Sabato
25 marzo- Oggi è festa grande nella comunità dell'Annunziata perché si
festeggia l'Annunciazione del Signore. Il diacono Agostino, che si impegna con
tutte le sue forze per salvaguardare e rendere sempre più bella la Chiesa
dell'Annunziata, si dà come sempre un gran da fare per onorare la nostra Madre
Celeste e solennizzare questa importante ricorrenza. Non per niente sono
presenti 7 sacerdoti e numerosi fedeli che sono corsi anche dalle altre
parrocchie per eseguire una solenne messa "De Angelis" ed altri
bellissimi inni sacri. Veramente toccante l'omelia di don Carlo Cipollini che
ha fatto rilevare come ognuno di noi, dopo aver ascoltato l'annuncio evangelico
odierno, è chiamato a seguire la parola del Signore che a volte ci può apparire
un po’ dura perché non siamo ancora pronti ad accoglierla, ma in realtà quello
di Gesù è sempre un invito all'amore verso il prossimo.
Ritornando
a casa, siamo accompagnati dalla parola che abbiamo ascoltato e dobbiamo essere
desiderosi di annunciare il Vangelo a tutti i fratelli.
Sabato
1 aprile - Oggi è in programma il Pellegrinaggio Mariano mensile, presieduto
dal nostro Vescovo, Mons. Luigi Ernesto Palletti e che si svolge nella Chiesa
della SS. Annunziata in Castiglione Vara. I fedeli delle parrocchie di Ortonovo
si recano all'appuntamento utilizzando un autobus della ditta Lorenzini,con la
massima puntualità e partecipazione. Alle ore 8 il nostro Vescovo apre la
bellissima cerimonia e quindi prende il via la grande processione verso la
Chiesa della SS. Annunziata, con la recita del S. Rosario.
Arrivati
alla chiesa, viene celebrata la S. Messa da parte del nostro Vescovo che svolge
una bellissima omelia che di seguito riporto: "Mai un uomo ha parlato
così" e sono le guardie che dicono questo. "Mai un uomo ha parlato
così". Ecco, di fronte al Signore Gesù, veramente sorge una meraviglia
nuova, una meraviglia che può portare anche confusione, al primo momento, e
certamente porta a posizioni diverse. Alcuni dicono: "Ma, chissà, forse
che non sia il Cristo", altri che invece dicono: "No, non è
possibile, non viene di qui". Altri dicono: "Ma noi non sappiamo da
dove dovrebbe venire mentre di questo sappiamo tutto". Ecco, allora
veramente ci troviamo di fronte a questo mistero: di fronte al mistero del
Signore Gesù, che noi riconosciamo come nostro Salvatore, dunque come figlio di
Dio, come nostro Redentore, che veramente ci meraviglia ogni volta che fa
risuonare la sua voce, in modo particolare proprio attraverso l'annuncio
evangelico, ma che a volte, forse, può trovarci anche distratti ovvero
credenti, certo, ma non così disposti, non così aperti ad accogliere quella
parola che è pane di vita. Oggi, invece, siamo proprio qui per accogliere
quella parola. È bello farlo nel nostro cammino quaresimale perché sappiamo che
la Quaresima si nutre fortemente della parola. Infatti è proprio attraverso la
parola che giunge a noi la verità per la conversione autentica. Perché se il
nostro cuore si è aperto totalmente alla fede, non è tanto per un privilegio
quanto per un dovere: quello di annunziare il Vangelo ad ogni uomo.
Ecco,
L'accogliamo così, chiedendo ovviamente la grazia di tante e sante vocazioni al
sacerdozio perché sappiamo quanto abbia bisogno la Chiesa di questo perché
questo non è qualcosa che ci differenzia, che ci separa, ma è veramente quel
cuore in modo che tutto il popolo di Dio possa innalzare la sua preghiera,
partecipare all' Eucaristia e ricevere il pane di vita insieme, insieme tutti,
annunciare il Vangelo che salva. Ecco, L'accogliamo così e L'affidiamo all'intercessione
materna della Vergine Maria.
Al
termine della S. Messa i fedeli si sono poi riuniti per un momento conviviale e
quindi noi delle parrocchie di Ortonovo abbiamo raggiunto l'autobus che ci
attendeva, per far ritorno alle nostre case, portando in cuor nostro tanta
serenità e felici di aver vissuto un'altra esperienza molto emozionante e
sicuri che tanti nostri concittadini vorranno anch'essi vivere queste
bellissima esperienza che riempie i cuori di gioia.
Sabato
8 - Oggi ho trascorso una giornata a dir poco meravigliosa ed indimenticabile.
Alle ore 7, con l'auto di Nuccio, sono partito per far visita al nostro caro
don Giovanni a Trebaseleghe (Padova) insieme a Giovanna (mia moglie) ed a
Manuela, moglie di Nuccio che ci ha fatto anche da autista. Siamo arrivati
verso le ore 11 quando don Giovanni era già nella chiesa della Casa Don Orione
e quindi abbiamo potuto partecipare alla S. Messa e solo alla fine della stessa
abbiamo potuto riabbracciare il nostro caro don Giovanni, pervasi da una grande
emozione. Non sto a descrivervi la commozione di don Giovanni che da quel
momento non si è più staccato da noi ed ha chiesto ed ottenuto dai responsabili
della Casa di rimanere con noi anche per condividere il pranzo che abbiamo
consumato in un ristorante molto vicino alla Casa don Orione. Io non sono
capace, e me ne rammarico, di descrivervi l'emozione da noi provata e
pienamente ricambiata. Si leggeva sul volto di don Giovanni la gioia di chi
ringrazia il Signore per un meraviglioso dono ricevuto ed al quale si
aggrappava con commozione e riconoscenza. Gli abbiamo portato i saluti e
l'abbraccio di Padre Onildo che avrebbe voluto unirsi a noi, come peraltro ha
sempre fatto, ma che poi ha dovuto rinunciarvi per adempiere ai suoi primari
doveri di parroco, in quanto non gli è stato possibile trovare un sostituto che
potesse celebrare la messa prefestiva a S. Giuseppe. Abbiamo portato anche il
saluto e l'abbraccio di tutto il suo popolo di Casano e S. Martino che porta
sempre nel cuore il suo grande pastore che per tanti anni si è dedicato con
tutte le sue forze al bene delle loro anime. Don Giovanni resterà infatti nel
cuore di tutti quelli che hanno avuto il dono dal Signore di conoscerlo,
frequentarlo e di ricevere tanto, tanto aiuto e conforto spirituale. Mentre
eravamo al ristorante, si è avvicinato al nostro tavolo un signore che, con
grande educazione, ci ha chiesto se quel signore che era con noi era don
Giovanni ed, a seguito della nostra risposta affermativa, gli si è avvicinato
chiedendo la sua benedizione. Don Giovanni non solo gli ha impartito la sua
benedizione, ma prima ha voluto che tutti insieme recitassimo un pater, ave e
gloria.
Dopo
il pranzo lo abbiamo accompagnato alla Casa don Orione e siamo rimasti a lungo
con lui perché era veramente vitalizzante conversare con lui e ricevere tanta
carica cristiana. Non riuscivamo a staccarci da lui anche se sapevamo che ci
aspettavano più di 4 ore di viaggio. Anche don Giovanni con lo sguardo sembrava
invitarci a restare ancora un po' e, nonostante i suoi 104 anni che compirà il
16 agosto, ci ha confessato che non dispera di poter ritornare a farci visita a
Casano, tanto è l'amore che lo lega ai suoi vecchi parrocchiani che non
dimentica mai nelle celebrazioni delle messe e nelle recite dei santi rosari che
sono almeno 6 ogni giorno.
Domenica
9 - Con la Domenica delle Palme inizia la Settimana Santa di passione, morte e
risurrezione ed i riti contemplati sono i più commoventi ed importanti
dell'anno liturgico. Con questo spirito, mi sono recato nella Chiesa di S.
Martino dove, alle ore 10, padre Onildo ha dato vita ad una commovente
cerimonia, culminata con la benedizione delle palme e dei ramoscelli di olivo.
La Chiesa di S. Martino era gremita di fedeli che poi, in processione, hanno
raggiunto la Chiesa di S. Giuseppe, dove è stata celebrata la S. Messa solenne.
Giovedì
Santo 13 - Nel giorno del Giovedì Santo sono previste due importanti celebrazioni
liturgiche: al mattino, nelle cattedrali, i Vescovi consacrano il sacro crisma
e cioè l'olio benedetto da usare durante l'intero anno per i Sacramenti del
Battesimo, Cresima e Ordine Sacro oltre gli altri oli usati per l’Unzione degli
Infermi e per ungere i catecumeni.
Nel
pomeriggio, nella Chiesa di S. Giuseppe, alle ore 18 ho partecipato alla Messa
in "Coena Domini" (la Cena del Signore) e cioè la rievocazione
dell'ultima Cena che Gesù consumò con i 12 Apostoli e che rappresenta un vero
pilastro per noi cattolici in quanto il Messia in quell'occasione si accomiatò
dagli Apostoli pronunciando parole di profezia, di promessa e consacrazione. Commovente la rievocazione della lavanda dei
piedi che Gesù fece nei confronti dei Dodici dando loro una grande lezione e
mandato in quanto sta a significare che i discepoli dovranno seguirLo sul
cammino della donazione totale verso tutti i fratelli, a qualsiasi ceto sociale
o razza appartengano. Inoltre, impartì un nuovo comandamento: "......Dove
vado io, voi non potete venire. Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli
uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per
gli altri". E poi Gesù prese il pane e, pronunciata la benedizione, lo
spezzò e lo distribuì agli Apostoli dicendo: "Prendete questo è il mio
corpo" e poi prese il calice con il vino, rese grazie, lo diede loro
dicendo: Questo
è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti". Veramente un
gesto del tutto particolare e forse lì per lì non facilmente comprensibile neanche da parte degli
Apostoli, ma che rappresentava il dono più prezioso che Gesù potesse fare
all'umanità: donare sé stesso nel Sacramento dell'Eucaristia e col
completamento della frase: "Fate questo in memoria di me" istituì il
sacerdozio cristiano che perpetuerà nei secoli futuri il sacrificio di Gesù,
attraverso il sacrificio Incruento rinnovato ogni giorno ed in ogni angolo
della terra, con la celebrazione della S.. Molto commovente la lavanda dei
piedi fatta da una ventina di bimbi e bimbe della nostra parrocchia e molto
significativa la re posizione dell'Eucaristia in un locale adiacente alla
chiesa, che è diventato sede di devozione ed adorazione per l'intera serata ed
anche per tutto il giorno seguente (venerdì S.).
L'altare
della reposizione è il luogo in cui viene riposta e custodita l'Eucaristia al
termine della celebrazione eucaristica del Giovedì Santo, la "Missa in
Coena Domini". La reposizione dell’Eucaristia si compie per invitare i
fedeli all'adorazione tra giovedì e Venerdì Santo in ricordo del l'istituzione
di un mistero così grande e nella meditazione delle sofferenze della Passione
di Cristo. Nella tradizione e nel linguaggio popolare l'Altare della
Reposizione viene comunemente chiamato "Sepolcro", ma tale
terminologia è impropria perché in esso viene riposta l'Eucaristia, segno
sacramentale di Gesù Cristo vivo e risorto. L'altare della reposizione non è
dunque un sepolcro che simboleggia l morte di Gesù, bensì un luogo in cui
adorare l'Eucaristia. È la presenza eucaristica di Gesù nel Tabernacolo che
vogliamo adorare e contemplare.
Venerdì
Santo 14 - Questo, per noi fedeli, è un giorno di grande tristezza. Gesù, il
nostro Redentore ci ha salvati "facendosi obbediente fino alla morte e
alla morte in croce" e di questo noi tutti ci dobbiamo sentire
responsabili, in quanto peccatori.
Io ho
partecipato alla S. Messa in San Giuseppe, una funzione segnata dal dolore,
nella rievocazione delle sofferenze e morte del nostro Redentore. La lettura
del brano evangelico di Giovanni che ci descrive la Passione di Nostro Signore
Gesù Cristo ci fa rivivere i momenti così crudeli vissuti dal nostro Salvatore,
vittima innocente ed unico riparatore dei nostri peccati. Per questo noi tutti
dovremmo sforzarci di essere veri fratelli e di amarci l'un l'altro come Gesù
ci ha amati.
Alle
20,30, come è ormai consuetudine, è iniziata la processione della Via Crucis
che ha attraversato tutto il territorio parrocchiale fino alla Chiesa di S.
Martino, con grande partecipazione di fedeli, specialmente giovani e ragazzi,
lungo un percorso segnato dalle case illuminate e dai lumini accesi.
Sabato
Santo 15- Oggi la Chiesa celebra la solennità più importante dell'anno
liturgico. Gesù, che per redimerci è morto sulla croce, il terzo giorno è
risuscitato, come aveva detto agli Apostoli. Solo Lui, il Dio in terra, ha vinto
la morte, come ha spiegato molto bene don Andrea nella sua bellissima omelia,
ripercorrendo i momenti tristi del dolore fino alla gioia della resurrezione.
La S. Messa nella Chiesa di Maria Ausiliatrice è iniziata alle ore 21, come da
programma, con la benedizione del fuoco. Si sono spente le luci della chiesa ed
i fedeli si sono riuniti nel piazzale dove è stato allestito il fuoco col quale
don Andrea ha acceso il cero pasquale attraverso cui tutti i fedeli hanno
acceso le loro candeline che hanno portato in processione, raggiungendo la
chiesa illuminata solo dalle candeline, mentre il Sacerdote cantava per tre
volte: "Lumen Cristi". A questo punto è iniziata la S. Messa con
grande partecipazione di fedeli. Molto significativo anche il rito della
benedizione del fonte battesimale, al quale hanno fatto seguito il canto delle
Litanie dei Santi e la Rinnovazione delle promesse battesimali.
Domenica
di Pasqua 16- Cristo è risorto! Nella tomba non giace più il corpo di Gesù
perché Egli è vivente, pronto ad accogliere tutti noi perché chiunque crede in
Lui è perdonato ed accolto nel Suo amore. Oggi la chiesa di Maria Ausiliatrice
è stracolma di fedeli. Anche il coro è presente al gran completo per elevare a
Cristo Salvatore tutta la gioia dei nostri cuori e per ringraziarLo per i
dolori sofferti per redimerci dal peccato e farci rinascere a vita nuova. La
risurrezione di Cristo è il trionfo sulla morte e sul peccato e tutti noi, come
i discepoli di Emmaus, troppe volte non siamo capaci di riconoscere il Signore
che cammina sempre con noi, ma noi il più delle volte non Lo riconosciamo come
avviene quando non aiutiamo il nostro compagno di viaggio che è nel bisogno.
Veramente
toccante l'omelia di don Andrea che ha sottolineato il fondamentale ruolo della
donna nel piano di redenzione di Gesù. Le donne sono ai piedi della Croce con
Maria e con Giovanni, l'Apostolo amato da Gesù. Dice Giovanni: "Vi erano
anche molte donne, che osservavano da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla
Galilea per servirlo. Tra queste c'erano Maria di Màgdala, Maria madre di
Giacomo e di Giuseppe e la madre dei figli di Zebedeo" . E don Andrea
ricorda ancora che è Maria Maddalena ad andare al sepolcro la mattina presto e
vide che dal sepolcro era stata tolta la pietra ed allora corse da Simon Pietro
e Giovanni per annunciare loro che avevano portato via dal sepolcro il Signore
ed ancora a Maria Maddalena appare Gesù che la chiama per nome e la incarica di
riferire ai discepoli che Lui ascende al Padre e così Maria Maddalena corse ad
annunciarlo ai discepoli. Le donne sono
state delle vere protagoniste anche durante la vita di Gesù e testimoni dei
suoi miracoli. Basterebbe ricordare Marta e Maria, sorelle di Lazzaro e la
Maddalena.
Giovedì
20- Alle ore 21, nella Chiesa della SS. Annunziata in Casano Alto, si è svolta
l'Adorazione Eucaristica Interparrocchiale. La chiesa è gremita di fedeli corsi
dalle varie frazioni e che improvvisano anche un nutrito coro che accompagna
l'intera cerimonia. Molto profonde e significative le letture ed il brano
evangelico prescelti da Padre Mario. In particolare, viene sottolineato come
"le domeniche del tempo di Pasqua ci aiutano a capire la presenza di Gesù
in mezzo alla Sua comunità, la Chiesa, perché lo sappiano riconoscere vivo e
continuiamo con Lui la missione nella storia che ci ha dato di vivere.
Il
mistero della Chiesa sta tutto in questa presenza viva e attiva di Gesù risorto
e principalmente in quel momento di convocazione in cui facciamo memoria della
Sua passione e proclamiamo la Sua resurrezione: la celebrazione
eucaristica". Il Risorto affida alla Sua Chiesa il ministero della
misericordia e del perdono.
Viene
quindi letto un commovente brano evangelico di Giovanni (Gv 20, 19-31) in cui
viene descritta la venuta di Gesù in mezzo ai discepoli, riuniti a porte chiuse
per timore dei Giudei e che disse loro: "Pace a voi" ed ancora
"Pace a Voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi". Detto
questo, soffiò e disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui
perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non
saranno perdonati" ed a Tommaso: "Perché mi hai veduto, tu hai
creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto". Questi beati
siamo noi se, pur non avendo visto, crediamo.