Venerdì 27 gennaio - Il
Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze, svoltosi dal 9 al 13 novembre 2015,
ha individuato cinque verbi da sviluppare nelle parrocchie: Uscire, Annunziare,
Abitare, Educare e Trasfigurare.
Il nostro Vescovo ha incontrato i fedeli delle parrocchie ortonovesi nella
Chiesa del Preziosissimo Sangue, in data 10 novembre 2016, per sviluppare un
approfondimento su questi importanti temi e quindi sviluppare un vero percorso
nelle varie parrocchie, percorso che è iniziato nel periodo di Avvento, come
ampiamente riportato nei precedenti numeri del Sentiero. Per sviluppare questo
importante cammino, il 27 gennaio si è svolto un incontro vicariale con i
nostri sacerdoti per approfondire il verbo "USCIRE", con la presenza
di numerosi fedeli provenienti dalle varie parrocchie.
Ha aperto i lavori il Vicario don Andrea che ha esternato riflessioni veramente
profonde sul termine "uscire". Ricordando Matteo che esorta i
cristiani ad uscire nelle strade e a non chiudersi in se stessi, ci ha invitati
ad abbattere i pregiudizi ed i muri contro gli altri.
"Uscire" non vuol dire muoversi in maniera disordinata, ma significa
andare incontro agli altri. Significa non chiuderci in noi stessi ed uscire per
annunciare Cristo e portarlo in mezzo alla gente. Uscire vuol dire cambiare
stile di vita e cioè modo di pensare e portare Cristo ai fratelli, aiutando il
prossimo sia con le opere che con la parola e la vicinanza. Quindi bisogna
uscire concretamente. Non dobbiamo essere solo sentinelle che guardano ma anche
operatori e pertanto essere educatori e formatori.
Come si vede, il verbo "uscire" è molto impegnativo per noi cattolici
e scopo di questo incontro è anche quello di viverlo come vicariato, per vedere
le cose in modo nuovo.
Dopo la profonda introduzione svolta dal Vicario don Andrea, si è proceduto
alla formazione dei gruppi di incontro e ciascun gruppo è stato coordinato da
uno dei cinque parroci presenti.
Devo dire che il lavoro sviluppato dal mio gruppo, coordinato da don
Alessandro, è stato molto interessante ed il tempo messoci a disposizione è
volato senza che ce ne rendessimo conto. Avremmo voluto rimanere ancora
insieme, ma abbiamo dovuto darci appuntamento alla prossima occasione che ci
auguriamo avvenga quanto prima.
Tutti i gruppi si sono quindi riuniti nel salone per una preghiera e per darci
appuntamento al prossimo incontro.
Martedì 31 gennaio - Oggi
ricorre la festa di S.Giovanni Bosco, Patrono di Isola.
La Chiesa di S.Maria Ausiliatrice è stracolma di fedeli che nutrono grande
devozione per S.Giovanni Bosco e don Andrea è molto impegnato negli ultimi
preparativi della S. Messa solenne. È assistito da don Marco, dal diacono
Emilio e da un grande numero di chierichetti e di chierichette. Anche la
"corale" è presente nella sua interezza per contribuire a rendere questa
funzione veramente solenne.
Bellissimi i canti eseguiti e commovente l'omelia tenuta da don Marco, compagno
di Seminario di don Andrea che si è rivolto in particolar modo ai giovani,
sviluppando con grande competenza e calore il tema del ruolo assegnato ai
giovani da S.Giovanni Bosco "padre e maestro della gioventù", come lo
definì Giovanni Paolo II. Fondatore dei Salesiani e delle Figlie di Maria
Ausiliatrice, Egli si dedicò con tutte le sue energie all'attività educativa
dei giovani. La Sua pedagogia si basa sul "sistema preventivo" che si
fonda su tre punti portanti: religione, ragione ed amorevolezza. Il suo
proposito fondamentale è quello di formare buoni cristiani ed onesti cittadini.
Quanto attuale si rivela questo suo messaggio pedagogico! E quanti frutti ha
seminato! Basterebbe ricordare uno dei suoi capolavori : S.Domenico Savio.
Giovedì 2 febbraio - Oggi
ricorre la festa della Candelora che ha origini antichissime. Ma cerchiamo di
vedere il significato di questa definizione. La Chiesa Cattolica il 2 febbraio
ricorda la Presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme.
Tutto questo in adempimento a precise disposizioni giudaiche che prevedevano
che i primogeniti maschi, quaranta giorni dopo il Natale, dovevano essere
condotti al Tempio. Ma da cosa deriva il termine "Candelora"? Deriva
dalle parole pronunciate dal vecchio sacerdote Simeone e riportate nel Vangelo
di Luca mentre Simeone nel tempio teneva in braccio il Bambino Gesù: "Ora
lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché
i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i
popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele" (
Luca 2,29). Quindi Cristo è la "luce per illuminare le genti" ed è
proprio da questo riferimento che nasce il termine "Candelora". Ma
oggi si celebra anche la festa della Purificazione di Maria in quanto, in base
alle tradizioni ebraiche, la madre di un bimbo maschio, dopo quaranta giorni
dalla sua nascita, essendo considerata impura,doveva presentarsi al Tempio per
purificarsi.
Ebbene, oggi nella Chiesa di S.Giuseppe abbiamo partecipato ad una santa messa
molto significativa, con grande partecipazione di fedeli. Fra l'altro Padre
Onildo ha indossato una casula molto bella e significativa per le
raffigurazioni che rappresentavano simboli molto importanti che Padre Onildo ha
illustrato nella sua bella omelia. La casula è divisa in tre sezioni: nella
prima è raffigurala l'Annunciazione; nella seconda sono riportate tre scene del
Natale riguardanti gli Angeli che danno l'annuncio ai pastori, la nascita di
Gesù e la visita dei Magi e nella terza sezione è raffigurata la Presentazione
di Gesù al Tempio.
Venerdì 3 febbraio - Oggi
ricorre la festa di S.Biagio Vescovo. È una ricorrenza che mi commuove sempre
perché mi ricorda dei momenti fra i più belli della mia infanzia e giovinezza.
Infatti S. Biagio era il patrono del mio paesello natio (Quarazzana di
Fivizzano) e vi posso garantire che era sempre una festa da favola.
Intanto tutte le famiglie invitavano i parenti e gli amici per condividere con
loro i grandi festeggiamenti che duravano anche tre giorni e buon per noi che
avevamo una casa molto spaziosa! Bellissimi i riti sacri che venivano celebrati
nella piccola, ma bella chiesa del paese che era sempre stracolma di fedeli.
Non potrò mai dimenticare i concerti di campane che ci facevano rimanere col
fiato sospeso per gustare fino in fondo le celestiali armonie che riusciva a
trasfondere un vecchio campanaro che era veramente un artista.
Con questi ricordi e con questo spirito ho partecipato alla S. Messa nella
Chiesa di S. Giuseppe che era piena di fedeli, per cui la funzione è stata
arricchita anche da bellissimi canti e, al termine, Padre Onildo ha benedetto
la gola a tutti i presenti.
Mercoledì 8 febbraio - Alle
ore 17, nella bella chiesa abbaziale di S. Lorenzo in Ortonovo, si celebra una
cerimonia veramente commovente. Ad Agostino Cavirani, nostro concittadino,
viene conferito il "lettorato" che è la penultima tappa per diventare
diacono permanente.
Ortonovo ha rappresentato una terra molto prolifica di vocazioni religiose.
Forse la nostra Madonna del Mirteto ci ha messo anche del Suo, ma sta di fatto
che Ortonovo annovera molti religiosi. Basterebbe ricordare don Domenico
Lavaggi, già parroco di Levanto e che ha pubblicato, e sta ancora pubblicando,
molte bellissime riflessioni sul Sentiero ed i molti, anzi moltissimi sacerdoti
e monaci di Ortonovo Alto. Sarebbe impossibile annoverarli tutti perché sono
veramente tanti. Inoltre Ortonovo ha dato i natali anche a due diaconi
permanenti (Agostino Antognetti, che è stato uno dei primi diaconi della nostra
diocesi e Paolo Casani). Presto quindi avremo un terzo diacono permanente:
Agostino Cavirani. Bellissima la cerimonia con cui gli è stato conferito il
"lettorato" dal nostro amato Vescovo,mons.Luigi Ernesto Palletti.
Numerosi i fedeli che hanno partecipato con devozione e commozione e bellissimi
i canti prescelti dal rettore Padre Mario ed eseguiti da una nutrita corale.
Veramente toccante l'omelia svolta dal nostro Vescovo ricordando che il cuore
non è solo formato, ma illuminato. La Chiesa ci illumina il cammino che
dobbiamo fare, indicandoci ciò che è male per essere evitato. Certo noi da soli
non possiamo farcela, ma si può compiere il bene se si ascolta ciò che Dio
vuole. Fondamentali le letture liturgiche perché Dio attraverso la sua Chiesa
ed i suoi ministri vuole che la parola sia annunciata e da noi ricevuta, perché
solo così possiamo vedere quello che è bene e quello che è male. Chi non
ascolta non può capire. Come i discepoli dobbiamo dire: “eccomi, Signore. Tu
sei la via, la verità e la vita". Allora diventa la sua voce proclamata.
Non chi dice "Signore, Signore", ma chi fa la volontà di Dio e
dobbiamo dire grazie al Signore perché ci ha dato la sua parola.
Quindi, rivolgendosi ad
Agostino: "Proclamerai la parola di Dio; educherai; porterai l'annuncio
del Vangelo e di salvezza; con la tua collaborazione molti conosceranno la
parola di Dio e potranno salvarsi; rendi testimonianza con la tua vita al
nostro Signore Gesù Cristo”. Quindi il Vescovo svolge le preghiere e pronuncia
le formule per conferire ad Agostino il lettorato e vengono apposte le firme di
rito.
A questo punto i fedeli applaudono sentitamente, ringraziando in cuor loro il
buon Dio.
Giovedì 9 febbraio - Alle
ore 21, presso la Chiesa del Preziosissimo Sangue di Caffaggiola, si è svolta
l'ora di adorazione per le vocazioni.
È presente un nutrito numero di fedeli provenienti dalle varie parrocchie
ortonovesi e castelnovesi.
"Predicate e ricordate a tutti che noi non siamo i padroni della nostra
vita". Con questa esortazione di San Giovanni Bosco si apre l'ora di
adorazione del gruppo interparrocchiale. Bellissimi i canti eseguiti per
pregare il Santissimo Esposto, ringraziando il Signore "amante della vita,
che ci chiama a diventare annunciatori della sacralità della vita". La
vita è un dono di Dio ed è il primo e più prezioso bene per ogni essere umano e
pertanto non si può non amare la vita che scaturisce dall'amore e quindi
desidera e chiede amore e non deve essere disprezzata né tanto meno distrutta.
Bellissime le riflessioni ed invocazioni predisposte da don Andrea e mi
dispiace di non poterle riportare tutte, perché meriterebbero davvero tutte di
essere interamente meditate. Quindi riporterò solo le seguenti: "Signore,
amante della vita, guidaci e illuminaci durante il nostro cammino di vita
quotidiana, rendici capaci di riconoscere il tuo Volto nel fratello bisognoso e
di testimoniare con la nostra vita il tuo Vangelo. Fa, o Signore, che ad ogni
bambino sia garantito il diritto alla vita" ed ancora "Ogni grembo di
madre sia culla di vita e non di morte. Che nessuno fermi la corsa di un cuore
che batte, innocente. Che nessuno abbia paura della vita, perché la vita è
gioia, la vita è dono!"
Mercolledì 22
febbraio - Questa mattina,alle ore
7,30 nella Chiesa del Preziosissimo Sangue di Caffaggiola, ho partecipato alla
recita delle Lodi Mattutine e del Santo Rosario in collegamento co Radio Maria.
Molto sentita anche la Santa Messa solenne, con la partecipazione della
"Corale di Caffaggiola" diretta dal dott.Giuseppe Cecchinelli.
Bellissima la Messa "De Angelis" eseguita magistralmente, unitamente
ad altri canti sacri, molto intonati alla cerimonia.
Toccante anche l'omelia di don Andrea che era coadiuvato da numerosi sacerdoti
e diaconi.