Era ormai ora di chiudere il Santuario,
un'altra giornata stava finendo, almeno così pensavo. Invece no! Ecco che
mentre raggiungo il Santuario dalla parte del coro, sento il rumore della porta
d'ingresso, era una coppia di giovani che lì per lì rimangono un po' in fondo e
ho l'impressione che vogliano starsene per conto loro. Io sono vicino al
tempietto e, cercando di rispettare il loro silenzio, domando loro se hanno
bisogno di aiuto. La prima risposta è negativa: “no, grazie, vogliamo solo
visitare”; decido d'insistere: “ ecco, appunto, se volete qualche
spiegazione...” Nel frattempo, sia io che loro, avevamo
raggiunto il centro del Santuario e quindi ci siamo presentati: lui, un
italiano da qualche anno all'estero; lei, una ragazza timida degli Stati Uniti.
Era la prima volta che visitavano il Santuario nonostante lui fosse originario
della zona.
Ho cercato di raccontare come meglio ho potuto, la storia della lacrimazione e
della nascita del Santuario e l'importanza che nel tempo ha avuto la devozione alla
Madonna del Mirteto da parte dei paesi d'intorno. Erano molto incuriositi, soprattutto
lei, venendo da una cultura così diversa. La visita è stata più lunga del
previsto, prima perché lui traduceva in inglese ciò che io dicevo, e poi,
perché la conversazione è andata oltre il formalismo di una visita guidata.
Infatti lei ha chiesto come mai un sacerdote di El Salvador fosse in Italia, a
Ortonovo! Ho spiegato che appartengo a una comunità missionaria del Guatemala;
e così via il dialogo è diventato più personale: lei figlia di un responsabile
(pastore?) di una comunità evangelica degli Stati Uniti. Lui, nato cattolico ma
ormai non praticante, quasi sulla soglia dell'ateismo. Ma tutti e due hanno
ascoltato la storia del Santuario, non solo con curiosità, ma anche con un
certo rispetto, quasi come a riconoscere l'atmosfera mistica del luogo; che
anche se non appartenevano a quel tipo di fede, comunque rispettavano la fede e
la devozione di coloro che nei secoli sono venuti ad omaggiare la Madre del
Signore!
E' stato davvero un incontro molto particolare! In me è nata una certa stima
per questi due ragazzi che, attirati dal biancore della facciata del Santuario,
sono venuti fin qua su per vedere cosa c'era. Semplice curiosità? beh! È stata
proprio la loro curiosità che mi ha fatto pensare a Zaccheo e al suo desiderio
di vedere Gesù. Chissà che quella visita alla Madonna non riaccenda, soprattutto
nel ragazzo, il desiderio di aprire il cuore a Gesù!
Non ci resta che pregare Iddio per questa intenzione e affidarli
all'amore materno di Maria .
Prima di salutarvi, vi informo, per chi ancora non lo sa, che dal mese di
febbraio è arrivato al Santuario il nostro confratello p. Domingo (Domenico), è
venuto direttamente dal Guatemala per formare comunità con me e p. Onildo.
Diamo a lui il benvenuto e gli auguriamo una serena permanenza sotto lo sguardo
materno della nostra cara Madonna.
Con gli auguri di una Santa Pasqua a tutti, vi saluto nel Signore!