Era estate, faceva molto caldo malgrado ancora le ore del mattino si presentassero con una piacevole
brezza, proveniente dalla marina, profumata di salmastro e iodio. Doretto stava
zappando , attorno ai filari di patate, e tu, poco più che un ragazzo, avevi
già sentito, nel tuo cuore, la chiamata del Signore . Quella mattina scendendo
da Nicola a Isola, venisti a trovarci e tra un lavoro e l’altro, seduto sotto
le fronde di un gigantesco albicocco con il tuo breviario in mano, ci leggevi
la parabole del Vangelo.
Dopo alcuni anni sei diventato Sacerdote. Che bella festa fu, nel tuo amato
paese sembrava ci fosse il mondo, per quante persone erano venute per festeggiarti.
Quante fotografie ti scattò Dorè, allora appassionato di fotografia, ancor oggi
guardandole mi commuovono, per tutti
quei volti conosciuti di nicolesi che oggi non ci sono più.
Il tempo passava e la tua missione ti ha portato dove veniva richiesta la tua
opera, facendoti amare e stimare da tutti.
La notizia mi è pervenuta oggi, lunedì venti febbraio: “E’ ufficiale; dopo
centotrentadue anni tornerà alla guida della parrocchia dei SS. Filippo e
Giacomo di Nicola un parroco nicolese: don Carlo Cipollini. L’ingresso avverrà
domenica cinque marzo p. v.”.
Caro don Carlo, la mia gioia è condivisa con tutto il paese che ti vuole bene,
amiamo le tue omelie, il tuo modo di relazionarti con la gente, la tua parola è
molto ascoltata.
Tu sei nato per essere Sacerdote.
Io speravo sempre nel tuo ritorno, ed un giorno ti dissi che se la cosa si
fosse avverata, sarei andata a piedi al Santuario della Madonna del Mirteto ad
accendere una candela. Fin qui niente di eclatante, ma quando feci questa
promessa ancora camminavo bene, mentre ora con l’età e i vari problemi come
faccio?
Ho sentito dire che l’ultimo sacerdote di Nicola fu un “Cipollini”, forse un
tuo lontano parente? Così sembra più che logico ricominciare dove tutto era
iniziato.
Un buon cerchio della vita.
Ben tornato a casa, Don
Carlo Cipollini, i tuoi parrocchiani ti aspettano.