Domenica 1 gennaio -
Oggi ricorre la festa di
Maria Santissima Madre di Dio, la festa liturgica più antica in suo onore.
"Maria, figlia di Adamo, acconsentendo alla parola divina, diventò madre
di Gesù e, abbracciando con tutto l'animo e senza peso alcuno di peccato la
volontà salvifica di Dio, consacrò totalmente se stessa quale Ancella del
Signore alla persona e all'opera del Figlio suo, servendo al mistero della
redenzione sotto di Lui e con Lui, con la grazia di Dio onnipotente (Lumen
Gentium,56).
Con questo spirito, ho partecipato alla S. Messa nella Chiesa di S. Martino e
poi sono corso a Isola dove è stata celebrata una S. Messa molto sentita e con la
presenza di numerosi fedeli.
Oggi ricorre anche la 50* Giornata Mondiale della Pace indetta da Paolo VI nel
1968 e Papa Francesco invia alle cancellerie di tutto il mondo il suo
Messaggio: "La non violenza: stile di una politica per la pace". In
esso il Santo Padre sottolinea che la violenza e la pace rappresentano i due
opposti modi di costruire la società, non esitando a parlare di "terza
guerra mondiale a pezzi" per sottolineare la gravità dell'attuale
situazione.
Oggi, in Vaticano, inizia anche l'attività del Dicastero per il Servizio dello
Sviluppo Umano Integrale, costituito il 31 agosto 2016 con "Motu Proprio
Humanam progressionem" che rappresenta una iniziativa veramente storica in
quanto "assume la sollecitudine della Santa Sede per quanto riguarda la
giustizia e la pace, incluse le questioni relative alle migrazioni, la salute,
le opere di carità e la cura del creato", promuovendo "lo sviluppo
umano integrale alla luce del Vangelo e nel solco della dottrina sociale della
Chiesa".
Venerdì 6 gennaio -
Oggi ricorre la
solennità dell'Epifania che significa "manifestazione del Signore ".
Il Vangelo di oggi racconta infatti la venuta dei Magi a Betlemme guidati da
una stella che li precedeva durante il loro cammino, fermandosi non appena
raggiunto il luogo dove si trovava il bambino Gesù.
Papa Francesco parla di "respiro della Chiesa, la quale desidera che tutti
i popoli della terra possano incontrare Gesù, fare esperienza del suo amore
misericordioso ".
Dopo aver partecipato, come ogni domenica, alla S. Messa nella Chiesa di S.
Martino, sono corso in S. Giuseppe a Casano per accompagnare all'organo la S.
Messa delle 11, non essendo presente Pier Giuseppe e francamente la
partecipazione a questa funzione mi riempie sempre il cuore di gioia,
constatando che la chiesa è sempre gremita di fedeli.
Nel pomeriggio avrei voluto recarmi a Nicola dove si svolge un bellissimo
presepe vivente , ma proprio alle 16 la mia nipotina Margherita recitava in
"Masha e l'Orso" nella parte della protagonista Masha nel Teatro
Civico della Spezia. Io l'avevo già vista recitare in quella parte a Napoli, a
Firenze ed a Forte dei Marmi, ma se non fossi stato presente anche a La Spezia
avrei commesso uno sgarbo imperdonabile e poi francamente devo confessare che
vederla recitare suscita sempre in me nuove sensazioni e commozione.
Sabato 7 gennaio -
Quel giorno era in
programma il Pellegrinaggio mariano mensile, presso il Monastero S. Maria del
mare in località Catellazzo, presieduto da S.E. mons .Luigi Ernesto Palletti.
Purtroppo, con mio grande rammarico, non mi è stato possibile partecipare in
quanto proprio quel mattino era stata programmata una messa solenne in
suffragio di mia nipote Marta, deceduta proprio 30 anni fa all'età di 40 anni,
lasciando nel più profondo sgomento tutti noi parenti ed in particolare il
marito Mario e le due figlie Barbara e Laura, in ancora tenera età. La messa è
stata celebrata da Don Carlo nella sua bella Chiesa di S. Lazzaro, dove i miei
nipoti risiedono. Commovente e molto profonda la sua omelia, nella quale Don
Carlo ha ripercorso la vita di Marta, ricordando l'immenso dolore che ha
suscitato la sua prematura dipartita in tutta la comunità. Bellissima la messa
De Angelis cantata dai numerosi presenti provenienti anche da Ortonovo.
Domenica 8 gennaio -
Nella festa odierna
viene celebrato il Battesimo del Signore. Come ha ricordato il Santo Padre
Francesco, per il bimbo che viene battezzato viene chiesta la fede che
significa "affidarsi a Dio" e significa "luce", significa
"illuminare il cuore". Quindi spetta a tutti noi il compito di
custodire la fede e di farla crescere.
Anche oggi ho partecipato alla S. Messa sia a San Martino che in S. Giuseppe e
nel pomeriggio, come concordato, mi sono recato a Nicola per dare il mio
contributo nella rappresentazione del Presepe Vivente. Come l'anno scorso io ho
svolto il ruolo del falegname, con la collaborazione di tre giovanissimi che si
davano veramente da fare per rendere viva ed il più possibile veritiera la
"bottega del legno". Molti visitatori si sono soffermati anche a
lungo per scattare delle foto ricordo e per operare delle riprese dal vivo.
Soprattutto i bimbi
erano molto incuriositi e chiedevano informazioni sugli utensili da noi
utilizzati oppure esposti sul banco di lavoro e che noi esibivamo con orgoglio.
Era anche un momento istruttivo, dato che molti di essi non avevano mai visto
quegli attrezzi di cui noi, per fortuna, disponevamo, perché di proprietà di
Pietro, uno dei mie "aiutanti" che li ha ereditati da suo nonno che
era un falegname ed un vero artista nell'arte del legno.
Devo confessarvi che il tempo è volato e con un certo rincrescimento ho dovuto
prendere atto che eravamo arrivati al termine della rappresentazione . Abbiamo
riordinato i "ferri del mestiere" e poi ci siamo accomiatati, dandoci
appuntamento per l'anno prossimo, a Dio piacendo. Anche quest'anno il Presepe
Vivente è stato organizzato veramente con molta maestria e passione e con
grande partecipazione di personaggi nei vari ruoli. Non è mancato neppure
l'agnellino che Padre Onildo ha portato sulle spalle, esibendolo durante
l'intera rappresentazione. Bellissimi anche i costumi che fra l'altro hanno
preservato dal freddo che in questi giorni si è fatto veramente sentire.
Giovedì 12 gennaio -
Questa sera, nella
Chiesa S. Maria Ausiliatrice di Isola, si svolge l'ora di adorazione per le
vocazioni. Dopo il canto iniziale, Don Andrea procede alla esposizione del SS.
Sacramento, ricordando alcune commoventi frasi di Giovanni Paolo II: "È
bella l'intimità dell'adorazione. È bellissimo intrattenersi con Lui e, chinati
sul Suo petto come il discepolo prediletto (cfr.Gv 13,25), essere toccati dall'amore
infinito del Suo cuore".
Quindi Don Andrea ha ricordato che il 31 gennaio p.v. ricorre la festa di S.
Giovanni Bosco, santo Protettore della comunità di Isola, con messa solenne
alle ore 18.
Bellissime le letture predisposte da Don Andrea, che sottolineano che Don
Bosco, profondamente uomo e profondamente santo era di famiglia povera , ma
ricco di doti e fu mosso da speciale vocazione divina a dedicarsi totalmente
alla gioventù . Fin da ragazzo fondò fra i coetanei la "società
dell'allegria" per sconfiggere il peccato. Diventato sacerdote, attribuì
la sua missione a Maria Ausiliatrice.
Si dedicò interamente ai giovani che non avevano lavoro, dando a loro una casa,
un cuore amico, istruzione e protezione. Inoltre procurò loro onesti contratti
di lavoro e creò scuole professionali e laboratori. Si dedicò anche
all'assistenza agli studenti, aiutandoli a conquistare un posto nel mondo,
acquisendo le necessarie competenze ed abilità professionali ed orientandoli
alla vita cristiana, curandone la formazione religiosa , la frequenza ai
sacramenti e la devozione a Maria Santissima.
In una sua lettera, sottolinea che bisogna essere veri padri dei propri allievi,
averne il cuore e non venire mai alla repressione o punizione senza ragione e
senza giustizia e solo alla maniera di chi vi si adatta per forza e per
compiere un dovere. Quanto profetiche sono queste affermazioni e quanto attuali
questi insegnamenti come ci rivelano i fatti di cronaca di tutti i giorni! Per
questo dobbiamo considerarlo un vero precursore della "questione
sociale" e tutto il suo messaggio si rivela più che mai attuale e
profetico, teso ad abbattere l'indifferenza che regna sovrana verso i gravi
problemi sociali che coinvolgono l'intera umanità.
Martedì 17 gennaio -
Oggi ricorre la festa di
S. Antonio Abate, patrono di Casano Alto e Annunziata.
Come sempre, Agostino si è dato un gran da fare per organizzare una grande
festa nella sua chiesa dell'Annunziata che ogni anno diventa sempre più bella
per i continui interventi e restauri.
La cerimonia è arricchita dalla presenza di sei parroci per solennizzare questa
sentita ricorrenza e da una nutrita partecipazione di fedeli corsi da tutte le
parrocchie.
La Santa Messa viene celebrata da Don Carlo che nella sua bellissima omelia
accenna anche ad alcuni episodi della vita di S. Antonio Abate e ricordando
come si liberò delle enormi ricchezze ereditate dal padre che era un agiato
agricoltore cristiano, per mettere in pratica l'insegnamento di Gesù ,
risparmiando solo la porzione di eredità che spettava alla sorella minore cui
badare. Egli infatti seguì fedelmente l'esortazione evangelica: "Se vuoi
essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi e dallo ai poveri".
Quindi, distribuiti tutti i suoi beni ai poveri ed affidata la sorella ad una
comunità femminile, seguì una vita solitaria, vivendo in preghiera, povertà e
castità.