Dagli scritti della Serva di Dio Itala Mela Oblata benedettina “Maria della Trinità”
La Spezia 1904 -1957
Itala Mela, sarà beatificata
la mattina del 10 giugno 2017, in Piazza Europa alla Spezia, vigilia della Santissima
Trinità. La cerimonia, presieduta dal cardinale Angelo Amato, prefetto della
congregazione per le Cause dei Santi, avrà luogo alle ore 11 in piazza Europa,
presenti l’arcivescovo di Genova cardinale Angelo Bagnasco, altri porporati e
numerosi vescovi. Piazza Europa è dominata dalla mole della cattedrale di
Cristo Re, nella cui sottostante cripta si trova il sepolcro di Itala, la prima
spezzina a diventare beata.
Anche la data ha un significato particolare, dal momento che la spiritualità
mistica di Itala ha al suo centro il tema della “Inabitazione Trinitaria”,
ovvero il ruolo che la Trinità divina può avere nell’ascesi dell’anima
cristiana. Mistica della “Inabitazione Trinitaria” Itala Mela ci ha insegnato a
riconoscere le tre persone della Trinità che vengono ad abitare in noi.
“Dio...non si è accontentato di lasciarci
nell'Eucaristia la possibilità di ricevere per pochi istanti il Verbo umanato,
ma ha voluto che, scomparsa la presenza eucaristica del Cristo, l'anima non
restasse vuota e sola, ma godesse della pienezza delle Tre persone divine,
senza interruzione “.
E’ un dovere e una gioia grande, lasciare che Itala intervenga con i suoi
scritti ( numerosi ed intensi) e le sue preghiere a plasmare il nostro animo in
questo mese in cui la liturgia celebra le solennità, che la mistica spezzina,
ha vissuto con intensità e docilità : nella Pentecoste del 1929 Itala si offrì
come vittima di olocausto «all'Amore Misericordioso».
Era d'uso infatti in quell'epoca, presso alcune religiose, di offrirsi vittime
della giustizia di Dio. La loro intenzione era di soffrire a immagine di
Cristo, in unione con lui, per supplire alle penitenze che non facevano i
peccatori. La domenica seguente, festa della Santissima Trinità, assunse il
nome monastico di Maria della Trinità.
Le sue parole possano intensificare e portare il nostro cuore ad “Amare
l’Amore”: titolo di una raccolta di sue preghiere tratte dai volumi che
contengono le relazioni dei suoi esercizi spirituali e seguono le tappe del suo
cammino di fede tracciato dalla "meravigliosa via" dell'amore divino.
04
giugno SOLENNITA’ DI PENTECOSTE - MESSA DEL GIORNO (ANNO A) Gv 20,19-23
Vieni, Santo Spirito, manda
a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Laureata
in Lettere, la carriera di Itala Mela, giovane insegnante, è sconvolta da un
evento verificatosi a Pontremoli il 3 agosto 1928: dal tabernacolo riceve un
raggio di luce e il messaggio divino "Tu la farai conoscere". È la
prima irruzione di Dio nella sua vita, cui seguiranno tante altre che faranno
di lei una delle più grandi mistiche italiane del Novecento.
O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.
“Vivere nella Trinità, consumarsi nel
fuoco della Carità, lasciarsi impregnare così profondamente dalla Luce, che
Essa irradia, attraverso la mia povera vita, su tutte le anime che Nostro
Signore vuole a sé unite per la grazia… Questo è l’essenziale…, è la mia sorte
eterna. “
11
giugno SOLENNITA’ DELLA SANTISSIMA TRINITA' (ANNO A) Gv 3,16-18
“Fare dell’Inabitazione
Trinitaria il centro della mia vita ! Lasciare che Dio ci invada e con il suo
Amore sommerga il nostro e lo sostituisca.
Quando vivremo completamente questo programma, ci sarà nella nostra anima un
incendio immenso e noi ci consumeremo nella sete della Sua Gloria”.
Itala ha vissuto
questo programma e io spero che l’incendio si diffonderà, oltre lei, nella
Chiesa intera. Allora si comprenderà che la vita deve essere un inno di gioiosa
lode al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo; e impareremo a fare di noi stessi
il segno vivente più del Padre che del giudice, più della confidenza che del
timore, più del Suo Amore che dei suoi castighi, più della speranza del futuro
che delle conquiste passate, più della presenza salvifica del Dio Uno e Trino
che delle miserie del mondo.
Perché il Padre “ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito,
perché chiunque crede in Lui non muoia ma abbia la vita eterna” (Gv. 2,14) e
per questo “ha mandato nei nostri cuori lo spirito del suo Figlio che grida:
Abba, Padre” (Gal. 4,6).
(Parole di Mons. Dino Ricchetti che ha conosciuto profondamente la spiritualità
mistica di Itala Mela)
18
giugno SOLENNITA’ del SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO A) Gv6,51-58
Buon pastore, vero pane, o
Gesù, pietà di noi: nutrici e difendici, portaci ai beni eterni nella terra dei
viventi.
“L’anima sentirà allora il
bisogno di unirsi al Cristo nella sua partecipazione eucaristica alla S.Messa.
Essa comprenderà che solo Gesù potrà svelarle gradualmente i misteri della vita
divina: e che stretta a Lui le sarà dato scendere in sinu Trinitatis. Mai come
negli istanti della S.Comunione potrà
sperare d’essere oggetto dell’amore del Padre e dei doni dello Spirito Santo:
mai come in questi istanti potrà osare di offrirsi al Padre per glorificarlo
nel compimento della sua volontà. Essa potrà chiedere a Gesù di introdurla nel
sacrario divino per amare con Lui il Padre e per essere avvolta dal Suo Amore.
Gesù, attraverso il suo incruento sacrificio e con la partecipazione alla sua
mensa la renderà meno indegna di questo ingresso nel seno della Trinità SS. Non
voglio parlare di una grazia “sensibile”: ma della grazia reale che ciascuna
Comunione può dare all’anima che sappia chiederla e che sia consapevole di
riceverla. Poiché Gesù non si può unire ad un’anima senza stringerla a sé in
sinu Patris, siamo noi che riceviamo tali grazie senza comprenderle e che
spesso non ci curiamo neppure di penetrarle. Noi amiamo esprimere il nostro
grazie a Gesù con linguaggio spesso troppo retorico e non sappiamo bene quello
che egli fa in noi e per noi quando scende nel nostro cuore.”
25
giugno XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) Mt 10,26-33
-Non abbiate paura degli
uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che
non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce,
e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze-.
Così inizia il Vangelo di questa domenica, e nessuno più di Itala Mela ha
incarnato questo invito del Signore a non avere paura e a testimoniare con la
propria vita e i moltissimi scritti,che ci ha lasciato, l’indefessa ed infinità
fiducia nell’Amore della S.S. Trinità per noi, malgrado fu costretta a lasciare
molto giovane l’insegnamento fino a ridursi ad essere quasi sempre inferma per
scompensi cardiaci aggravati spesso da diverse complicazioni:
“Molte
volte…. ho chiesto a Dio cosa mai io, piccola e debole, avrei potuto fare per i
miei fratelli…. Il Signore mi confermava che avrei cooperato come un piccolo
strumento a quella riedificazione cristiana della società, che è l’oggetto di
tutte le nostre preghiere”
“Lui
non ci chiederà mai l’impossibile; se ci saranno passi difficili, ci porterà
tra le sue braccia”.
“Sento che il Signore è stato buono a crearmi un mondo interiore prima di
distruggere il mio mondo esterno, essendo come proporzionata al vuoto sensibile
la pienezza dei beni immutabili”
“Non sono le opere che convertono il mondo, ma l’amore da cui sono animate, e
noi dobbiamo amare anche per chi opera”.
“Il Signore rivolge l’attenzione dell’anima ai pericoli sociali e le dice che
Egli vuole nel cuore stesso della società delle << isole eremitiche
>> che portino la quiete nel tumulto, il silenzio nel clamore, l’unità
nella molteplicità…..E’ come se io fossi fisicamente trascinata nel mondo per
portarvi Dio…. Le folle non vanno più all’eremo ad attingere la luce, come
negli antichi tempi, ed allora Dio crea dei piccoli eremi segreti, ignorati, proprio
in mezzo alla folla, perché quasi insensibilmente da essi irradi il divino su
coloro che sono nelle tenebre e nelle ombre della morte”