Con il mese di novembre il clima del Santuario e del
convento torna ad essere silenzioso: non ci sono ospiti nelle camere, i
pellegrini cominciano ad essere di meno, qualcuno arriva ma solo nel fine
settimana (me ne accorgo delle candele accese ma anche delle scritte lasciate
nel libro del pellegrino) ma, anche la luce del sole entra di meno nel
santuario!
Contrario al tempo estivo dove la luce solare, attraversando finestre e
cristalli, crea un bellissimo gioco di luci e colori, questo tempo è
caratterizzato di una certa penombra soprattutto al mattino, penombra che,
almeno a me sembra così, invita di più alla preghiera mattutina e permette
anche di apprezzare di più la luce delle candele che ogni mattina vengono
accese (da me o dal mio confratello se io sono assente) nei diversi candelieri
del Santuario.
Forse non tutti sanno che queste candele che si accendono ogni giorno sono
quelle che vengono offerte da tutti i devoti della Madonna del Mirteto che
giungono al Santuario nei giorni della festa. Infatti nella notte del 07 e
nella giornata dell’08 settembre le candele rimangono accese per un po’ di
tempo dopo di che si spengono e si mettono da parte per appunto accenderle
lungo l’anno ( chi di voi ha visitato i grandi santuari mariani sa bene che in
alcuni di essi, la candela non va nemmeno accesa e va lasciata in un
determinato luogo, sarà poi accesa dagli addetti a tale ufficio).
Certamente non è questa la finalità
principale ma quella di fare spazio affinché altri devoti possa accendere la propria
candela.
E’ più che doveroso però da parte nostra e nei confronti dei pellegrini far
consumare le candele offerte alla
Madonna.
Perché vi dico questo? Perché penso sia
bello sapere che la vostra intenzione di preghiera, rappresentata dalla luce di
una candela e affidata alla materna intercessione della Madre, in un certo
senso, continua ad essere presente e supplicante nel tempo.
Possiamo dire che è quasi un modo come voi vi rendete presente durante la
nostra preghiera delle lodi mattutine!
A tal proposito, ecco una preghiera che può illuminarci: “Signore, non
posso restare a lungo nella Tua Chiesa. Con questa luce che arde vorrei che
restasse qui una parte di me, una parte che desidero donarti. Aiutami a
continuare la mia preghiera in tutto il mio essere e nel lavoro che svolgerò in
questo giorno. Questa candela, che io qui accendo, sia per me la luce con cui
Tu mi illumini nelle difficoltà che mi assillano e nelle decisioni che
prenderò. Sia un fuoco attraverso il quale Tu bruci in me ogni malvagità, per
trasformarla in qualcosa di nuovo e di buono. Sia un fuoco che scaldi il mio
cuore e m’insegni ad amare”.
Carissimi, ricordiamo anzitutto che la vera luce è Gesù, il Figlio di Dio e di
Maria, luce che ha illuminato la notte dell’umanità quando “il popolo che
camminava nelle tenebre vide una grande luce..” (Is. 9,1) perché “…quando venne la pienezza dei
tempi Dio mando il suo Figlio, nato da Donna” (Gal. 4,4). “…luce per illuminare
le genti e gloria del tuo popolo Israele”(Lc. 2,33).
Disponiamoci dunque a percorrere, insieme a Maria, donna dell’attesa, il
cammino dell’Avvento che ci porterà, ancora una volta, davanti alla grotta di
Betlemme dove potremo accogliere con gioia nel nostro cuore la luce che Gesù,
Verbo incarnato, ci dona con la sua venuta tra noi!
Buon cammino a tutti!