“Fratelli,
siete risorti, cercate le cose di Lassù dove Cristo è assiso alla destra di
Dio; volgete l’animo alle cose di Lassù, non alle cose della terra, poiché voi
siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio” (Col 3,1-3). In queste parole dell’Apostolo Paolo è
contemplata in modo particolare l’unione fra la nostra morte e la morte e
resurrezione di Cristo. Siamo risorti con Lui a una nuova vita; la nostra vita
deve essere orientata lassù dove Cristo risorto ci ha preceduti. Paolo non
intendo che i cristiani non debbano costruire anche le città terrene; ma lo dobbiamo fare col
pensiero rivolto alla città del cielo, e soprattutto animati da quello spirito
che è lo Spirito di Cristo, che orienta la nostra vita verso una meta superiore
e considera le cose della terra non come assolute ma solo come mezzo e con
valore strumentale. E continua: “Poiché voi siete morti e la vostra vita è
nascosta con Cristo in Dio”. In qualche modo voi siete morti a ciò che è
deteriore: ed è deteriore proprio il collocare nelle cose della terra, nei beni
terreni, nelle soddisfazioni che può offrire la terra, lo scopo del nostro
vivere. Infatti di lì nasce l’avidità, la sensualità, l’orgoglio, l’ambizione
del potere, l’ambizione del dominio; di lì nascono tutti gli egoismi e quindi
anche tutte le ingiustizie e tutte le guerre, perché è chiaro che se fra le
cose che la terra può offrirci, la libertà è la più preziosa, tuttavia essa non
deve essere uno scopo ma uno strumento per il bene, rischiando altrimenti di
diventare ingiustizia, o almeno tentazione di ingiustizia, perché col pretesto
della libertà io invaderei i diritti degli altri, se non metto limiti alla mia
libertà. L’Apostolo Paolo prendendo questa posizione nei confronti delle cose
della terra, dice che la nostra vita è nascosta con Cristo in Dio. “La vostra
vita è come sepolta con Cristo in Dio; ma quando Cristo, che è la finalità
suprema e la nostra vita, cioè il cui pensiero è il vostro pensiero, i cui
sentimenti sono i vostri sentimenti, il cui spirito è il vostro spirito, sarà
manifestato nella gloria, anche voi sarete manifestati con lui nella gloria”
(Col 3,3-4).Egli conferma che la meta suprema non è nella terra e nelle cose
della terra, ma al di là: quando la manifestazione di Cristo nella gloria si
comunicherà anche a noi, dei quali Cristo con il Suo Spirito è la vita che in
Cristo abbiamo ora nascosta la vita. Questo è il significato della Pasqua. Essa
è quindi la festa prima per il cristiano, che si prolunga e si consuma nel cielo,
perché Cristo nostro Agnello pasquale è stato immolato; essa domanda da noi lo
sforzo della purificazione dal vecchio lievito della malizia e delle
perversità. per vivere negli azzimi della purezza e della carità. “O padre, che
unisci in un solo volere le menti dei fedeli, concedi al tuo popolo di amare
ciò che comandi e di desiderare ciò che prometti, perché fra le vicende del
mondo là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia”.
(dal Messale Romano).