane, al tuo palato continui
a gustare pane, le tue mani toccano apparentemente del pane, ma pane non è più.
E siamo proprio all'inizio.
Non è una riflessione venuta nei tempi dopo. All'inizio i primi fedeli erano
già forti di questa coscienza della realtà…. Ecco perché allora quella domanda
è diventata una domanda forte: "Volete andarvene anche voi? ed anche una
domanda provocatoria perché a volte su questa domanda non ci sta tanto
"volete andarvene" perché nessuno di noi si alzerebbe e se ne
andrebbe. Forse ci sta un'altra realtà ..."Volete farvi un Vangelo a
vostra misura?" Ecco questa è più fine perché questa ci permetterebbe di rimanere
senza credere. Sarebbe allucinante, però siamo fatti così purtroppo. Allora se
nessuno di noi si alzerebbe dicendo "Rabbi, andiamo via", tutti
diremmo: "Si, ma…" E dietro quel "ma" che cosa ci sta? Ci
sta il Vangelo fatto a mia misura, con le mie norme morali, con le mie verità
di fede, con le mie misure umane, con le mie decisioni ovvero non ci sta il
Vangelo di Cristo. Ecco perché diventa importante questa domanda e diventa
allora importante la risposta di Pietro: "Signore, da chi andremo? Tu hai
parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che Tu sei il Santo di
Dio". Ecco, proprio su queste parole noi vogliamo fondare il nostro
cammino: "Noi abbiamo creduto e conosciuto" "Tu hai parole di
vita eterna" "Noi crediamo in quello
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che Tu dici, anche se a
volte è duro". Non è solo duro credere che il pane diventa corpo di
Cristo, a volte è anche duro camminare giorno per giorno, accogliere momento
per momento il Vangelo, accettare che il Vangelo scenda dentro la nostra vita e
cambi la nostra vita e spesso contro i nostri interessi, contro il nostro modo
di pensare, contro il nostro modo di agire, ma questa è la salvezza che scende
dentro di noi. Allora comprendiamo quanto in tutto questo sia importante la
figura del Pastore perché il Pastore è il garante in mezzo alla comunità per i
gesti che fa e per le parole che dice. Lo è il Vescovo in modo alto, ma lo è
anche per la sua comunità il presbitero, il quale deve garantire gesti veri,
parole vere, interpretazioni autentiche; altrimenti non è pastore, non guida
verso il Maestro, ma guida verso se stesso. Altra tentazione che può entrare
dentro la nostra vita. Noi siamo qua invece per chiedere pastori autentici,
semplici, anche fragili, mica degli eroi, però capaci di fare gesti veri, di
dire parole vere, di donare fede vera. Questo è il compito del Pastore”.
Il Vescovo si avvia quindi alla conclusione con l'invito a tutti noi di
implorare il Signore perché mandi tanti sacerdoti e li mandi santi e, alla
vigilia della grande giornata delle vocazioni, non dobbiamo stancarci di
pregare il Signore perché chiami operai ad operare nella sua vigna. Al termine
della Santa Messa, ci siamo avviati all'autobus che ci ha riportati alle nostre
case, con tanta serenità nei cuori e ringraziando la nostra Madre Celeste per
le grazie che distribuisce con infinita generosità.
Giovedì 11 - L'ora di
adorazione per le vocazioni questo mese si svolge presso il Santuario di N.S.
del Mirteto. I partecipanti alla cerimonia sono accolti dalle meravigliose
melodie eseguite dal maestro Renato che ha accompagnato all'organo anche i
canti dei fedeli. Commoventi le letture predisposte da Padre Mario e che hanno
intervallato i momenti di preghiera silenziosa. Viene sottolineato come
"ancora una volta il Signore ci ha convocati, volendoci attorno a Sé
perché senza riserve ci ama e viene a cercarci dovunque ci troviamo dispersi e
lo fa servendosi di una Guida, Madre e Modello quale lo fu per Lui nella Sua
vita terrena. Mentre Gesù ci chiama alla comunione con Sé, la Vergine Maria ci
conduce a Lui affrettando il nostro cammino verso tale comunione" ed
ancora "A chi, se non a Maria, che ha avuto lo sguardo su di Te, possiamo
chiedere di rendere puri i nostri occhi per adorarTi come Tu desideri? Maria
primo tabernacolo della storia”. L’ora di intensa preghiera e meditazione è
terminata con la Benedizione
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Eucaristica. Domenica 14 -
Con mio grande rammarico non ho potuto dare il mio seppur piccolo contributo
canoro alla S. Messa delle ore 11,30 presso la Chiesa di S. Maria Ausiliatrice
di Isola dove molti bambini e bambine hanno ricevuto la Prima Comunione in
quanto ho dovuto partecipare alla S. Messa a Fivizzano.
Infatti proprio quel giorno anche una mia carissima nipotina, di nome Maria, riceveva
per la prima volta Gesù ed i miei amati parenti non mi avrebbero perdonato una
mia assenza. Quindi con mia moglie ho raggiunto la bellissima Chiesa di
Fivizzano ed ho partecipato ad una funzione veramente commovente.
Molto curata tutta la cerimonia, arricchita da canti meravigliosi e momenti di
intensa preghiera.
Fra l'altro ho avuto il grande piacere di rincontrare un grande personaggio di rilievo
nazionale, da me conosciuto ed apprezzato moltissimo durante il mio lungo
impegno nella direzione di vari ospedali italiani. Mi riferisco a Maria Grazia
Cristofolini, Presidente nazionale di Cittadinanza Attiva o Tribunale del
Malato che da tanti anni porta avanti una battaglia molto nobile, volta alla soluzione
dei problemi sanitari italiani ed alla difesa dei diritti del malato.
Infatti Maria Grazia è zia della mia nipotina Maria, da parte paterna, mentre io
sono zio da parte materna. Quindi ho trascorso una giornata veramente interessante
e commovente. La vita è fatta di momenti tristi, ma anche di giorni da
ricordare, dono di nostro Signore.
Domenica 21 - Il mese di maggio è il mese di Maria Santissima e delle Prime Comunioni.
Infatti anche oggi ho partecipato ad una bellissima Santa Messa di Prima
Comunione. Questa volta mi sono recato nella Chiesa di San Benedetto a Parco
Leonardo - Fiumicino (Roma) dove la mia adorata nipotina Giulietta accoglieva
per la prima volta Gesù, nostro Dio e nostro Salvatore. La S. Messa è stata
celebrata all'aperto, nel grande piazzale antistante la Chiesa, proprio per
poter accogliere tutti i parrocchiani, parenti ed amici, che erano veramente
numerosi. Molti i giovani presenti che hanno arricchito con i loro canti e
suoni una bellissima cerimonia. Anche il brano del Vangelo di Giovanni sembra
molto intonato alla cerimonia specialmente dove dice: "Non vi lascerò
orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi
vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono
nel Padre mio e voi in me e io in voi". Questo lo sconfinato amore di Gesù
e del nostro Padre Celeste che non smettono mai di assisterci e di amarci.